Una nuova ambiziosa collaborazione tra due magazine che da anni si occupano di arte e cultura. Black Camera atterra su ArtsLife con una nuova sezione totalmente dedicata alla fotografia e alla cultura delle immagini.
La quattordicesima edizione del festival della Fotografia Etica propone 20 mostre con quasi 100 fotografi provenienti da 40 paesi diversi e 5 continenti
Le scelte che compiamo oggi, i compromessi che accettiamo, le conseguenze che ignoriamo, tutto ciò si accumula nel vortice del tempo e alla fine arriva il momento di pagarne lo scotto. Questo, purtroppo, è un ruolo che spetta sempre alle nuove generazioni. Spesso siamo spinti da una visione miope, attenti solo al nostro benessere immediato senza preoccuparci delle ricadute future. Invece di pensare alle nostre azioni come mattoni che costruiscono il presente e il futuro, siamo inclini a considerarli come eventi isolati, senza conseguenze nel lungo periodo. Ma il tempo, implacabile, ci insegna che tutto ha un effetto a catena.
Così, i compromessi che facciamo oggi per una comoda tranquillità, come ignorare l’impatto delle nostre azioni sull’ambiente o sulle altre persone, saranno affrontati da coloro che si troveranno a vivere nel futuro che stiamo plasmando. Saranno loro a pagare il prezzo delle nostre scelte superficiali, dell’egoismo e dell’ignoranza. Eppure, coloro che verranno dopo di noi, non sono condannati ad accettare passivamente il conto che gli viene presentato. Hanno la possibilità di voltare pagina, di imparare dagli errori delle generazioni precedenti, di creare un nuovo paradigma in cui l’equità e la sostenibilità guidino le azioni umane.
Consapevolezza collettiva
Ma tutto questo richiede una consapevolezza collettiva, un cambiamento di prospettiva che superi l’illusione del presente, che abbracci l’interconnessione di tutto ciò che esiste nel tempo. Il tempo non è lineare, ma circolare; ogni azione è una pietra che cade in uno stagno, creando onde che si propagano nel tempo. E queste onde possono essere positive o negative, dipende dalle scelte che facciamo. Quindi, è responsabilità dell’uomo contemporaneo considerare la dimensione temporale delle proprie azioni, pensare alle ricadute future e agire di conseguenza. Dobbiamo essere consapevoli che siamo solo una parte di un puzzle più grande e che ciò che facciamo oggi influenzerà il prossimo.
Il Festival della Fotografia Etica, che si tiene annualmente da fine settembre a fine ottobre, è un evento molto atteso da un vasto pubblico, non solo dagli appassionati di fotografia. Persone provenienti da tutta Italia si recano a Lodi per immergersi in una selezione di storie provenienti da tutto il mondo e per riflettere e stupirsi. Come afferma Alberto Prina, Direttore del Festival, si tratta di “storie uniche, emozionanti ma anche necessarie“. La quattordicesima edizione del Festival, che si terrà fino al 29 ottobre, presenta 20 mostre con la partecipazione di quasi 100 fotografi provenienti da 40 paesi diversi e 5 continenti, esponendo oltre 700 immagini.
Crisi e guerre
Il Cuore espositivo del World Report Award – Documenting Humanity è rappresentato dalla categoria MASTER, vinta da Evgeniy Maloletka, che nel suo reportage “L’assedio di Mariupol” narra della terribile invasione russa e della devastazione subita dalla città ucraina, con migliaia di vittime civili e persone costrette a fuggire. La categoria SPOTLIGHT è stata vinta da Bob Miller con il reportage “The Last Generation: Zoey’s Dream”, che mette in luce i sogni dell’adolescente Zoey Allen e il suo confronto con la crisi delle aziende agricole americane, di cui anche lei fa parte. Un accenno speciale va a Sarah Pabst e al suo lavoro intimistico “Everyone in Me is a Bird”, che descrive il dolore per una perdita e la gioia di una nuova vita che si intrecciano nella percezione e nell’esperienza quotidiana.
La categoria SHORT STORY è stata vinta da Alessandro Cinque con il reportage “Alpaqueros”, che affronta la questione della crisi climatica attraverso la situazione degli allevatori di alpaca in Perù. Una menzione speciale va a Luisa Lauxen Dörr e al suo “Imilla”, che racconta la lotta delle skater boliviane del collettivo Imilla che indossano abiti tradizionali per combattere la discriminazione. La categoria STUDENT, vinta da Gerd Waliszewski con “Between the Sirens”, mostra la dura realtà dell’Ucraina invasa dalla guerra, dove i giovani cercano di vivere una vita normale nonostante le sirene d’allarme e i missili che interrompono regolarmente la loro quotidianità.
Riscaldamento globale
Infine, la sezione SINGLE SHOT è stata vinta da Mohammad Rakibul Hasan con l’immagine “The Blue Fig”, che riflette sull’impatto sproporzionato del riscaldamento globale su alcuni Paesi, come il Bangladesh. Tutte le mostre saranno visibili presso Palazzo Barni, ad eccezione del percorso del Single Shot esposto presso la Banca Centropadana. Altro spazio da menzionare, Le vite degli altri, luogo tematico di Palazzo Modignani che conterrà quattro bellissimi focus fotografici che vogliono indagare la stretta relazione che si crea tra le persone e il luogo in cui vivono, le tradizioni che vengono portate avanti ma anche i cambiamenti che influenzano le società.
Laura Morton ci accompagna in un viaggio per la Silicon Valley dove è la tecnologia a farla da padrone con le sue start-up e il wi-fi veloce: la nuova frontiera del sogno americano; Paul Ratje racconta le province del Sichuan e del Qinghai, al confine tra Cina e Tibet, e le nuove generazioni non più legate solo ai costumi del passato ma alla ricerca di nuove professioni e un moderno stile di vita; Toby Binber ha trascorso moltissimi anni tra le strade di Belfast insieme ai ragazzi che ora sono diventati quasi adulti in una città che non è cambiata; infine Lukas Kreibig, che racconta il cambiamento climatico in Groenlandia e come questo stia andando ad impattare sulla vita delle comunità Inuit.
Fotografia documentaria
Anche quest’anno Lodi, in collaborazione con Bipielle Arte, accoglierà l’unica tappa lombarda della mostra internazionale itinerante del World Press Photo, il grande concorso internazionale di fotogiornalismo e fotografia documentaria più famoso al mondo che si svolge da oltre 50 anni e indetto dalla World Press Photo Foundation di Amsterdam. Quasi 150 immagini che arrivano dai 5 continenti per raccontare storie incredibili. Si tratta di lavori firmati per le maggiori testate internazionali, come National Geographic, BBC, CNN, The New York Times, Le Monde, El Pais.
https://www.festivaldellafotografiaetica.it/