Tanti ritratti femminili, tra cui spicca quello di Umberto Boccioni, e una selezione di grandi opere del ‘900. Ecco l’asta di arte moderna e contemporanea di Farsettiarte, in programma a Prato l’1 e 2 dicembre 2023.
La figura della donna nel corso dei secoli si è prestata a molteplici rappresentazioni, assumendo le sembianze più o meno mimetiche dell’arte figurativa o quelle suggestive dell’astrattismo. Ad ogni modo, il soggetto femminile ha ispirato artisti e affascinato gli appassionati, consolidandosi come tema ricorrente in contesti tra loro diversissimi. Lo testimonia l’asta di arte moderna e contemporanea di Farsetti, che in catalogo affianca diverse variazioni sul tema della donna.
A partire da Ritratto femminile di Umberto Boccioni, per la prima volta all’incanto con la stima di 380-500 mila euro. Qui la donna appare di profilo, con le mani appoggiate ai fianchi coperti da un vestito giallo; dietro di lei lo sfondo è come evaporato, e ricondensato in una nebbia blu e rossa. Tutto, figura compresa, si fa schematico e voluminoso nella Lettrice addormentata (stima 35-55 mila euro) di Felice Casorati. Una tendenza che Severini porta all’estremo con Danseuse rose (stima 60-90 mila euro), lavoro sostanzialmente cubista dove la geometria ha preso il vantaggio su curve e forme.
Di rimandi surrealisti si compone La sezione d’oro. Paesaggio femminile di un’attrice (Carmen Boni) (stima 70-100 mila euro), olio su tela di Enrico Prampolini dove echeggia una sensualità misteriosa, quasi totalmente disciolta in una rappresentazione evocativa del corpo femminile. Tutto il contrario della schiettissima opera di Massimo Campigli, Le attrici (75-95 mila euro), con le protagoniste salutano il pubblico in una resa sintetica e diretta. Dopo tanti sguardi italiani, ecco quello spagnolo di Pablo Picasso, che in Les déjeuneurs (stima 65-95 mila euro) reinterpreta con il suo tocco innovativo il capolavoro di Edouard Manet Les déjeuneurs sur l’herbe (1863).
Importante anche il lotto che affianca la monumentale scultura in resina dipinta di Renato Guttuso – Edicola (L’uomo che legge il giornale) – a trenta fotografie di Mario Schifano che ritraggono il maestro al lavoro mentre realizza l’opera. Le immagini catturano i gesti istintivi dell’artista e diventano documentazione e opera d’arte di per sé stessa. Nel complesso, la stima è di 180-280 mila euro.
Quattro i lavori di Giacomo Balla presenti all’asta. Il più importante è Linee di velocità + cielo (stima 280-400 mila euro), in cui la sensazione del movimento prende forma mediante la contrapposizione di colori e linee fluide. Un classico del pittore futurista, insomma. Come classico è Battaglia navale (stima 160-220 mila euro) per Emilio Vedova, simbolo di una nuova esigenza emotiva in cui l’artista si propone di trasferire nei suoi dipinti luci e ombre del suo animo.
Di tensione e dinamismo vive anche T1971-H3 (stima 80-120 mila euro) di Hans Hartung, maestro di un’arte segnica che coinvolge anche Roberto Crippa, in asta con Spirale del 1951 (stima 35-55 mila euro). Da segnalare la selezione di opere realizzate da Fausto Melotti, tra ceramiche smaltate policrome dalle forme semplici e pure, fino alle leggere, raffinate e poetiche sculture in ottone. Tra queste Variazione incatenata (stima 80-20 mila euro), in cui la forte componente immateriale che caratterizza l’opera rende gli elementi in ottone sospesi come in una dimensione altra.
E infine citiamo due italiani di cui sul mercato si sta chiacchierando parecchio. Il primo è Tancredi, il cui Omaggio a Debussy (Il cielo la terra e l’acqua) (730 mila euro) ha fatto registrare un nuovo record per il pittore, nemmeno un mese fa a Parigi. Ora si ripresenta in vendita con un Senza titolo da 70-100 mila euro. Il secondo è Salvo, anch’egli protagonista di un fresco record e di tante prestazione convincenti. La prossima potrebbe arrivare con uno dei tre oli con cui è in catalogo, tra cui uno splendido paesaggio mediorientale al tramonto (Senza titolo, stima 50-70 mila euro).