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VAGUE, le onde del mare diventano una coreografia tra danza e circo

Ph. Andrea Macchia
Ph. Andrea Macchia

La rassegna di danza della Tosse Resistere e Creare continua e martedì 10 ottobre alla Sala Trionfo dei Teatri di Sant’Agostino è andato in scena Vague, uno spettacolo site-specific di circo per la spiaggia e il mare, che ha debuttato nel settembre 2022 a Genova Voltri, nell’ambito della programmazione di Electropark

Preso posto in sala il pubblico vede subito, sistemata sul palco, una struttura-scultura (ad opera di Florian Wenger) che si innalza a 6 metri di altezza. A noi genovesi ricorda il Bigo, l’ascensore panoramico al Porto Antico, ma certamente il coreografo e performer Piergiorgio Milano, ideatore della piece,  aveva in mente dell’altro. Si tratta di una nave di cui si vedono solo gli alberi e le cime a loro  attaccate. Su quegli alberi si arrampicano i trapezisti che danzano sospesi dentro un naufragio che li trascina di qua e di là. Un’esibizione di verticalismo ed equilibrismo più che di danza, legata dal fil rouge della narrazione tra parole e canto di Steeve Eton.

I protagonisti si sono imbarcati, ma la vita in mare non è facile, soprattutto quando c’è una tempesta. Il mare è gioia, ma spesso fatica, dolore, morte. La  ricerca di Piergiorgio Milano lavora sul confine tra teatro, danza contemporanea e circo di creazione. Qui ha scelto il mare che, come spiega, è «simbolo divino, specchio delle paure e dei sogni di chi lo guarda, orizzonte delle speranze e delle sconfitte dei suoi navigatori, abisso di vita e di morte, presente e storico allo stesso tempo».

Ph. Andrea Macchia

Vague è nato per essere eseguito all’aperto e così è stato questa estate dove si è esibito in diverse piazze tra cui le bellissime Agropoli nel Cilento e Bibione in Veneto, nell’ambito della seconda edizione di “The Amazing Contemporary Circus”.  E’ certo che il risultato ottenuto all’aperto rispetto quello al chiuso siano molto diversi.

Nella spiaggetta della marina di Agropoli i due danzatori-trapezisti (Viviane Miehe e lo stesso Piergiorgio Milano) sembravano scavarsi la fossa, per poi riemergere dalla sabbia con le braccia al vento, come alghe, mentre all’interno del teatro alla Tosse si sono dovuti inventare dell’altro: le loro acrobazie salgono verso l’alto, in pizzo agli alberi obliqui di quella nave  immaginaria fonte di inquietudine e ricerca. Anche in questo caso però i due sono riusciti comunque a simulare esercizi tipo nuoto sincronizzato molto fluidi e morbidi davvero piacevoli allo sguardo, donando al pubblico una profonda sensazione di pace soprattutto nella parte iniziale dello spettacolo.  Del resto è proprio il mare a regalare una sorta di espansione del nostro spazio, consentendoci di seguirlo fino all’orizzonte. Il fascino del mare è illimitato, ci ipnotizza, ci porta  ad appropriarci di un senso di libertà e tranquillità in grado di rigenerarci lo spirito. I mille stimoli che popolano i nostri ambienti spariscono per lasciare posto alla semplicità del mare, che allo stesso tempo riesce a trasmettere la forza del suo movimento, l’onda, quella Vague espressa da Piergiorgio Milano.

Ph. Andrea Macchia

Anche il suono delle onde favorisce un senso di pace interiore: si tratta di un suono armonioso e ritmato, piacevole da ascoltare perché naturale, una caratteristica rilassante per il nostro udito, ed è infatti questo suono ad essere stato scelto per il finale dello spettacolo assieme ad un video che ci restituisce anche il colore, il movimento, e la bellezza del mare.

Vague ha avuto il sostegno di Fondazione Compagnia di San Paolo nell’ambito del bando “ART~WAVES. Per la creatività, dall’idea alla scena” e  il sostegno di Flic scuola di circo / SURREALE Residenze di Circo Contemporaneo, Cambiaso Risso Marine, Finsea, Rimorchiatori Riuniti, Ignazio Messina, Gruppo Cauvin, Cressi Sub, Molo Vecchio Marine Yacht Supplies, Play Juggling.

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