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Le finzioni speculative di Pierre Huyghe protagoniste a Venezia

Pierre Huyghe, Variants, 2021 - ongoing. Courtesy of the artist; Kistefos Museum; Hauser and Wirth, London. Photo: Ola Rindal © Pierre Huyghe, by SIAE 2023
Pierre Huyghe, Variants, 2021 – ongoing. Courtesy of the artist; Kistefos Museum; Hauser and Wirth, London. Photo: Ola Rindal © Pierre Huyghe, by SIAE 2023

Venezia. Punta della Dogana invita Pierre Huyghe a concepire, insieme alla curatrice Anne Stenne, una grande mostra inedita che presenta un vasto nucleo di sue opere alcune delle quali provenienti dalla Pinault Collection. Dal 17 marzo al 24 novembre 2024. Per Pierre Huyghe, il rituale dell’esposizione è un incontro con un contesto senziente che genera nuove possibilità di interdipendenza tra gli eventi e gli elementi che si manifestano. Le sue opere sono concepite come delle finzioni speculative che spesso si rivelano come un’unione di diverse forme di intelligenza che apprendono, si modificano ed evolvono nel corso dell’esposizione.

Per Punta della Dogana, l’artista francese realizza la sua più grande esposizione ad oggi, trasformando il luogo in un medium dinamico, in una condizione transitoria dove il tempo e lo spazio come tutto ciò che lo attraversa, visibile o invisibile, diventano parte integrante delle opere d’arte.

Pierre Huyghe, Untitled (Human Mask), 2014, Pinault Collection, Courtesy of the artist; Hauser & Wirth, London; Anna Lena Films, Paris, © Pierre Huyghe, by SIAE 2023

La mostra è il luogo dove si formano soggettività, con o senza corpo, che circolano e si manifestano in modo imprevedibile attraverso le opere che a loro volta diventano entità senzienti. Si crea un linguaggio sconosciuto, senza fine, senza destinatario, che prende possesso delle voci, dei gesti, delle immagini, e genera nuove situazioni reali o fittizie. Popolata da entità inumane, umane e non umane, attraversata da fenomeni naturali o artificiali, la mostra esplora, in tempo reale, le condizioni che permettono a entità diverse di coesistere, a volte persino di ibridarsi, senza distinzione gerarchica o determinazione specifica.

Figura centrale della ricerca delle relazioni dell’arte con il non umano, Pierre Huyghe adotta, fin dalle sue prime opere, un’altra prospettiva rispetto a quella umana – inumana – per lasciar emergere ciò che si trova al di fuori dalla nostra comprensione, fuori dalla nostra possibilità di farne esperienza. Pierre Huyghe rimette in discussione la nostra percezione della realtà e propone, attraverso la costruzione di altre realtà possibili, di diventare estranei a noi stessi.

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