L’8 novembre, a New York, Sotheby’s ha tenuto la prima parte dell’asta dedicata alla Collezione Landau, la più importante sul mercato nel 2023. Incasso da 406.4 milioni di dollari; un Picasso tra i più cari mai venduti; record per Agnes Martin e Mark Tansey; grandi risultati per Jasper Johns ed Ed Ruscha. In giornata (9 novembre) la seconda tornata.
Che fosse l’asta dell’anno lo si era intuito già quest’estate, quando Christie’s e Sotheby’s se ne contendevano l’affidamento. Alla fine, la Collezione Landau era finita nelle mani di quest’ultima, che nella serata newyorkese dell’8 novembre l’ha venduta, certificando l’impressione iniziale. Nessun’asta del 2023 possedeva infatti una così alta concentrazione di capolavori, finiti sul mercato dopo la scomparsa della collezionista Emily Fischer Landau nel 2022.
Con la vendita record si è chiuso così un cerchio, apertosi in modo drammatico nel 1969, quando una banda di rapinatori armati entrò con l’inganno nella sua casa di New York, imbavagliò e legò governante e cuoca e fuggì con i gioielli che il marito le aveva donato nel corso degli anni. Incassato un sostanzioso risarcimento dall’assicurazione, Landau decise di non sostituire i gioielli, ma di utilizzare i fondi per finanziare la sua enorme avventura artistica. Oggi che la sua collezione è stata dispersa, possiamo quantificare numericamente la sua impresa: 406.4 milioni di dollari. Risultato frutto di un importante tutto venduto, che stabilisce già un record – l’asta più cara dedicata a una collezionista, tra le più grandi di sempre insieme a Rockfeller, Allen e Macklowe – in attesa che la seconda tornata di oggi (meno ricca di opere di pregio) definisca in modo preciso le cifre movimentate.
Ma non è l’unico. Fa la storia, a modo suo, anche Femme à la montre di Pablo Picasso, il gioiello più prezioso della collezione, mai apparso all’asta. Con i 139,4 milioni di dollari a cui è stato aggiudicato, è diventata la seconda opera più preziosa dell’artista mai venduta a all’asta, dietro solo ai 179 milioni di dollari di Les femmes d’Alger (Versione ‘O’) (1955), collocandosi in assoluto tra le prime dieci opere mai vendute all’incanto. Raffigurante la musa per eccellenza di Picasso, Marie-Thérèse Walter, il dipinto fu eseguito nel 1932, anno cruciale per il pittore, oggetto di mostre e monografiche dedicate. Superato ampiamente il massimo precedente per un’opera del 1932 (106,5 milioni di dollari ottenuti per Nude, Green Leaves e Bust, nel 2010), nonché qualsiasi altra opera venduta nel 2023 in asta.
Molti, in generale, i lotti venduti per oltre 20 milioni di dollari. Su tutti Securing the Last Letter (Boss) di Ed Ruscha, una tela nera dove campeggia la parola “BOSS” in grassetto rosso, che ha ottenuto il secondo prezzo d’asta più alto di sempre per l’artista della West Coast: 39,4 milioni di dollari. Fa ancora meglio Flags (1986) di Jasper Johns, che si fa però forza su una commissione pre-asta per raggiungere i 41 milioni finali (record per un’American Flag dell’artista). Entrambe le opere erano stimate al massimo 35 milioni. Ci si aspettava qualcosa in più, invece, da Mark Rothko. Il suo dipinto appartenente alla celebre serie dei Seagram Murals è stato venduto a 22 milioni di dollari, a fronte di una stima di 30. Fa meglio delle previsioni (3 milioni di dollari) Pink Tulip (Abstraction – #77 Tulip) di Georgia O’Keeffe, astrazione floreale realizzata nel 1925 e oggi venduta per 4,75 milioni di dollari.
Il record più impressionante è probabilmente quello siglato da Agnes Martin con Grey Stone II (1961), un dipinto monocromo bianco sporco che la pittrice del dopoguerra realizzò ad inizio carriera. Valutato circa 6 milioni di dollari, l’opera ha triplicato la sua stima fina a raggiungere il prezzo finale di 18,7 milioni di dollari. Superato il precedente record di Martin, ovvero i 17,7 milioni di dollari incassati da Sotheby’s per Untitled #44 lo scorso novembre durante l’asta della Collezione Macklowe. Nuovo record stabilito anche per Mark Tansey, la cui opera Triumph Over Mastery II (1987) è stata venduta a 11.8 milioni di dollari dopo una serrata battaglia tra quattro collezionisti. Piccolo, si fa per dire, record pure per Robert Rauschenberg: Vitamin, con i 3.5 milioni di dollari necessari per aggiudicarselo, è il lavoro su carta dell’artista mai battuto in asta. In giornata (9 novembre) la seconda tornata.
I RISULTATI COMPLETI