Sarà Eddie Martinez a rappresentare la Repubblica di San Marino alla Biennale di Venezia 2024. Il Padiglione presenterà un nuovo corpus di opere dell’artista americano, raccolte sotto il progetto intitolato Nomader. L’esposizione sarà ospitata da La Fucina del Futuro (Calle San Lorenzo 5063B, Castello), sede del Padiglione in continuità con la Biennale Architettura 2023, e sarà progettato e realizzato da FR Istituto d’Arte Contemporanea S.p.a., che si conferma nel ruolo di organizzatore.
San Marino chiama Eddie Martinez per il Padiglione nazionale alla Biennale di Venezia 2024. La scelta dell’artista americano, dunque straniero, non sorprende più di tanto. Anche a causa delle sue ridotte dimensioni, la repubblica più antica del mondo ha spesso guardato all’estero per selezionare gli artisti che l’avrebbero rappresentata. Un atteggiamento, se vogliamo, in linea anche con lo spirito ospitale della città, oggi importante centro turistico e sede universitaria di respiro internazionale.
La biografia e i fondamenti concettuali dell’opera di Eddie Martinez presentano una stretta affinità con Stranieri Ovunque, il tema proposto da Adriano Pedrosa, curatore della Biennale Arte 2024. Martinez, infatti, è stato segnato da un’infanzia itinerante, priva di una convenzionale stabilità. Durante il periodo della sua maturazione, l’artista si è spostato con la famiglia da una regione all’altra degli Stati Uniti, da costa a costa, spesso più di una volta all’anno.
L’inclinazione ad appropriarsi di frammenti di immagini e temi deriva quindi dal suo background nomade. Tracce dei diversi paesaggi attraversati durante la giovinezza compaiono occasionalmente nella sua iconografia, che accoglie porzioni di immagini provenienti da una vita itinerante, riviste e trasformate di opera in opera. Martinez si è sentito perennemente straniero, indipendentemente dal luogo di permanenza, fino a quando, da adulto, ha messo radici a Brooklyn.
In un contesto così mobile e instabile, per Martinez il senso di stabilità e continuità è stato rappresentato dal disegno. Una pratica che ha iniziato a sviluppare fin dalla giovane età, facile da portare avanti anche in viaggio. Il disegno ha fornito a Martinez un senso di casa, dandogli conforto e permettendogli di esplorare la sua immaginazione; a sua volta, il disegno è diventato il motore generativo delle sue pratiche pittoriche e scultoree.
Pratiche che Martinez vede slegate da qualsiasi precedente: «Il mio lavoro non è legato a una scuola o a un genere: è una sorta di sovrabbondanza di pensieri e idee che a volte si chiarisce da sola». La curatrice Alison M. Gingeras, nel tentativo di introdurre l’opera di Martinez, la descrive in movimento «dall’eredità del disegno automatico e dell’astrazione praticata dal gruppo CoBrA alla sua peculiare interpretazione della figurazione fumettistica post-Philip Guston, nonché alla sua insolita rivisitazione di vari generi classici dell’arte come le nature morte e la ritrattistica».
Il titolo Nomader sintetizza il rapporto di Martinez con le forme e le idee, passando dal disegno alla scultura e alla pittura, dalla figurazione all’astrazione e viceversa. Il neologismo suggerisce sia il tema del nomadismo, fisico e culturale, sia un gioco fonetico sulla pronuncia americana che suona come “no matter” (non importa). Entrambi i significati risuonano con l’opera dell’artista e con il suo immaginario.
Cenni biografici
Eddie Martinez (n. 1977, Gordon Naval Base, Connecticut) è un pittore e scultore americano che vive e lavora a Brooklyn, NY. Martinez è noto soprattutto per le sue opere a parete di grandi dimensioni che incorporano figurazione e astrazione, pittura e disegno, mettendo in primo piano il forte segno grafico che lo contraddistingue. L’artista posiziona spesso le sue forme e figure su sfondi monocromatici che servono a delineare ed enfatizzare i suoi gesti audaci nel realizzare i dipinti attraverso la combinazione di tecniche come olio, smalto e vernice spray, e spesso includono oggetti trovati. Martinez utilizza questi oggetti recuperati anche nella costruzione di opere tridimensionali, combinandoli e gettandoli in bronzo. Le sculture risultanti ricordano le forme esuberanti che dominano le sue tele. Martinez ha esposto in gallerie e musei di tutto il mondo, con mostre personali al The Drawing Center di New York, al Davis Museum presso il Wellesley College in Massachusetts, al Bronx Museum di New York, al Yuz Museum di Shanghai, al Museum of Contemporary Art di Detroit, e più recentemente allo Space K di Seoul. Il suo lavoro è incluso nelle collezioni permanenti di istituzioni come il Thyssen-Bornemisza Museum, il Carnegie Museum of Art, la National Gallery of Art e l’Hirshhorn Museum di Washington DC, il Los Angeles County Museum of Art, il Museo Nacional Reina Sofía di Madrid, il Yuz Museum e The Morgan Library di New York City.
Progettazione e realizzazione
FR Istituto d’Arte Contemporanea S.p.a., azienda fondata nel 2006 a San Marino da Roberto Felicetti, Vincenzo Rotondo e Alessandro Bianchini, comprende i marchi FR Art Collection, FR Watch Collection, FR Art Events. L’attività si caratterizza sia per progetti di consulenza all’interno del mercato dell’arte italiana, sia per l’organizzazione di mostre dedicate ai principali artisti del Novecento storico italiano e del panorama internazionale. Tra le esposizioni: Al di là della forma. Mostra sul novecento Storico Italiano (Palazzo Granieri della Roccia, Torino), La fine dell’avanguardia da De Chirico a Guttuso, a cura di Vittorio Sgarbi (Galleria d’Arte San Marino, Palazzo Arzilli), la personale di Pablo Atchugarry presso il Waterfront di Porto Cervo. FR Istituto d’Arte Contemporanea S.p.a. si conferma nel ruolo di organizzatore del Padiglione di San Marino alla Biennale Arte 2024 dopo i positivi riscontri ottenuti in occasione della 59. Esposizione Internazionale d’Arte (Postumano Metamorfico, Palazzo Donà Dalle Rose, 2022) e della 18. Mostra Internazionale di Architettura (Ospite Ospitante, La Fucina del Futuro, 2023).