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Gli scatti di Helmut Newton a Venezia sospesi tra acqua e cielo, la più grande retrospettiva

Helmut Newton Jerry Hall, Vogue America. Miami, 1974 Jerry Hall, American Vogue. Miami, 1974 © Helmut Newton Foundaon
Helmut Newton
Jerry Hall, Vogue America. Miami, 1974
Jerry Hall, American Vogue. Miami, 1974
© Helmut Newton Foundaon
Dopo le mostre a Palazzo Reale a Milano e all’Ara Pacis di Roma, Newton sbarca a Venezia con la più completa esposizione di opere che ripercorrono la sua intera vita umana e lavorativa. La retrospettiva HELMUT NEWTON. LEGACY, in programma dal 28 marzo al 24 novembre 2024, è a cura di Matthias Harder, direttore della Helmut Newton Foundation, e Denis Curti, direttore artistico de Le Stanze della Fotografia di Venezia.

All’anagrafe di Berlino è Helmut Neustädter, ma il mondo ormai lo conosce come Helmut Newton. Nato il 31 ottobre 1920 in una famiglia ebraica benestante, nel 1938 è costretto a lasciare la Germania per le leggi razziali. Decide d’imbarcarsi per l’Australia, dove aprirà un piccolo studio di fotografia. A Melbourne conosce June Brown, nome d’arte Alice Springs, attrice e fotografa e musa ispiratrice, con la quale condividerà un percorso affettivo e professionale. Il titolo della mostra già evoca l’immensa eredità lasciata ai posteri che si potrà ripercorrere, passo dopo passo, nello spazio dell’Isola di San Giorgio Maggiore, affacciata sul Bacino di San Marco.

L’esposizione racconta la carriera di un protagonista del Novecento che ha lasciato un segno nella moda – come dimostrano le collaborazioni con la rivista Vogue e con stilisti quali Yves Saint Laurent, Karl Lagerfeld, Thierry Mugler e Chanel – ma anche nel nuovo modo di approcciarsi al nudo femminile, testimoniato nel suo celebre Big Nudes. Il libro cult del 1981 raccoglie i 39 scatti in bianco e nero, molti presenti in mostra, pionieri di una frontiera della fotografia non ancora esplorata, quella della gigantografia e degli scatti a grandezza umana.

Sospesi tra acqua e cielo, gli scatti di Newton a Venezia enfatizzano ancora di più lo stile elegante e audace del fotografo. «Il suo passaggio in Laguna è documentato più volte, come si potrà vedere nel servizio per la rivista Queen del 1966 o nel ritratto ad Anselm Kiefer, immortalato in un affascinante palazzo sul Canal Grande» racconta Matthias Harder, a capo della Fondazione Helmut Newton. «Dopo aver abitato in Australia e negli Stati Uniti, Newton si stabilisce in Europa, prima a Parigi e poi a Monte Carlo intensificando le sue visite a Venezia». L’eredità di Newton sarà raccontata in sei capitoli cronologici: gli esordi degli anni Quaranta e Cinquanta in Australia, gli anni Sessanta in Francia, gli anni Settanta negli Stati Uniti, gli Ottanta tra Monte Carlo e Los Angeles e i numerosi servizi in giro per il mondo degli anni Novanta

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