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Storie di donne samurai – Gate to the Hidden Sanctuary

Storie di donne samurai

Storie di donne samuraiStorie di donne samuraiGate to the Hidden Sanctuary: fino a novembre a Milano la mostra che attraverso l’immaginario di Benjamin Lacombe racconta le donne guerriere del Giappone

Dopo il successo delle mostre Botteghe di Tokyo e Fantasmi & Spiriti del Giappone, TENOHA Milano e L’Ippocampo Edizioni hanno dato vita a una nuova mostra che racconta un’altra pagina di Giappone, Storie di Donne Samurai – Gate to the Hidden Sanctuary.
La mostra è ispirata all’omonimo libro illustrato da Benjamin Lacombe con testi di Sébastien Perez e porta i visitatori in un Giappone inedito, poco conosciuto, dove il codice dei nobili samurai, associato quasi esclusivamente a figure maschili, apparteneva in realtà anche alcune incredibili guerriere. Sono le onna-bugeisha, icone di forza e speranza come la celebre Tomoe Gozen.

Con il crescere dell’influenza della filosofia neo-confuciana, nel periodo Edo (1600-1868), lo status dell’onna-bugeisha diminuisce. Nel Giappone antico per la donna c’era spazio in posizioni di privilegio e di potere, era regina sciamana e imperatrice. E sì, anche guerriera. Dalla seconda metà del VIII, in concomitanza con l’affermarsi della religione buddhista, si assiste però a un declino della figura femminile all’interno del mondo politico e religioso, fino a vederla relegata in luoghi sempre più liminali della narrazione storico e letteraria – solo a partire dal 1945 le donne sono state riammesse al sacerdozio Shintoista, per esempio. Nel periodo Edo alle donne non è più permesso viaggiare da sole, ma solo scortate da un uomo, dovevano possedere permessi speciali per giustificare i loro averi e le motivazioni dei loro spostamenti, così, gradualmente la donna viene estromessa dai meccanismi politici e dalle funzioni rituali, gradualmente spariscono (ma non del tutto) anche le onna-bugeisha  – e parallelamente l’immaginario del Giappone inizia a popolarsi di mostri femminili (ma questa è un’altra storia).

La mostra, sviluppata in 1100 mq di spazio espositivo e arricchita dall’arte di Benjamin Lacombe, si configura come un viaggio alla riscoperta delle loro storie, rimaste a lungo sepolte: a fare da scenario a questo itinerario ci sono stanze sensoriali, un giardino zen e un tempio giapponese, ma anche tra animazioni video, esperienze uditive e la diffusione di essenze. Storie di donne samurai – Gate to the Hidden Sanctuary è aperta fino al 26 novembre presso TENOHA Milano e si inserisce nel nuovo progetto TENOHA Exhibition che punra all’intrattenimento immersivo con l’obiettivo di far conoscere la cultura giapponese attraverso iniziative e progetti tematizzati.

Nel libro, illustrato dai disegni inconfondibili di Lacombe, ci sono le storie di Jingū – che nel primo secolo dopo Cristo fu anche imperatrice  guidando le sue truppe alla conquista di tre regni nemici –, o ancora di Nakano Takeko, a capo di un’armata di sole donne durante alla Guerra Boshin, a Ottocento ormai inoltrato (il tempio Hōkai-ji ad Aizubange nella prefettura di Fukushima contiene un monumento costruito in suo onore).

Tra le storie di queste donne samurai anche quella delle sorelle Miyagino e Shinobu, che nel XVII secolo impararono le arti marziali per vendicare l’uccisione del padre, e oggi, loro malgrado, al centro di un nefasto caso di furto. Il 20 settembre due opere originali di Benjamin Lacombe – che raffigurano Miyagino e Shinobu – sono state trafugate all’interno della mostra. Oggetto del furto sono i quadri “Geisha’s Dance” e “The Mirror”, rispettivamente del valore di 15mila e 12mila euro ed entrambi realizzati in gouache e olio su carta.

Le opere avrebbero dovuto essere trasferite a Parigi nel mese di dicembre per una nuova mostra personale dell’artista. Le opere originali tuttora esposte all’interno della mostra saranno sostituite con riproduzioni. Benjamin Lacombe invita il suo pubblico a segnalare qualsiasi informazione possa risultare utile a rintracciare le opere: “Nel caso in cui doveste imbattervi nei due quadri, vi prego di mettervi in contatto con me e di indicarmi se sono stati messi in vendita. Le opere sono registrate all’Interpol Stolen Works of Art Database e nell’Art Loss Register. Sentitevi liberi di condividere questa comunicazione per diffondere l’informazione e aiutarmi arendere impossibile la rivendita di questi quadri rubati. È una vergogna che nel nostro mondo esistano persone che non si facciano scrupoli a privare il pubblico dell’arte”.

 

STORIE DI DONNE SAMURAI
Gate to the Hidden Sanctuary
Una mostra immersiva attraverso l’immaginario di Benjamin Lacombe

Tenoha Milano
(Via Vigevano, 18, 20144 Milano MI)

27 maggio – 26 novembre 2023

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