Dep Art Gallery raccoglie 28 opere di Giuseppe Uncini che raccontano l’intero suo percorso artistico, passando in analisi le principali serie che hanno caratterizzato la sua produzione. A Milano, dal 24 ottobre 2023 al 27 gennaio 2024.
Nonostante i secoli abbiano portato i concetti di arte e artigianato ad allontanarsi sempre più, non possiamo dimenticare la loro origine comune che affonda nel significato di “fare secondo delle regole per ottenere un risultato“. Non lo dimenticano certo gli artisti, almeno non quelli come Giuseppe Uncini, la cui ricerca artistica si è evoluta dal vissuto e dall’esperienza personale.
Trasferitosi durante la Seconda guerra mondiale da Fabriano a Cerreto d’Esi, Uncini rimane profondamente influenzato dalle abilità manuali e tecniche osservate nei mestieri locali. Dopo la guerra, trasferitosi a Roma, inizia a trasportare queste procedure su un piano artistico, dove infatti conserva l’interesse per materiali inusuali come terra, carbone e cemento.
Nel 1960, Uncini sottolinea il carattere innovativo del suo lavoro chiarendone le motivazioni: “Io lavoro con il cemento e il ferro”, afferma. “Questi materiali li uso con proprietà, nel senso che non li camuffo, che non me ne servo per trarre degli effetti particolari, al contrario li adopero come si adoperano nei cantieri, per costruire le case, i ponti e le strade, per costruire tutte le cose di cui l’uomo ha bisogno. Alla base di tutto questo c’è la necessità di costruire, di organizzarsi, c’è quel principio creativo che è all’origine di ogni progresso umano, questo è quanto nei miei oggetti voglio esprimere“.
Di questi esordi, fino alle fasi conclusive del suo percorso, si occupa la nuova mostra di Dep Art Gallery, a Milano. Un progetto composto da 28 opere che ambisce a trasmettere l’importanza dell’autore anche a chi con lui ha meno familiarità. Le opere selezionate coprono infatti un arco temporale che va dal 1961 al 2007 e permettono di esplorare tutti i cicli principali dell’artista, tra cui Cementoarmato, Mattoni, Ombre, Dimore, Spazi di ferro e Architetture.
La serie dei Cementiarmati consta di sculture realizzate con ferro, cemento e rete metallica, dove rimangono visibili i supporti strutturali, che creano un contrasto con le superfici ruvide e compatte del cemento. Mattoni nasce invece negli anni 1969-72, mentre tra il 1972 e il 1978 Uncini realizza la serie Ombre, in cui imponenti presenze architettoniche dialogano e si confrontano con l’ombra dell’artista, anch’essa costruita e resa in un volume. Gli anni Ottanta sono dominati dalle Dimore, superfici che suggeriscono paesaggi architettonici: edifici, porte, finestre e soglie, con le proprie ombre. Le Architetture, infine, nascono solo dal 2004 in poi.