La Fondazione Luigi Rovati fino al 3 marzo ospita una mostra dedicata alla collezione di gioielli Castellani della baronessa Charlotte de Rothschild (1822-1899), donati nel 1899 al Musée des Arts Décoratifs di Parigi
La Fondazione Rovati chiude il 2023 in bellezza. E dallo storico palazzo privato milanese, in Corso Venezia al 52, restituito alla città di Milano come luogo di pensiero, di sperimentazione, di condivisione e di salute, Giovanna Forlanelli Rovati, Presidente della Fondazione Luigi Rovati, tira le fila di quest’anno di attività che ha messo, in primo piano, un multiforme progetto culturale di rilievo internazionale.
“Per la Fondazione Luigi Rovati quello che si chiude è stato il primo anno di attività segnate da un grande lavoro e un grande successo. 14 mostre, 38 incontri, 5 seminari, 55 eventi hanno visto la partecipazione di oltre 80.000 visitatori e il coinvolgimento di oltre un milione di utenti attraverso i social. Stampa e media italiani ed esteri hanno sostenuto la Fondazione dandole grande visibilità. L’impegno per il prossimo anno è quello di proseguire e rendere sempre più inclusiva la Fondazione, valorizzando il rapporto tra cultura, arte, salute e benessere sociale, realizzando il valore fondamentale: quello dell’utilità sociale”.
Alla grande mostra al Museo d’Arte Tesori Etruschi. La collezione Castellani tra storia e moda, realizzata con la collaborazione del Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia a Roma si affianca da pochi giorni (e fino al 3 marzo 2024) una nuova iniziativa dal titolo I Gioielli Castellani della collezione della baronessa Charlotte de Rothschild, mecenate, intellettuale, amante dell’arte e dell’Italia, con la curatela di Mathieu Rousset-Perrier, Conservatore Musée des Arts Décoratifs di Parigi.
Presentati per la prima volta in Italia, spiccano tra i capolavori raccolti in una sezione dell’Ipogeo e conservati in piccole teche trasparenti e illuminate, 15 gioielli di fattura squisita donati dalla baronessa nel 1899 al Musée des Arts Décoratifs di Parigi. Riconosciuta come donna dallo stile essenziale e per nulla frivola, Charlotte de Rothschild si distingueva dagli altri membri della sua famiglia, tra i maggiori collezionisti del loro tempo, per il suo amore per l’Italia, che esplorò più volte cogliendone le bellezze. Come sottolinea Christine Macel, direttrice del Musée des Arts Décoratifs di Parigi: “Si tratta della prima collaborazione tra la Fondazione Luigi Rovati e il Musée des Arts Décoratifs, questa mostra, ideata da Mathieu Rousset-Perrier, curatore del museo, è l’occasione per presentare al pubblico italiano un eccezionale nucleo, ubicato in Francia, di gioielli Castellani, fiore all’occhiello della nostra collezione, e anche per mettere in risalto Charlotte de Rothschild, una delle nostre donatrici più importanti, una personalità unica e amante dell’Italia”.
Firmati dai Castellani, celebre famiglia romana di orafi, negli anni Sessanta e Settanta dell’Ottocento, gli orecchini, i ciondoli le spille e le parure raffigurano i simboli di alcune chiese romane medioevali, come pavoni o colombe o il Leone di san Marco in oro e mosaico in vetro o ancora motivi d’ispirazione egizia, caratteristici di un’altra importante collezione di quell’epoca, la collezione Campana. Piccoli tesori che rivelano la capacità orafa dell’arte decorativa dei Castellani, una dinastia che ha conquistato con la cultura del bello riprodotta nel gioiello le più note famiglie dell’aristocrazia europea e il mercato dei grandi collezionisti. Nel giardino della Fondazione Rovati fino al 15 gennaio da ammirare anche l’Albero Orizzontale, 500 palle luminose, opera di Giancarlo Neri.