«Che si tratti dell’austerità lirica di un elmo arcaico consumato dalla battaglia o del magnetismo rock ‘n’ roll della chitarra elettrica di Elvis Presley, la Classic Week offre una serie di opportunità per perdersi nello storico e nell’iconico» con queste parole gli esperti di Christie’s svelano alcuni lotti in arrivo in asta a New York dal 29 gennaio al 2 febbraio. Tra questi emerge un bronzo del Giambologna dalla collezione Quentin
Le aste della Classic Week in totale sono sette, sei dal vivo e una online. Si parte con la collezione Quentin, una delle più importanti raccolte di sculture europee antiche mai venuta all’asta, che conta 15 lotti. La seconda parte della collezione sarà proposta da Christie’s a Parigi nel giugno 2024.
Presentata per la prima volta sulla scena mondiale in una mostra innovativa alla Frick Collection (NY) nel 2004 e poi prestata in parte anche al Metropolitan Museum of Art dal 2017 al 2021, questa collezione di bronzi e terrecotte di maestri dal Rinascimento al Barocco «mostra una profondità e una qualità di intenditori senza precedenti» commentano dalla casa d’aste.
Assemblata in 40 anni dalla collezionista argentina Claudia Quentin, stimata in tutto il mondo come generosa benefattrice delle istituzioni artistiche e astuta collezionista di bronzi, arriva in asta in un piccolo catalogo guidato dal drammatico bronzo di Giambologna che raffigura il dio romano della guerra Marte, fuso mentre era in vita dal suo assistente di studio, che stima 7- 10 milioni di dollari. Figlio di Giove e Giunone nonché uno dei dodici dei dell’Olimpo, è associato al dio greco Ares. Tuttavia quest’ultimo era considerato un dio più distruttivo, mentre Marte era onorato come un dio le cui conquiste militari potevano portare a una pace duratura. Dal suo nome deriva il mese di marzo in quanto tradizionalmente segnava l’inizio della stagione delle campagne militari, oltre che agricole, di cui Marte era considerato anche guardiano. Gli esperti di Christie’s assicurano che «la paternità di questa composizione iconica è fermamente documentata».
«L’arte è nel mio sangue – ha detto Quentin a Christie’s – Mio nonno Alfredo Hirsch era un importante ed eclettico collezionista di Buenos Aires, così come Mario, fratello di mia madre. Mia nonna paterna, Maria Carmen Portela, era una nota scultrice che faceva parte del movimento moderno in Argentina alla fine degli anni Quaranta». Quentin ricorda che da bambina, guardando insieme al nonno la sua collezione, era sempre più attratta scultura che alla pittura. Allora non sapeva che la scultura sarebbe diventata uno dei più grandi interessi della sua vita.
Molte di queste opere sono completamente nuove sul mercato. Will Russell (Christie’s Head of Sculpture) spiega: «una singola scultura del calibro di quelle in asta di solito arriva sul mercato secondario una volta ogni pochi anni. Eppure all’improvviso, eccone 15 contemporaneamente: questo è un momento incredibile per i collezionisti europei di bronzo e sculture».
La Classic Week non si esaurisce in questa collezione, le aste degli “Antichi maestri” offrono nuove scoperte, come un ritratto di Peter Paul Rubens raffigurante sua madre, un San Giovanni Battista realizzato da Artemisia Gentileschi e un delicato ritratto di Anthony Van Dyck dell’incisore Willem Hondius. La vendita di “Libri e Manoscritti” è guidata da una copia della seconda edizione dell’opus magnum di Vesalio, De Humani Corporis Fabrica Libri Septem, il più grande atlante anatomico del Rinascimento, con annotazioni dell’autore stesso.
I cataloghi sono già tutti online: