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L’osservatorio del presente: Toscana, Arte Continua tra Firenze e San Gimignano

Giovanni Ozzola. Senza te, Senza Nord, Senza titolo, installation view Ph. Ela Bialkowska OKNO Studio ©Associazione Arte Continua
Nella terra di Duccio e Simone Martini, anche l’arte contemporanea sta faticosamente trovando il suo spazio, soprattutto grazie all’impegno dell’Associazione Arte Continua – presieduta da Mario Cristiani – che da una ventina d’anni si impegna per diffondere opere nel territorio toscano, attraverso strategie diverse ma comunque efficaci.

Cominciamo dalla partecipazione di Arte Continua come partner della mostra personale di Giovanni Ozzola “Senza te, senza nord, senza titolo”, aperta negli spazi della Manifattura Tabacchi fino al 28 gennaio 2024, che riunisce sette opere di Ozzola, realizzate tra il 2008 e il 2023. Video, sculture e opere fotografiche raccontano il viaggio poetico ed esistenziale dell’artista, che da alcuni anni si è trasferito nelle isole Canarie. Lì ha sviluppato una serie di lavori legati alla navigazione, come Scars-toward ourselves (2012-2022), dove l’artista ha inciso su una grande lastra di ardesia le rotte degli antichi esploratori, o Sin tiempo/Timeless (2017) un video girato sull’isola di Gomera, dove ancora oggi si pratica il “silbo”, una lingua autoctona composta da fischi protagonista dell’opera di Ozzola, tra le più intense della mostra.

Un altro interessante intervento sostenuto da Arte Continua è Waterbones, l’installazione site-specific realizzata da Loris Cecchini per la copertura dell’Osservatorio Polifunzionale a Barberino Tavernelle nel cuore del Chianti, curato da Giada Rodani e Jade Vlietstra. Si tratta di una struttura composta da una serie di 3000 moduli filiformi in acciaio che evocano l’idea di una galassia di stelle che fluttua nel cosmo o anche una rete di frattali, che avvolge il tetto dell’edificio come una nuvola metallica, visibile fino al 30 novembre. Cecchini è protagonista anche all’UMoCA – Under Museum of Contemporary Art- il museo costituito dagli spazi sotto le arcate del ponte San Francesco a Colle Val d’Elsa, che ospitano tre grandi sculture dell’artista presentate da Arte Continua, che gestisce la struttura, inaugurata con un progetto dell’artista cinese Cai Guo-Qiang nel 2001, prima di ospitare opere di Ni-Tsai Chin (2001), Jennifer Wen Ma (2005), Kiki Smith (2011). Restaurato nel 2022 e riaperto con una mostra di Mario e Marisa Merz, realizzata in collaborazione con la fondazione Merz, l’UMoCA è il fulcro di una serie di opere di artisti contemporanei realizzati da Arte Continua a Colle Val d’Elsa, che comprendono la sistemazione di piazza Arnolfo di Cambio ad opera di Daniel Buren e Jean Nouvel, la scultura di Sol Lewitt Concrete block, restaurata nel 2020 e ricollocata nel giardino del Museo Archeologico.

Antony Gormley, Fai spazio prendi posto, ritratto fusione di Filippo Fontanelli, 2004, secondo binario della stazione di Poggibonsi

Altre opere promosse dall’associazione sul territorio circostante comprendono le sculture in metallo di Antony Gormley al binario 2 della stazione ferroviaria e sul cassero della fortezza di Poggibonsi, che ospita anche Blue Girl, un’opera di Kiki Smith, mentre a poche centinaia di metri si possono ammirare I Dormienti, installazione di Mimmo Paladino e Brian Eno nella duecentesca Fontana delle Fate. Degna conclusione dell’itinerario la mostra collettiva “Tensionecontinua”, curata dallo storico dell’arte Carlo Falciani negli spazi della galleria Continua a San Gimignano, aperta fino al 24 gennaio 2024. La rassegna riunisce opere di 29 artisti, da Pontormo a Vezzoli, passando per Morandi, Burri, Guttuso, Ghirri, Pistoletto, Penone, Ai Weiwei e molti altri attraverso un percorso originale e stimolante suddiviso da Falciani in sezioni dedicate a quattro diverse forme di tensione: l’opposizione natura-cultura, l’erotismo, la tensione sociale e quella contemplativa. In maniera acuta e puntuale lo storico, specializzato in pittura manierista, ha individuato nella volontà della galleria di portare il contemporaneo nei territori dell’arte antica una strategia di continuità concettuale con il passato, che la mostra evidenzia in maniera assai efficace.

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