Collaboratore come critico d’arte per importanti quotidiani e riviste di settore, Meneghelli ha curato mostre personali, tematiche e di gruppo in Italia e all’estero
Ha curato mostre personali, tematiche e di gruppo in Italia e all’estero, ma è sempre rimasto molto legato alla sua Verona. Dove per decenni ha insegnato “Ultime Tendenze delle Arti Contemporanee” presso l’Accademia di Belle Arti G.B. Cignaroli. Il distratto mondo dell’arte, che da un po’ l’aveva perso di vista, ora apprende la scomparsa di Luigi Meneghelli, critico d’arte, curatore e saggista dal robusto e prestigioso curriculum. Laureato in lettere contemporanee, come critico d’arte Meneghelli ha collaborato a quotidiani come Paese Sera, L’Arena, L’Alto Adige, e a riviste di settore come Flash Art, Le Arti News, Work Art in progress, Exibart. Ha diretto testate culturali come Veronalive.
Come curatore indipendente ha collaborato con spazi pubblici, tra cui Mart (“Skin Deep”), Palazzo Forti (Leoncillo), Museion (“Sound”). In occasione di mostre personali, ha pubblicato saggi su Gastone Novelli, Antonio Corpora, Mario Schifano, Giulio Turcato, Emilio Vedova, Giuseppe Chiari, Giosetta Fioroni. E ancora Alighiero Boetti, Renato Mambor, Hiroyuki Masuyama, Timothy Tompkins, Izima Kaoru, Diango Hernandez, Tadeusz Kantor. Meneghelli ha curato mostre collettive come La Scuola di Piazza del Popolo, La Nuova Scuola Romana, L’Arte Povera, La Body Art (ieri e oggi). È stato selezionatore per diverse riviste e premi, e commissario alla Biennale di Venezia.