La storia tragica di Lady Jane Grey, della stirpe dei Tudor, non è particolarmente nota ai più. Fortunatamente il pittore Paul Delaroche ci ha lasciato una testimonianza che racconta la sua esecuzione particolarmente toccante, ora conservata alla National Gallery di Londra. Sempre nella City la Galleria Moretti Fine Art ha ospitato la mostra “L’Esecuzione di Lady Jane Grey di Paul Delaroche, un bozzetto preparatorio ad olio riscoperto”, dal 4 all’8 dicembre, in concomitanza con la settimana di aste dedicata all’antico delle major Christie’s e Sotheby’s. Recentemente riscoperto, il bozzetto preparatorio ad olio di Paul Delaroche è da intendersi come un affascinante testimone della sua procedura lavorativa durante la creazione di uno dei dipinti più celebri dell’artista, per l’appunto “L’Esecuzione di Lady Jane Grey”.
Gli studi preparatori di Delaroche sono notevoli per la loro qualità e, mentre la maggior parte di essi sono su carta, un numero relativamente cospicuo sono bozzetti ad olio su tela. «Nel caso di Lady Jane Grey, questo vibrante bozzetto ad olio è da ritenere singolare poiché, ad oggi, è l’unico bozzetto ad olio preparatorio conosciuto per il dipinto – spiegano dalla galleria – Inoltre, racchiude in sé chiaramente le fasi preliminari alla realizzazione della grande composizione, esprimendo la meticolosità e l’attenzione con cui Delaroche si è dedicato allo studio della posa della figura del Boia. Diventa quindi chiaro che il presente bozzetto ad olio ha svolto un ruolo significativo nelle fasi finali del lavoro su Lady Jane Grey».
È il primo esempio conosciuto di un bozzetto ad olio di questo tipo nella carriera di Delaroche. Ma non è l’ultimo. Quello che ritrae il Luogotenente della Torre sembra essere il precursore degli studi preparatori iniziati nel novembre 1833 in seguito all’incarico per la chiesa della Madeleine, Parigi, e la grande serie di bozzetti ad olio delle “Teste dei Monaci Camaldolesi”, realizzata all’inizio dell’autunno del 1834. Da queste opere, diventa evidente il suo modo di studiare i personaggi delle sue più grandi composizioni. Disegnando le varie teste, mani e corpi dei modelli in molteplici orientamenti, li profila su uno sfondo di pigmento colorato.
«In questa scena specifica, Delaroche ha elaborato l’effetto plastico del posizionamento finale del Luogotenente della Torre lavorando più pienamente in termini di colore e texture – proseguono dalla galleria – Infatti, i capelli bianchi che sovrastano la nuca del Luogotenente nel dipinto finale sono chiaramente prefigurati qui per lasciare spazio a una larga macchia marrone, che poi prosegue in forma quadrata nella sezione inferiore sinistra della tela. Un dettaglio che solleva una certa suspense verso il suo scopo».