La chiave di Berlino – Vincenzo Latronico (Einaudi)
Come chiarisce subito il titolo, il romanzo si muove in un contesto ben specifico nella Berlino degli expat. Se il precedente (Le perfezioni) era il sogno in corso, questo è il risveglio. Nel suo memoir-saggio-diario, Latronico dipinge un ritratto affascinante della città sogno-rifugio emblematica dei contrasti e delle sfide del ventunesimo secolo. è una testimonianza sulla carne di come si sia trasformata da un’utopia per gli expat a incubo della gentrificazione, attirando su di sé tutto il bene e il male del periodo. Latronico esplora i luoghi attraverso le prospettive di pensatori influenti come Benjamin Husserl e Wittgenstein, offrendo una narrazione coinvolgente e riflessiva sull’evoluzione della città e della società europea nel nuovo millennio. Il suo racconto svela le tensioni e le contraddizioni di un’epoca in rapida trasformazione, rendendo questo libro una lettura imperdibile per chi cerca una comprensione più profonda della complessità della Berlino dell’ultimo decennio.
Comunione – bell hooks (Il Saggiatore)
Scritto come conclusione della trilogia incentrata sull’amore, Comunione racconta il percorso di bell hooks attraverso l’inizio del movimento femminista negli Stati Uniti e come il femminismo ha influenzato direttamente il modo in cui uomini e donne pensano e agiscono quando amano. Come è evidente dal sottotitolo, La ricerca femminile dell’amore, la scrittrice si concentra in particolare sul modo in cui le donne percepiscono e reagiscono all’amore e su come la nostra cultura patriarcale svii le donne dal diventare anche le custodi e le figure di cura che “dovrebbero” essere. Il punto su cui si focalizza ancora una volta ma con maggiore enfasi è il ruolo salvifico e trasformativo dell’amore, evidenziando la sua straordinaria influenza che può avere nelle vite delle donne.
Sputiamo su Hegel e altri scritti – Carla Lonzi (La Nave di Teseo)
Molte delle pubblicazioni che hanno fatto la storia del femminismo sono molto difficili da trovare, comprese le opere di Carla Lonzi. La Nave di Teseo ha dato il via a un piano di pubblicazioni per rendere di nuovo fruibile il pensiero di una delle femministe più celebri dello scorso secolo, a partire da Sputiamo su Hegel l’opera manifesto di una generazione e di un movimento. Qual è stata la reazione della cultura occidentale di fronte alla questione femminile? In che modo è stata rappresentata la situazione delle donne? Hanno i grandi pensatori contribuito all’empowerment delle donne o alla preservazione del potere patriarcale? A queste domande, ma non solo, tenta di rispondere nel saggio del 1970, frutto del lavoro del collettivo Rivolta Femminile.
Voltiamo decisamente pagina – AAVV (Iperborea)
Voltiamo decisamente pagina, il settimo numero di COSE Spiegate bene, è una pubblicazione che si adatta perfettamente al contesto attuale del giornalismo e dell’informazione. In un’epoca di profondi cambiamenti nel panorama mediatico, offre una lente nitida e penetrante sull’industria giornalistica. Attraverso articoli di autori di spicco come Annalena Benini, Michela Murgia, Mario Tedeschini Lalli, Carlo Verdelli e la redazione del Post, il lettore viene guidato in un’esplorazione approfondita su tematiche cruciali: come si finanziano i giornali? qual è il rapporto tra i nuovi media e le riviste? Cosa si può dire e cosa no sui giornali?
Resisti, cuore – Alessandro D’Avenia (Mondadori)
Il nuovo libro dello scrittore palermitano, Resisti, cuore è un personale percorso alla scoperta dell’Odissea, tanto conosciuta quanto poco approfondita. Ma come spiega il sottotitolo L’odissea e l’arte di essere mortali è una storia che ci appartiene, che continua a parlarci. L’aspetto più significativo di questo libro è la sua abilità di viaggiare su due piste parallele: la storia di Ulisse e la sua personale, alternando una narrazione che guarda all’esterno e una che si volge verso l’interno. Nel raccontare la sua storia personale, un po’ alla Nori, D’Avenia offre un esempio concreto e vicino alla nostra esperienza, che mette in pratica quanto sta cercando di spiegare. D’Avenia ancora una volta dimostra di poter parlare di cose fondamentali e altissime e di poterle trasporle per tutti, coniugandole per la contemporaneità.
