A Palazzo dei Diamanti centoventi opere ricostruiscono la parabola creativa di Funi, grande protagonista del Realismo magico e del Novecento sarfattiano
“Uno dei grandi maestri del moderno, legato alla tradizione e alle forme classiche dell’arte. Un pittore che ha aperto strade, un maestro di tanti giovani maestri“. Così Vittorio Sgarbi, presidente della Fondazione Ferrara Arte, recentemente tratteggiava il ruolo e la figura del grande artista Achille Funi (Ferrara, 1890 – Appiano Gentile, 1972). È la stessa Fondazione ora a farsi promotrice di una vasta rassegna antologica, in programma dal 28 ottobre 2023 al 25 febbraio 2024 a Palazzo dei Diamanti. Offrendo al pubblico un focus sull’intera parabola creativa del pittore attraverso più di centoventi opere, provenienti da importanti collezioni pubbliche e private, italiane e straniere.
Curata da Nicoletta Colombo, Serena Redaelli e Chiara Vorrasi, l’esposizione presenta i massimi capolavori dell’artista. Dai dipinti ad olio e a tempera agli acquerelli e disegni a carboncino e a sanguigna. Fino ai cartoni preparatori di Funi per i grandi affreschi e mosaici, che permettono di riscoprire lo straordinario talento di uno dei più grandi maestri del Novecento. Passato dall’ala moderata del Futurismo al Realismo magico, fino a divenire elemento chiave del movimento creato da Margherita Sarfatti.
Highlights
Da non perdere i capolavori del Realismo magico che attingono alla cultura figurativa del Quattrocento e del Cinquecento ferrarese e padano. Oltre a Maternità e La terra, anche L’acqua, nuovamente esposta in questa occasione dopo oltre un secolo. E poi le pietre miliari di “Novecento”, dall’Autoritratto del Museo della Svizzera italiana di Lugano, alla picassiana Saffo, dalla raffaellesca Lettura della GNAM di Roma, all’androgina Venere del Museo Cantonale di Losanna. L’esposizione si conclude con la stagione della pittura murale. Assieme a Sironi, Funi ha infatti dato nuovo slancio alla gloriosa tradizione italiana dell’affresco e del mosaici. Impegnandosi attivamente nella decorazione dei nuovi edifici pubblici sorti nell’ambito dell’estesa attività edilizia e urbanistica promossa dal regime.