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Si è spento il giovane artista Federico Lissoni

Federico Lissoni, Senza titolo, 2016, acrilico, smalto, transfer, scotch adesivo, pittura spray, carta, matita su tela / acrylic, varnish, transfer, scotch tape, spray paint, paper, pencil on canvas, 100x80 cm
Federico Lissoni, Uncertain Love, 2019, acrilico, pittura spray, tessuto non tessuto su juta / acrylic, spray
paint, non-woven fabric on juta, 180×130 cm

Si è spento il 23 ottobre il giovane artista Federico Lissoni. Nato nel 1980 a Sesto San Giovanni, è morto dopo aver combattuto negli ultimi anni contro la leucemia

In una studio visit del 2022 per la Quadriennale di Roma, Francesca Guerisoli scriveva: “Lissoni si definisce un pittore; il suo lavoro comprende unicamente tele. In studio scorgo gli elementi alla base del suo operare: pennelli, tele, carte a volte macchiate, cartoni, bombolette spray, pezzi di tnt, avanzi di tela di cui alcuni sporchi. Tutti materiali di cui si serve per i suoi lavori; ogni elemento qui presente, prelevato dalla vita ordinaria, può essere impiegato e divenire parte dell’opera: «Li trovo più veri, più interessanti. Forse perché preferisco cose che non nascano da me. Se una cosa nasce da un elemento senza controllo, se lo rivedo e mi piace, lo uso». Questi elementi vengono assemblati sulla tela, composti tramite delicati equilibri, a volte aggiungendovi qualcosa. Ogni tela rivela un suo proprio carattere. Alcune hanno un effetto rasserenante; altre mosso. I segni forti sono limitati, ma ben presenti e si impongono come soggetto, a cui pochi altri fanno da contraltare“.

Lo stesso artista scrive nel suo sito internet sul suo lavoro: «Nel mio processo di lavoro non esistono fasi preparatorie o progetti di base, preferisco ricercare la casualità e l’impersonalità dei materiali che mi circondano in studio. Trovo più interessante e autentico ciò che nasce da una sequenza di eventi accidentali e inattesi che da un pensiero precostituito. Cogliere ciò che accade solo in quel preciso momento, né prima, né dopo. Per questo utilizzo e combino diversi materiali come acrilici, carte, smalti, pitture spray e inchiostri. L’opera finale è il risultato di una somma di azioni, di decisioni, di errori che si susseguono uno dopo l’altro. Intendo generare intorno all’opera uno spazio di silenzio, promuovere uno sguardo diverso sulla realtà, uno sguardo crudo, astratto, grazie al quale il mondo si pone sotto il segno della contemplazione: in un certo senso, è come il silenzio che viene dopo la parola».

Federico Lissoni, Senza titolo, 2016, acrilico, smalto, transfer, scotch adesivo, pittura spray, carta, matita su
tela / acrylic, varnish, transfer, scotch tape, spray paint, paper, pencil on canvas, 100×80 cm

Nel 2022 Federico Lissoni è stato uno dei quattro artisti invitati da Angela Madesani per la mostra “WHEN SPACE BECOMES A PLACE FOR ACTION AND THOUGHT” (insieme a Ludovico Bomben, Francesco Del Conte e Luca Lupi). L’esposizione si è tenuta alla Galleria 10 A.M. ART (Corso San Gottardo a Milano) dal 30 giugno al 23 settembre.

Per l’occasione la curatrice ha scritto: «Quando sono stata chiamata dalla Galleria 10 A.M. ART per pensare a una mostra collettiva dedicata alla contemporaneità, ho proposto una rassegna su un tema quanto mai vasto e per certi versi molto complesso, quello dello spazio. Abbiamo così coinvolto quattro artisti. […] In tutti i lavori di Federico Lissoni non esiste l’idea di progetto specifico, esiste, al contrario, un modus operandi che è uguale per tutte le sue opere, che si sviluppano in fieri, tenendo conto anche dell’errore, che più che tale, potrebbe essere definito una fase del processo operativo. […] L’opera di carta grezza, che poi viene applicata su una tela, è oggetto di passaggi continui, di azioni più o meno violente, di strappi, di incollaggi di elementi diversi. Il quadro è uno spazio di lavoro in cui Lissoni suddivide i diversi momenti spaziali. Se in un primo momento l’artista era interessato a dare vita a un equilibrio, a un’armonia, ora è più affascinato da una dimensione squilibrata tra le diverse parti dell’opera, situazione che potrebbe essere comparata a una particolare dimensione esistenziale, in cui viene a crearsi una sorta di ictus, che infrange gli equilibri. Lo sguardo curioso dell’artista è sempre andato a esaminare il suo circostante, ai muri delle case ridipinti per coprire le scritte, ai cartelloni pubblicitari, al non finito, alle piccole o grandi lacune. È affascinato dalle cancellature che diventano loro stesse segno. I suoi sono spazi silenti, fatti di pause, di attese di quanto deve ancora venire […]».

foto: quadriennalediroma.org

Diplomato all’Accademia di Belle Arti di Brera, selezionato in due edizioni del Premio Lissone, nel 2021 e nel 2018, Lissoni aveva partecipato a diverse mostre personali e collettive, a partire dal 2002 e fino allo scorso anno, presso sedi istituzionali e gallerie private

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