Fino al 10 dicembre in esposizione per Molichrom: festival della fotografia nomade oltre trenta scatti del fotografo Michael Yamashita
La mostra “Sulle tracce di Marco Polo”, curata da Biba Giacchetti e Melissa Camilli (SudEst57), espone a Campobasso 36 celebri scatti del fotografo nippo americano Michael Yamashita. Situata all’interno degli spazi espositivi del Palazzo Gil, la sequenza di immagini ripercorre le orme del leggendario esploratore in un’avventura contemporanea attraverso gli affascinanti territori dell’Asia centrale, toccando la bellezza mozzafiato delle montagne dello Sri Lanka, la poesia del fiume Tonle Sap al tramonto, la maestosità della Grande Muraglia Cinese, la vita quotidiana delle persone che ancora vivono lungo le rotte carovaniere di un tempo.
“Sulle tracce di Marco Polo” è il tema della terza edizione di Molichrom: festival della fotografia nomade diretto da Eolo Perfido (Leica Ambassador oltre che docente di Street Photography presso la prestigiosa Leica Akademie), organizzato da Tèkne, associazione che raccoglie le esperienze di comunicatori, grafici pubblicitari e giornalisti molisani.
“Per questa terza edizione – dichiara Eolo Perfido – abbiamo deciso di dedicare spazio a diverse interpretazioni del tema del nomadismo. In questo contesto, il nomadismo è inteso come una prospettiva culturale e filosofica che sottolinea la natura mutevole del mondo, il suo continuo cambiamento, un perpetuo passaggio di stati, l’incontro e l’ibridazione di molteplici prospettive”.
Yamashita, fotografo ed esploratore, scatta per National Geographic da oltre 30 anni, combinando la sua duplice passione per la fotografia e i viaggi.
“Artisti con esperienze molto diverse e prospettive notevolmente disparate offrono un’occasione unica per esplorare ciò che possiamo definire lo sguardo nomade. Questa mentalità – prosegue il direttore artistico di Molichrom – sfida le norme sociali e abbraccia l’idea di apprendimento attraverso il movimento e l’incontro con culture diverse. È la filosofia di coloro che abbracciano uno stile di vita nomade, viaggiando in tutto il mondo, o di coloro che sono disposti a spostarsi mentalmente e culturalmente per ottenere una comprensione più profonda del mondo. La fotografia, infatti, rappresenta un “viaggio immobile” – conclude Perfido – che ci consente di vedere ciò che altri hanno già esplorato prima di noi”.
Partendo dall’Italia, la patria di Marco Polo, il fotografo intraprende la via percorsa dal mercante nel XIII secolo e attraversa regioni come Turchia, Iran, Afghanistan, Birmania, Cina e India. Attraverso i suoi scatti, apprendiamo come le tradizioni e i paesaggi di questi luoghi si siano evoluti nel corso dei secoli, mantenendo però salda la connessione con la propria storia. Fotografia ed esplorazione diventano per Yamashita due facce della stessa medaglia e lavorano in sinergia per restituire l’essenza più profonda di queste terre antiche e del loro lascito millenario, colmando la distanza tra passato e presente. La mostra vuole essere dunque un tributo all’audacia di due esploratori, il fotografo Michael Yamashita e il mercante Marco Polo, che hanno scoperto e raccontato, ciascuno a modo proprio, mondi nuovi e situazioni inedite, ma anche un invito a continuare a esplorare e apprezzare la bellezza e la diversità di un mondo in continua evoluzione.
Michael Yamashita “Sulle tracce di Marco Polo”
Campobasso – Palazzo Gil Via Gorizia
Fino al 10 dicembre 2023
da Martedi a Giovedì | 17–20
da Venerdì a Domenica | 10–13 e 17–20
Giorno di Chiusura: Lunedì