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Dalla Freccia alla Feccia il passo è breve. Giuli, Beuys, Berizzi e…

Alessandro Giuli MAXXI

Il colto e mite Alessandro Giuli, intellò riferibile alla vituperata destra, secondo le misteriose regole dello spoils system catapultato alla presidenza del MAXXI a posare le terga sulla poltrona che fu della gloriosa e glamour Giovanna Melandri, a sua volta ivi depositata in quota gauche caviar de Roma, ha cominciato con uno scivolone il suo prestigioso incarico.

Rispondendo alla domanda dell’intervistatore de La Freccia, la rivista di Trenitalia, “quale funzione ha nella società moderna un museo?” l’ingenuo e un poco sprovveduto neo Presidente, credendo di coprirsi le chiappe a sinistra, ha risposto (semplice, Vincenzo m’è padre a me…) “la stessa dell’arte, una funzione sociale, come diceva Joseph Beuys”.

Male, malissimo! Immediatamente bacchettato da Paolo Berizzi nella sua rubrica “Pietre” su La Repubblica. Il super esperto ed autorevole esponente del comitato antifa, convocato in permanenza, a sua volta pesta un merdone, prendendo fischi per fiaschi, ricordando gli imbarazzanti trascorsi nazi dello Sciamano e lasciando intendere, per sillogismo aristotelico, parentele culturali poco consone del Presidente. Dimentico del fatto che pochissimi appartenenti a quella generazione non hanno scheletri nell’armadio. Per restare in casa nostra l’elenco è impietoso da Dario Fo a Giorgio Bocca, giù sino a Barbapapà.

Joseph Beuys

Accecato come un toro dal rosso della muleta, il noto rubrichista per infilzare l’estoque tra le scapole del Presidente non si avvede, probabilmente per poca consuetudine con la storia dell’arte, che lo Sciamano è un mito. Ma come, Beuys, il padre di tutto lo scemenziaio de sinistra, il creatore della grüne kultur, l’antesignano del grillino pensiero – si fa per dire – il promotore del concetto di democrazia diretta, guru del contemporary per cui l’arte è vita e quindi strumento di emancipazione e quindi del “tutti siamo artisti”, insomma tutta quella roba lì non ti basta…? Vuoi anche una parure di lenzuola?

“Se sei bello ti tirano le Pietre, se sei brutto ti tirano le Pietre, qualunque cosa fai, dovunque te ne vai, tu sempre Pietre in faccia prenderai” (Antoine e Gian Pieretti, Sanremo ‘67).

Niente da fare, signor Presidente. Morale della favola, tutti in tavola, come recitava il jingle pubblicitario. Last but not least, Presidente, ormai è lì, dica e faccia qualcosa di “destra”, tanto la captatio non funziona!

Romani Saluti (scherzo)
L.d.R.

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