A Midsummer Night’s Dream è l’unica opera lirica di Benjamin Britten in cui non si rintraccia alcuna forma di partecipazione emotiva. Qui parla il compositore, non l’uomo. Nella sua partitura Britten conduce il discorso con l’abilità del contrappunto. La fuga che ne scaturisce appare come una fuga dal rischio di addentrarsi per davvero in quel bosco dell’inconscio. Britten mette gran stupore nella sua musica, ma non entra mai nel quotidiano e questo lo differenzia molto da Shakespeare. Del resto non va trascurato che scrisse l’ouverture dell’opera a soli 17 anni per poi riprenderla ventinovenne. Nella trasposizione della commedia, il compositore inglese sfrutta a pieno il potenziale drammaturgico del soggetto shakespeariano mettendo ben in evidenza i tre piani narrativi: il regno delle fate, le vicende dei giovani ateniesi innamorati, il gruppo degli artigiani aspiranti attori, amplificando l’elemento onirico, collante fondamentale fra i piani.
Britten cerca di ricreare con estrema efficacia l’atmosfera affascinante di quella notte di calendimaggio, e l’utilizzo delle voci bianche per il gruppo delle fate accende immediatamente la fantasia dell’ascoltatore. Si è tutti proiettati nella dimensione fantastica della storia. La sua scrittura musicale è totalmente finalizzata a questo. Ma Britten è anche geniale nella parodia del melodramma italiano quando nella storia di Piramo e Tisbe utilizza gli strumenti della lirica e non quelli della prosa per dar luogo al “teatro nel teatro” dell’ultimo atto. E’ assolutamente convinto che gli operisti abbiano forgiato una retorica che vale anche per l’opera contemporanea.
Eseguita per la prima volta l’11 giugno 1960 al Festival di Aldeburgh diretta dallo stesso autore, A Midsummer Night’s Dream ha inaugurato la Stagione Lirica 2023-2024 dell’Opera Carlo Felice di Genova venerdì 13 ottobre 2023 alle ore 20. Il nuovo allestimento è stato realizzato dalla Fondazione Teatro Carlo Felice Genova in collaborazione con la Royal Opera House di Muscat (Oman), dove il titolo verrà ripreso nel febbraio del 2024. Uno spettacolo grandioso ed elegante grazie anche alla splendida regia di Laurence Dale che dopo 20 anni di carriera internazionale come tenore lirico, si è volto alla carriera di regista creando con successo allestimenti d’opera in tutta Europa e negli Stati Uniti.
Dale ha saputo creare una foresta magica in cui le coppie si perdono, e gli spiritelli girano indisturbati. Quegli esseri sovrannaturali, che non sono certo creature innocenti come dettano anche le note della musica “marziale” con cui Britten li accompagna, hanno il loro habit fra i tronchi alti e mobili, che vagamente ci riportano alla foresta di Birnam in Macbeth. Dale, assieme ai collaboratori Gary McCann per le scene e i costumi, Carmine De Amicis per le coreografie e John Bishop per le luci, è voluto tornare a uno stile elisabettiano facendo indossare ai cantanti sontuoti abiti del’600, senza però esserne prigioniero. Il suo mondo fantastico vuole una foresta proibita, eternamente mutevole, ma soprattutto mistica. E ci è riuscito senz’altro.
Donato Renzetti, direttore emerito del Teatro, alla direzione dell’Orchestra e del Coro di voci bianche dell’Opera Carlo Felice ha avuto prima di tutto il compito non facile di maestro concertatore, tirando fuori tutto l’inespresso nella partitura. E’ stato ottimo in tutto.
Bravi i cantanti Christopher Ainslie (Oberon), Sydney Mancasola (Tytania), Matteo Anselmi (Puck), Scott Wilde (Theseus), Kamelia Kader (Hippolyta), Peter Kirk (Lysander), John Chest (Demetrius), Hagar Sharvit (Hermia), Keri Fuge (Helena). Strepitoso il quintetto degli artigiani composto da David Shipley (Bottom), David Ireland (Quince), Seumas Begg (Flute), Sion Goronwy (Snug), Robert Burt (Snout), Benjamin Bevan (Starveling).
La première del 13 ottobre è stata registrata e trasmessa in differita da Rai Radio 3.
A Midsummer Night’s Dream è in replica anche martedì 17 ottobre alle ore 20.00 e giovedì 19 ottobre alle ore 20.