Ilaria Bonacossa, 50 anni, critica d’arte specializzata in arte contemporanea, è la nuova direttrice di Palazzo Ducale di Genova.
Il consiglio direttivo della Fondazione per la Cultura, l’ente culturale genovese che presiede e gestisce il Ducale, l’ha scelta questa mattina (11 dicembre 2023) dopo una selezione di quasi quattro mesi. La nomina non è ancora ufficiale, in attesa della formalizzazione del consiglio e delle delle decisioni della stessa Bonacossa, dal 2021 direttrice del Museo dell’arte digitale di Milano, incarico che difficilmente potrà mantenere.
La sua candidatura sarebbe stata fortemente caldeggiata in città da più parti, tanto che si sarebbero mossi in prima persona alcuni esponenti della cultura genovese per convincerla a partecipare praticamente (quasi) fuori tempo massimo. Dopo le varie scremature, i candidati erano rimasti in due, Bonacossa e il project manager de La Fabbrica del Vapore di Milano (oggi direttore del Polo del ‘900 e membro del consiglio del Museo nazionale del Cinema di Torino) Alessandro Bollo.
A fare la differenza, oltre alle esperienze e legami internazionali, anche il passato genovese di Bonacossa al Museo di arte contemporanea Villa Croce tra il 2012 e il 2016.
Laureata in Storia dell’Arte Contemporanea all’Università Statale di Milano, dopo un master in studi curatoriali al Bard College, Stati Uniti, Bonacossa ha collaborato a New York con il Whitney Museum. Curatrice per nove anni alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino, nel 2007 è stata membro della Giuria per il Leone d’Oro della 52 Biennale d’Arte di Venezia. Ha curato, tra le altre, mostre personali di Nick Devereaux, Ian Kiaer, Zhang Enli, Tony Conrad, Julieta Aranda, Massimo Grimaldi, Alberto Tadiello e Katrin Sigurdardottir. È stata direttrice di Artissima a Torino e attualmente alla guida del Museo nazionale di arte digitale di Milano. Inizierà ufficialmente la sua avventura il primo gennaio del 2024, quando potrà ufficialmente prendere il posto di Serena Bertolucci, attuale direttrice della Fondazione.