I Monteleone – Lucia Tilde Ingrosso (Baldini + Castoldi)
In un’accelerata cronologica tra ieri e oggi, spaziando tra la Roma al tempo dell’occupazione e la florida Milano da bere, Lucia Tilde Ingrosso crea un affascinante racconto epico incentrato sui Monteleone che “avevano un grande, grandissimo senso della famiglia. Erano sempre presenti, compatti, solidali. In ogni circostanza, a prescindere”. 90 anni di storia e 5 generazioni con una struttura narrativa che, per la sua costruzione ricorda quella della serie tv This is us con continui i flashback e flashforward.
Caro stronzo – Virginie Despentes (Fandango libri)
Virginie Despentes torna con una collezione di ritratti di personaggi alle prese con le proprie ansie, nevrosi, complessi, vergogne, paure e dipendenze. Questo romanzo tra rabbia e consolazione, furia e accettazione, si costruisce alla maniera epistolare moderna cioè attraverso un intenso scambio di mail tra due protagonisti: Rebecca Latté, un’ex grande attrice e Oscar Jayack (lo “stronzo” del titolo), scrittore e fratello di un’amica di lunga data di Rebecca. Nel mezzo di questa corrispondenza, c’è una terza giovane voce, Zoé Katana che decide di usare Internet per danneggiare la reputazione di Oscar, accusandolo di molestie avvenute quando lei era la sua addetta stampa. Despentes, attaccata come non mai alla contemporaneità, affronta tanti temi, il cui minimo comun denominatore è la dipendenza.
La casa del mago – Emanuele Trevi (Ponte alle Grazie)
L’ultimo romanzo di Emanuele Trevi, il vincitore del Premio Strega 2021 grazie a Due vite, è un racconto intimo ma al tempo stesso esoterico. Profondo e misterioso, ci invita ad entrare nella casa che fu del padre Mario Trevi, un celebre psicanalista junghiano allievo dell’altrettanto noto psicoanalista, pediatra e astrologo dei vip della Dolce Vita Ernst Bernhard, svelando stanza dopo stanza un aspetto biografico. Trevi si serve della casa per ricreare la storia del padre e il suo legame con lui, con la complicità delle opere di Jung e incontri notturni enigmatici.
Perdersi – Annie Ernaux (L’Orma editore)
La vincitrice del Premio Nobel per la Letteratura 2022 ritorna con la narrazione di un’ossessione amorosa in grado di travolgere tutto e che rievoca dalla sua memoria. Nel 1989, subito dopo la caduta del Muro di Berlino, Annie Ernaux intraprende un viaggio in URSS, e conosce un diplomatico sovietico con cui intraprende un’intensa relazione sentimentale. Sfruttando come di consueto il metodo induttivo – dal particolare all’universale -, la scrittrice raccoglie le pagine del suo diario personale scritte in quei giorni, e senza alcuna correzione o censura le pubblica in Francia nel 2001 e ora grazie all’Orma, il suo editore italiano, Se perdre è nelle nostre librerie. La scrittura era chiaramente per l’autrice l’unico modo per placare i tormenti dell’attesa e su quella che lei descrive come la violenza della perdita. Un libro che parla dell’essere trafitti dal desiderio e delle cose che gli esseri umani vogliono, in contrapposizione alle cose per le quali si accontentano.
Libri di primo soccorso per l’anima – Capria, Ferrone e Martucci (Harper Collins)
La parafrasi del brano potrebbe essere la seguente: “Questo non è soltanto un libro, sembra piuttosto un prontuario collaborativo, suddiviso in sedici sezioni, ognuna dedicata a diverse situazioni emotive critiche e ricca di consigli letterari per affrontare o attenuare il disagio specifico. Quando ci si trova con un cuore spezzato, quando manca il coraggio, quando ci si sente in ritardo rispetto alle fasi della vita, quando una novità sconvolge la routine, quando ci si sente isolati e incomprese, quando si desidera qualcosa ma le circostanze non lo permettono. Da Sylvia Plath a Tara Westover, da André Agassi a Jamaica Kincaid passando per Elena Ferrante, Michela Murgia, Satoshi Yagisawa, Inès Cagnati e Madeline Miller”.
Vita contemplativa – Chul Han (Nottetempo)
Questo breve trattato del filosofo coreano più famoso ci spinge a “indugiare sulle cose” (per usare un’espressione a lui cara) alla ricerca di una vita meno effimera e più equilibrata. Byung-Chul Han sostiene che la “cultura della performance” (espressione da lui coniata) ha portato alla scomparsa della distinzione tra lavoro e tempo libero, con conseguente perdita della capacità di godere dell’inattività. La costante necessità di essere sempre impegnati e di produrre porta inevitabilmente all’ansia e alla stanchezza (“La vita è governata dal provvisorio, dal breve termine e dall’incostante”) per questo per Il filosofo la contemplazione è essenziale per la nostra salute mentale ed emotiva, è l’unico modo per salvarci.