Il regista italiano Nicola Guarino ha realizzato ‘Nelle fauci del tempo’, un corto interamente con l’ausilio dell’Intelligenza artificiale generativa che è stato presentato (e lo sarà ancora prossimamente) in diversi festival cinematografici
Prodotto da Guarino stesso insieme a IndizIDiCinema, “Nelle fauci del tempo” è tratto dall’omonimo libro di Davide Pulici con la collaborazione artistica di Fabiana Masciopinto. Lo scorso 11 novembre, nell’ambito del Reggio Film Festival 2023, il regista ha presentato il suo lavori nel convegno Identità future, sull’Intelligenza artificiale generativa per il cinema del futuro, e domenica 12 novembre, nella stessa sede, nell’Incontro tra esseri umani sul tema AI e creatività, a cura di Marco Zanichelli.
Dopo la proiezione del corto, 4’08’’, particolarmente apprezzato da critica e pubblico, il film-maker napoletano, nel rimarcare il ruolo crescente dell’IA nell’arte e nelle nostre vite, ha descritto ‘Nelle fauci del tempo’ come una prima sperimentazione, estremamente emozionante, della narrazione del Cronovisore, che sarebbe stato inventato, negli anni ’50, da Padre Pellegrino Ernetti, in Vaticano.
«Nel mio processo creativo mi sono concentrato sui miei ricordi, il mio vissuto e i miei affetti. Ho pensato che il Cronovisore non potesse essere uno strumento preciso, perché la realtà muta continuamente e, anche se riuscissi ad individuare la traccia energetica del mio bisnonno, probabilmente solo per qualche secondo, vedrei un’evoluzione continua, nel tempo, nello spazio e nei vari mondi – ha commentato Guarino – Ho lavorato su questa sensazione, dando un prompt di comandi e inserendo foto di famiglia. Vista l’impostazione da cinema muto, ho usato solo cartelli di premessa e snodo, senza il sonoro, se non nella frase finale, per spezzare il sogno. Per restare nell’ambito strettamente cinematografico e creativo, credo che il risultato sia una sorta di surrealismo del 2024.Se gli artisti surrealisti accedono al loro inconscio in maniera continua e ne fanno materia di lavoro, sfuggendo alle meccaniche usuali del racconto, quando si usa l’IA, forse, si sta accedendo ad una sorta di inconscio collettivo, o, almeno, è una mia speranza. L’IA, per quello che riguarda la produzione cinematografica è una vera rivoluzione industriale, non possiamo opporci al progresso, che, come ogni rivoluzione, non può essere frenato».
“Nelle fauci del tempo” sarà proiettato il 16 novembre ad accordi@DISACCORDI – Festival internazionale cortometraggio di Napoli, diretto da Pietro Pizzimento e Fabio Gargano, sezione Cinema sperimentale, e il 24 novembre, al Future Film Festival di Bologna, il festival italiano più importante del cinema di innovazione, diretto da Giulietta Fara, concorso ‘Nuove frontiere’
Il corto è visionabile QUI