L’asta che Il Ponte dedica alla Filatelia – in programma l’8 novembre 2023 a Milano – è un’occasione per ricostruire le vicende che hanno ruotato attorno al Risorgimento italiano. E ovviamente per aggiudicarsi francobolli rarissimi. Esposizione su appuntamento il 6 e 7 novembre.
La complessa storia risorgimentale italiana ricostruita tramite un mezzo poco convenzionale, anzi due. Il primo è il francobollo, ricordo tangibile del passato, eloquente se giustamente interpellato. E poi c’è l’asta, quella de Il Ponte a Milano, che propone raccolte di francobolli complete e inedite al mercato, ma anche lettere o reperti postali, che divengono inusuali narratori di un’epoca fondamentale per il nostro Paese.
A risaltare all’interno di questa sezione sono pezzi di difficile reperimento, come alcune lettere spedite in periodo di Oltrepò mantovano (1859). Si tratta di spedizioni da Moglia di Gonzaga (lotto 3, € 2.500 – 3.500), da Revere (lotto 4, € 1.500 – 2.000) e San Benedetto (lotto 5, € 1.500 – 2.000), che testimoniano il brevissimo lasso temporale in cui questi territori, durante la Seconda guerra d’indipendenza,
furono annessi al Regno prima di tornare sotto il controllo austriaco.
Sempre in riferimento ai vari Governi Provvisori nati durante il progetto di unificazione nazionale, spiccano altre due lettere affrancate con esemplari di Sardegna ma ancora con timbri Ducali, di cui una da Borgo San Donnino (lotto 11, € 1.200 – 1.500) e l’altra da Castelnuovo di Garfagnana (lotto 8, € 800 – 1.200). A queste si aggiunge una serie “corta” di 6 valori del governo provvisorio di Toscana del 1860: quando le vecchie insegne Granducali vennero sostituite con quelle sabaude (lotto 29, € 500 – 1.000).
Anche la sezione dedicata agli “Uffici postali all’estero” si presenta come uno spaccato sui territori in cui il novizio Regno d’Italia aveva interessi commerciali, come evidente dalla lettera con testo da Il Cairo, via Alessandria d’Egitto per Firenze del 1863 (lotto 54, € 2.000 – 3.000) che, insieme ad altri esemplari (es. lotti 52, 53), testimonia la forte presenza italiana nella gestione del servizio postale egiziano, nonché un esempio di cooperazione nazionale tra Italia, Francia e Inghilterra nella spedizione via piroscafo.
Dalla valorizzazione storica a quella artistica. I francobolli nella loro genesi vantano numerose collaborazioni con artisti capaci di trasformare il piccolo quadratino di carta dentellata in uno strumento propagandistico o in un iconico fotogramma di un avvenimento storico. Come è evidente nella busta postale illustrata da William Mulready, che da sola valeva l’affrancatura della lettera stessa, il cui scopo era celebrare le imprese dei colonialisti inglesi in epoca imperialista (lotto 64); così come l’esemplare da 1000 lire dedicato alla vittoria dell’Italia nei Mondiali di Calcio del 1982 e recante la firma autografa del maestro Renato Guttuso (lotto 41).