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‘Il racconto dell’ancella’ arriva a teatro. Ai Filodrammatici dal 9 gennaio

IL RACCONTO DELL’ANCELLA @ Pino Le Pera
IL RACCONTO DELL’ANCELLA @ Pino Le Pera

Dopo il successo del romanzo distopico di Margaret Atwood del 1985 “The Handmaid’s Tale” e della serie tv che ne è stata tratta, “Il racconto dell’ancella” arriva a teatro, in una prima milanese, al Teatro Filodrammatici dal 9 gennaio

Il 2024 del Filodrammatici si apre con uno spettacolo che, dal 9 al 14 gennaio, porta in scena la riduzione del romanzo Il racconto dell’ancella, un racconto distopico scritto nel 1985 dall’autrice canadese Margaret Atwood, tornato alle cronache per il grande successo della serie televisiva The Handmaid’s Tale.

In un mondo devastato dalle radiazioni atomiche, gli Stati Uniti sono divenuti uno Stato totalitario, basato sul controllo del corpo femminile. Il regime di questa società è fondato sullo sfruttamento delle cosiddette Ancelle, le uniche donne che dopo la catastrofe sono ancora in grado di procreare.

In questo futuro prossimo le donne sono sorvegliate e divise in categorie secondo il colore dei vestiti: azzurro le Mogli; verde le Marte, domestiche; marrone le Zie, sorveglianti; rosso le Ancelle. Nessuna può disobbedire, pena la morte o la deportazione. Un “nuovo mondo” che attraverso le donne e il loro corpo cerca la sua legittimazione.

Il racconto dell’ancella si costruisce partendo dal ritrovamento di una confessione registrata. La protagonista parla al cuore delle donne e degli uomini di questa società contemporanea, chiedendo quale sia la loro responsabilità di quanto accaduto.

L’ancella interroga lo spettatore sulla libertà e soprattutto su quale sia realmente la libertà delle donne. La sua testimonianza diventa un simbolo, ma anche l’incubo di un futuro prossimo possibile, un monito che tutti devono tenere in guardia.

09.01.2024 14.01.2024
Il racconto dell’ancella
Teatro Filodrammatici Milano
Prima milanese
traduzione per le edizioni Ponte alle Grazie
di Camillo Pennati
con Viola Graziosi
musiche: Riccardo Amorese
regia: Graziano Piazza
produzione: Teatro della Città

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