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Il mondo della piante fra scienza e arte

Raku Inoue, Natura Insects, 2020 © Raku Inoue at Reikan Creations In Herbaria. Piante, erbari moderni e florilegi, 24 ORE Cultura, 2022
Otto Brunfels, Herbarum Vivaeeicones, 1532, in Rara Herbaria. Libri e Natura dal XV al XVII secolo, Silvana Editoriale, 2023

Oltre che ramo della sapienza umana utile per l’alimentazione e la farmacopea, la botanica è stata ed è ancora un soggetto legato all’editoria artistica: molti sono infatti i preziosi erbari medievali e rinascimentali conservati nelle biblioteche del mondo, così come ancora oggi gli artisti sono affascinati dalla bellezza del mondo naturale. Ecco due preziose pubblicazioni di 24 ORE Cultura e di Silvana Editoriale

Conoscere la natura e i suoi segreti è sempre stata un’ambizione dell’umanità, sin dalle epoche più antiche; piante e fiori, infatti, destarono la curiosità dei sapienti almeno a partire dal 300 a.C., quando il filosofo greco Teofrasto compose le prime raccolte dedicate alla ricerca e all’osservazione del mondo vegetale Historia Plantarum e De Causis Plantarum, nelle cui pagine catalogò e descrisse circa 500 piante. Invece, il primo erbario conosciuto risale al I Secolo d.C.: De materia medica, del medico cilicio Dioscoride di Anazarbo. Ippocrate, Platone e Aristotele, invece, introdussero per primi la metodologia della classificazione delle piante, che più tardi sarà ripresa anche da Linneo. Da allora, lo studio delle piante e la produzione di erbari è stata una costante nell’editoria, antica e moderna, al punto da divenire un vero e proprio settore a sé stante che ha oggi una sua storia. Due interessanti volumi, da poco usciti, ne raccontano alcuni interessanti aspetti.

La storica e curatrice di design Domitilla Dardi ha licenziato per 24 ORE Cultura un elegante volume con splendide illustrazioni formato testo, che ripercorre secoli di storia di erbari e florilegi, ripercorrendoli così come sono stati immaginati da scrittori, artisti, scienziati, architetti, grafici e illustratori, ognuno dei quali ha espresso un personalissimo punto di vista sulla natura così come un personale rapporto con essa. Perché nel passato la natura era parte integrante della vita quotidiana, che si svolgeva secondo i suoi ritmi immutabili, e dalla natura venivano tratte quelle risorse non soltanto alimentari, ma anche curative. I principi attivi di piante e fiori erano infatti una fonte costante per la cura del corpo. Ma in epoca più tarda, alla cura del corpo si è affiancata quella dell’anima, ed ecco nascere quegli erbari che hanno accompagnato le passeggiate nella natura di personaggi quali Jean-Jacques Rousseau o Emily Dickinson, o ancora erbari i cui esemplari botanici incisi o disegnati sono il frutto della fantasia artistica dell’autore. L’erbario, quindi, diventa un libro d’artista. Con piglio accademico e narrativo insieme, l’autrice accompagna il lettore in un viaggio nel mondo degli erbari e dei florilegi. Per fugare dubbi, chiariamo che con il termine erbario s’intende un libro in cui sono raccolte le descrizioni delle piante e dei fiori con le loro virtù farmacologiche; il florilegio, invece, è una raccolta di immagini di piante e fiori, il cui scopo è principalmente artistico.

Herbaria, elegante volume nel formato del libro d’artista, ripercorre nel saggio introduttivo la storia e il significato delle pubblicazioni a sfondo botanico, e successivamente dedica ampie schede di approfondimento alle pubblicazioni più importanti, dall’Erbario di Trento del XV Secolo, all’Enciclopedia dell’agricoltura giapponese di fine Settecento, passando per il Tudor pattern book del XVI Secolo, e includendo anche il misterioso Manoscritto Voynich (il codice illustrato risalente al XV secolo ricco di immagini di piante e testi scritti in lingua a noi sconosciuta). Dalla botanica come scienza il punto di vista si allarga alla botanica come arte, all’utilizzo delle piante come motivo artistico, fra cui la trattazione di Grasset La plante et ses applications ornementales (1896), che contribuì a definire l’estetica dell’Art Nouveau, per terminare con le opere di grafica o a tecnica mista degli artisti contemporanei che si sono ispirati al mondo naturale. Un volume importante, esteticamente accurato, che ripercorre il ruolo scientifico e artistico delle piante nel corso della storia delle civiltà.

Il secondo volume di questa disamina è Rara Herbaria. Libri e Natura dal XV al XVII secolo (Silvana Editoriale), accurata documentazione della produzione degli erbari e lo studio della natura fra il primo Rinascimento e il Seicento, quando proliferarono le accademie scientifiche e anche la botanica beneficiò di un aumento degli studi. Il volume costituisce il catalogo della bella, omonima mostra che si è svolta dal 5 maggio al 3 luglio 2023, presso la Biblioteca dell’Accademia Nazionale dei Lincei e Corsiniana a Roma, in cui sono stati esposti i preziosi volumi della collezione di Peter Goop, al fianco di una selezione di opere conservate presso i Lincei. Il volume consta di approfonditi saggi introduttivi storico-critici e delle schede dei preziosi volumi esposti; dai testi emergono le profonde connessioni con l’arte, l’evoluzione del pensiero filosofico, il contesto sociale e politico dell’epoca, l’entusiasmo rinnovato per la scienza che lentamente, ma in modo inesorabile, accompagnò l’Europa alle soglie dell’Illuminismo, e ovviamente anche un po’ di storia della stampa, nata appunto proprio nel XV Secolo. Ed è Michael Jakob a tracciare un profilo della storia degli erbari a stampa (la mostra vantava anche l’edizione veneziana del 1476 dell’Historia naturale di Plinio il Vecchio, tradotta in volgare da Cristoforo Landino), che conobbero il loro periodo di splendore fra gli anni ’80 del Quattrocento e l’inizio del XVIII Secolo. Libri che oggi possono apparire desueti, ma che in realtà, come spiega Jakob, «se rispetto alla natura siamo in grado di pensare e giudicare nei termini in cui lo facciamo ora, è perché questi libri hanno plasmato, tra le altre cose, il modo in cui approcciamo la natura stessa». L’erbario ha infatti un approccio scientifico, e nelle sue pagine convergono svariati rami della conoscenza: la medicina, la botanica, la filosofia, e le conoscenze scientifiche moderne devono molto a queste pubblicazioni antiche.

Sfogliando questo bel volume, si ha quasi l’impressione di sfogliare i preziosi erbari che le vari schede raccontano, grazie alle belle illustrazioni formato testo che permettono di apprezzare la perizia con cui gli autori antichi hanno riprodotto le varie piante. Ognuna delle schede, inoltre, ripercorre la storia dell’erbario in questione, fornendo interessanti informazioni sul suo autore e il contesto in cui visse e lavorò. Un modo per ripercorrere la storia d’Europa in un momento che fu cruciale per i successivi sviluppi sociali e scientifici; in particolare l’Europa del Nord sviluppò una vasta produzione di erbari, sia da per mano di laici sia di religiosi.

Il bel saggio di Lucia Tongiorgi Tomasi ripercorre la storia degli erbari dal punto di vista artistico, documentando i metodi di raffigurazione delle piante dal primo Quattrocento al primo seicento; due secoli che videro importanti evoluzioni in materia. Con l’Umanesimo che avanzava si perse, rispetto alla tradizione medievale, l’interesse per la farmacopea in favore di uno studio delle piante legato a una più vasta conoscenza e sistematizzazione della natura tutta e dei suoi elementi, un modo per affermare il predominio dell’uomo (e della mente) sul fatalismo medievale che escludeva la possibilità di conoscere il mondo e i suoi meccanismi. Si hanno quindi rappresentazioni assai particolareggiate delle piante, con i tutti i loro elementi, e il progresso nella xilografia permise di ottenere illustrazioni di notevole qualità, come si può osservare dalle riproduzione nel presente volume. Una perizia che tornò utile anche dal tardo Cinquecento in poi, quando all’osservazione filosofica della natura si preferì di nuovo quella per scopi scientifici, e gli erbari dell’epoca tornano di nuovo a occuparsi di farmacopea, ma anche di alchimia. In conclusione di volume, anche un bel ritratto di Federico Cesi, fondatore dell’Accademia dei Lincei, e “modello” dello scienziato-artista-filosofo italiano del primo Seicento.

Rara Herbaria, di Silvana Editoriale, è un corposo volume grazie al quale si ripercorre una pagina affascinante della cultura europea.

 

Raku Inoue, Natura Insects, 2020 © Raku Inoue at Reikan Creations In Herbaria. Piante, erbari moderni e florilegi, 24 ORE Cultura, 2022

Domitilla Dardi
Herbaria. Piante, erbari moderni e florilegi
24 ORE Cultura, 2022

AA.VV.
Rara Herbaria. Libri e Natura dal XV al XVII secolo
Silvana Editoriale, 2023

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