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Il ‘Trittico della Speranza’ a Monreale, un’indagine sugli incendi in Sicilia e il cambiamento climatico

GRISì
PIOPPO

L’artista palermitano Igor Scalisi Palminteri realizza a Monreale, in tre diverse frazioni del comune – Pioppo, Aquino e Grisì -, “Il Trittico della Speranza” che intende esplorare la forza distruttiva degli incendi in Sicilia, l’impatto devastante sulla natura e sulla storia delle persone, estendendo la riflessione alle questione dei cambiamenti climatici, oggi al centro dell’attenzione e dell’interesse del globo intero e in particolare dei giovani di tutto il mondo

“Il Trittico della Speranza” vuole essere una manifestazione tangibile dell’arte come mezzo di sensibilizzazione e riflessione sulla realtà contemporanea dei territori e di quello che succede, con drammatica puntualità, ogni estate in Sicilia. Il progetto artistico è stato selezionato dalla popolazione di Monreale nell’ambito delle forme di Democrazia Partecipata, utilizzando strumenti che coinvolgono la cittadinanza per la scelta di azioni di interesse comune.

«Questo trittico, a primo impatto, sembra offrire una visione quasi pessimista, quasi apocalittica – spiega l’artista – l’uomo è scomparso, resta soltanto la natura danneggiata. C’è però la terra, la Madre Terra che restituisce la speranza. Dovevo dipingere tutt’altro quando inizialmente abbiamo cominciato a interloquire con l’amministrazione di Monreale. Dopo gli incendi di quest’estate, che mi hanno segnato, ho pensato di raccontare quello che succede nel nostro territorio. Quindi nei dipinti è presente il fuoco, il fuoco che brucia l’arca, che in questo caso non rappresenta la Chiesa come nei mosaici di Monreale, a cui mi sono liberamente ispirato. Questo stile che ho adottato riprende un po’ quello dell’opera realizzata di recente ai Danisinni che comunque schiaccia l’occhio all’arte bizantina».

GRISì

L’opera intende parlare direttamente alle persone, spingendole a impegnarsi per la salvaguardia dei propri luoghi: «Quest’anno a Palermo è bruciata Santa Maria di Gesù – ricorda Scalisi Palminteri – e io ho sofferto molto per quanto accaduto. Sono beni materiali, certo, ma per me i luoghi sono come persone: ci rappresentano, dicono di noi, raccontano la nostra cultura, la nostra storia, da dove veniamo. Santa Maria di Gesù è uno di quei luoghi, al di là della religione cristiana, molto importante per la storia della città di Palermo».

In un periodo in cui la gioventù di tutto il mondo si batte per un ambiente sano e sostenibile, Igor Scalisi Palminteri offre un messaggio di vicinanza e supporto ai più giovani: «Pur avendo 50 anni mi sento vicino ai ragazzi che hanno preso a cuore i problemi del pianeta e che manifestano per questo. Ogni volta che ho dipinto l’acqua ho pensato a loro, alle loro paure, al timore che non sapremo che pianeta avremo domani, quale pianeta avrà mia figlia. Proprio perché penso a queste giovani generazioni che non sono solo il futuro ma sono il presente, il modo di dipingere man mano che sono andato avanti con la pittura è diventato sempre quasi illustrativo, rivolto ai bambini, cercando di inviare un messaggio semplice».

AQUINO

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