Le sale della sede milanese della casa d’aste Wannenes, ospitano una mostra dedicata agli stendardi araldici, a Palazzo Recalcati dal 7 all’11 febbraio
Verranno esposti sessantasei grandi stemmi araldici realizzati da Gabriele Reina, noto artista araldico. Il filo conduttore della mostra sono le famiglie che furono protagoniste delle Guerre d’Italia (1496-1559) culminate nella battaglia di Pavia, il cui 500° anniversario cadrà nel febbraio del prossimo anno; saranno presenti emblemi dei Visconti, degli Sforza, dei re di Spagna e di Francia e delle maggiori famiglie della corte dei Valois. L’esposizione sarà aperta da mercoledì 7 a domenica 11 febbraio (10-13 e 14-17).
“Le audaci imprese io canto” Glorie araldiche dai Visconti agli Asburgo alla vigilia della battaglia di Pavia Dipinti di Gabriele Reina
Verranno esposti sessantasei di questi grandi stemmi (1,50 per 1,10 metri ciascuno) dagli evocativi colori fiammeggianti, realizzati per lo più con pittura ad olio su tela ad opera di Gabriele Reina, noto artista araldico: un insieme di grande valore filologico, risultato del lavoro di otto anni.
Il filo conduttore della mostra sono le famiglie, celebri e meno celebri, che furono protagoniste delle Guerre d’Italia (1496-1559) culminate nella battaglia di Pavia, il cui 500° anniversario cadrà nel febbraio del prossimo anno. Ed ecco dunque sfilare gli emblemi dei Visconti, degli Sforza, dei re di Spagna e di Francia e delle maggiori famiglie della corte dei Valois, una sgargiante sfilata che culmina nella grande arma araldica di Maria Teresa d’Austria, duchessa, in pieno Settecento, di una Milano ormai pacificamente parte dei domini asburgici.
E’ una occasione rara per ammirare queste tele, esempi felici di uno dei campi più caratteristici della applicazione della araldica alla produzione artistica, dove la storia e la leggenda sembrano intrecciarsi all’incanto grafico della fertile, favolosa fantasia medievale.
L’araldica, scienza esatta e sofisticata, oltre che messaggio di potere e di ricchezza si mostra, in queste tele, come forma d’arte pura, ricca di simboli risolti in colori sfavillanti ed evocativi. D’altronde Gérard de Nerval, figura di spicco del mondo letterario romantico francese del XIX secolo, definiva l’arte dello stemma “La chiave della storia”: ancor meglio, sarà Victor Hugo a darne, nel 1831, quella che resta la definizione forse più intensa, nel suo Notre-Dame de Paris (ambientato non a caso nel 1482): “La prima metà del Medio Evo è scritta nel simbolismo delle chiese romaniche, la seconda negli stemmi araldici: sono i geroglifici del feudalesimo dopo quelli della teocrazia”.
La mostra chiuderà l’11 febbraio: ultima data per ammirare queste tele, esposte in passato solo in Francia (in ultimo alla cattedrale di Vézelay nell’estate 2018).
GABRIELE REINA
Gabriele Reina è nato a Lugano nel 1969 in una vecchia famiglia lombarda di duplice tradizione militare ed industriale. Allievo del maestro futurista Sibò (Pier Luigi Bossi, 1907-2000) è fondamentalmente un ritrattista, esperto in svariati media artistici, compresa la terracotta e la ceramica. Specialista della pittura di viaggio, è un grande appassionato di araldica fin dall’infanzia, che considera giustamente una fondamentale scienza ausiliaria della storia e della quale è considerato uno dei migliori specialisti italiani. Esperto d’arte e pubblicista (è stato caporedattore della casa editrice FMR/Franco Maria Ricci), è anche autore di numerosi saggi storico-artistici
La sua casa museo sul Lago Maggiore conserva oltre un migliaio di suoi quadri araldici, che costituiscono la raccolta privata al mondo più vasta del genere.
“Le Audaci imprese io canto – Glorie araldiche da Visconti agli Asburgo alla vigilia della battaglia di Pavia”
Wannenes, Palazzo Recalcati, via Amedei 8, 20123 Milano
da mercoledì 7 a domenica 11 Febbraio, ore 10-13 14-17