Ogni anno è tra gli eventi più attesi dell’art week: è l’opera della Hyundai Commission che occupa la Turbine Hall della Tate Modern, quest’anno affidata a El Anatsui, che ha realizzato Behind the Red Moon.
Nella monumentale installazione scultorea creata dall’artista ghanese El Anatsui (1944) «migliaia di tappi di bottiglia e frammenti di metallo sono stati cuciti insieme in tre ampie composizioni astratte. Queste forme ondulate, che rappresentano la più grande opera dell’artista fino ad oggi, tagliano il vasto spazio industriale della Turbine Hall, riflettendo sull’estensione della storia umana e sulla potenza elementare del mondo naturale. Ogni scultura fa riferimento all’interesse di Anatsui per il movimento e la migrazione di merci e persone durante la tratta transatlantica degli schiavi. Questa è l’ottava edizione della Hyundai Commission, resa possibile dalla collaborazione in corso tra la Tate e Hyundai Motor», ha spiegato la Tate Modern.
«Hyundai Commission: El Anatsui: Behind the Red Moon si svolge in tre atti tra i quali i visitatori sono invitati a muoversi. Il primo atto, intitolato “La luna rossa”, ricorda la maestosa vela di una nave che si gonfia al vento, annunciando l’inizio di un viaggio attraverso l’Oceano Atlantico. I tappi rossi delle bottiglie di liquore formano il profilo della luna rossa, o “luna di sangue”, come appare durante un’eclissi lunare. La seconda scultura, “Il mondo”, è composta da molti singoli strati che evocano figure umane sospese in uno stato di inquietudine. L’aspetto etereo di queste figure è ottenuto utilizzando sottili guarnizioni di tappi di bottiglia, collegate tra loro per creare un materiale simile a una rete. Se osservate da un particolare punto di osservazione, queste forme sparse si uniscono in un’unica forma circolare della Terra. Nell’ultima opera appesa di Anatsui, “The Wall”, un monumentale foglio nero di tessuto metallico si estende dal pavimento al soffitto. Alla sua base, vasche di tappi di bottiglia emergono dal terreno sotto forma di onde che si infrangono e picchi rocciosi. Dietro la sua superficie nera, si rivela una delicata struttura di argento scintillante, ricoperta da un mosaico di pezzi multicolori. Questa combinazione di linee e onde, nero e technicolor, riecheggia la collisione di culture globali e identità ibride che Anatsui ci invita a considerare in tutto il suo lavoro», ha proseguito l’istituzione.
«Osservando le tre opere da lontano – ha aggiunto – si scopre un paesaggio di simboli: la luna, la vela, l’onda, la terra e il muro. Da vicino, i loghi sui tappi delle bottiglie parlano della storia sociale del materiale, facendo riferimento a un’industria odierna costruita sulle rotte commerciali coloniali. Il passato e il presente dell’Africa e dell’Europa convergono in forme scultoree sinfoniche che si librano nell’aria e sembrano fluttuare nello spazio. Attraverso l’uso poetico della materia come metafora, Hyundai Commission: El Anatsui: Behind the Red Moon esplora forze elementari intrecciate con storie umane di potere, oppressione, dispersione e sopravvivenza».