Dal 27 marzo al primo luglio 2024 al Centre Pompidou aprirà al pubblico una storica mostra dedicata a Constantin Brancusi, in occasione dei lavori di ristrutturazione del Centre Pompidou nel 2025.
«Con quasi 200 sculture, fotografie, disegni e film dell’artista la grande retrospettiva “Brancusi” al Centre Pompidou è un evento eccezionale. Organizzata nell’ambito dell’operazione di trasferimento dell’intero Studio Brancusi in vista dei lavori di ristrutturazione del Centre Pompidou nel 2025, questa mostra è un’occasione unica per scoprire tutti gli aspetti dell’opera di questo immenso artista, considerato l’inventore della scultura moderna. La sua ultima e unica mostra in Francia risale al 1995 (curata da Margit Rowell al Centre Pompidou). Lo studio dell’artista, gioiello della collezione del Musée National d’Art Moderne da quando è stato lasciato in eredità allo Stato francese nel 1957, è allo stesso tempo il luogo in cui l’artista viveva, lavorava e contemplava le sue sculture. Integrato da prestiti provenienti da importanti collezioni internazionali, costituisce la matrice della mostra», ha spiegato il museo.
«La mostra – ha proseguito l’istituzione – riunirà un’eccezionale collezione di sculture e gioca sul dialogo tra i calchi dello Studio Brancusi e le opere originali in pietra o in bronzo, in prestito da numerosi collezionisti privati e musei (Tate Modern, MoMA, Guggenheim, Philadelphia Museum of Art, Art Institute of Chicago, Dallas Museum of Art, National Museum of Art of Romania, Craiova Art Museum, ecc.)».
La mostra sarà curata da Ariane Coulondre, curatrice del dipartimento delle collezioni moderne del Musée national d’art moderne, affiancata dagli assistenti curatori Valérie Loth, assistente curatore del dipartimento di arti grafiche del medesimo museo, e Julie Jones, curatrice al dipartimento di fotografia curator.
Il percorso espositivo
«Il percorso di visita – ha anticipato il Centre Pompidou – adotta un approccio sensibile fin dall’inizio, sottolineando lo shock della scoperta del suo studio parigino, situato in Impasse Ronsin nel 15mo arrondissement, frequentato da molti artisti e appassionati per diversi decenni.
Il cuore della mostra evoca le fonti di ispirazione di Brancusi (Auguste Rodin, Paul Gauguin, l’architettura vernacolare rumena, l’arte africana, l’arte cicladica, l’arte asiatica, ecc.) e fa luce sul suo processo creativo, compresa la scelta dell’intaglio diretto, l’estetica del frammento, il processo seriale e il lavoro per far emergere la forma. Una parziale ricostruzione del suo studio sottolinea la dimensione materiale del suo lavoro (materiali, strumenti, gesti).
La mostra colloca la vita di Constantin Brancusi in un contesto artistico e storico più ampio attraverso un ricco corpus di documenti (lettere, articoli di stampa, diari, registri, ecc.), che raccontano le sue amicizie con artisti d’avanguardia come Marcel Duchamp, Fernand Léger e Amedeo Modigliani.
La visita segue un percorso tematico organizzato intorno alle principali serie di opere dell’artista e mette in evidenza le sfide fondamentali della scultura moderna: l’ambiguità della forma (Principessa X), il ritratto (Danaïde, Mlle Pogany), il rapporto con lo spazio (Maiastra, Uccello nello spazio), il ruolo della base (Il neonato, L’inizio del mondo), gli effetti del movimento e della luce (Leda), la rappresentazione degli animali (Il gallo, Il pesce, La foca) e il rapporto con la monumentalità (Il bacio, La colonna infinita)».
In contemporanea al Centre Pompidou Idoli, dialogo tra antico e moderno, con prestiti eccezionali dal Museo del Louvre
A partire dal 18 ottobre 2023 e per tutta la durata della mostra dedicata a Brancusi, ha ricordato il Centre Pompidou, «quindici idoli cicladici e anatolici, capolavori del Dipartimento delle Antichità greche, etrusche e romane e del Dipartimento delle Antichità orientali del Louvre, sono in mostra al Centre Pompidou insieme a sculture di Jean Arp, Brassaï, Henri Gaudier Brzeska, Alberto Giacometti e fotografie di Eli Lotar e Elisabeth Makoska.
Con questa mostra, il Museo del Louvre e il Centre Pompidou avviano una collaborazione a lungo termine. Questo dialogo tra le loro collezioni nelle sale del Musée National d’Art Moderne vuole essere un preludio agli scambi che i due musei intendono coltivare, in particolare durante la chiusura del Centre Pompidou, prevista dal 2025 al 2030. Alcune delle opere in prestito dal Museo del Louvre saranno successivamente esposte nella retrospettiva “Brancusi” e saranno sostituite da altri prestiti del Museo del Louvre».