Presso il Gallery Hotel di Firenze, fino al 17 marzo, è possibile visitare la mostra A burning fire del collettivo romano Numero Cromatico, a cura di Valentina Ciarallo
L’intelligenza artificiale, grazie ai suoi sofisticati algoritmi e alla sua capacità di elaborazione pulita ed efficiente, diventerà più empatica, idonea e propensa all’amore che l’essere umano stesso?
L’amore non dovrebbe avere a che fare con la perfezione, con l’abilità di selezionare senza errori ed estrarre il partner ideale da una massa. Nonostante amare sia, anche, scegliersi e riconoscersi tra una folla eterogenea di individui. I componimenti ricamati sulle opere del collettivo Numero Cromatico riescono a toccare corde profonde, solleticano la nostra immaginazione, attivano la sfera emotiva.
L’empatia è la capacità di immedesimazione e identificazione, di “sentire dentro” l’altro calandosi nei suoi panni. È, inoltre, una condizione istintiva che si manifesta facendo leva su ricordi, su emozioni provate in passato, sul background di esperienze che fanno parte del repertorio comune all’uomo. Nella hall e nella sala colazioni del Gallery Hotel Art di Firenze del Gruppo Lungarno Collection, proprietà della famiglia Ferragamo, leggiamo versi sciolti come “I feel you”, “I shut my eyes”, “wild silence”,”Your eyes look and I listen to them”. Siamo spinti a empatizzare con queste opere-arazzi, come fossimo la parte mancante di un dialogo a due. Ci troviamo nella posizione dell’amante al quale la dichiarazione è indirizzata; lo spazio che ci distacca dall’opera è la crepa nel muro che divide Piramo e Tisbe.
È possibile rilevare anche una bellezza toccante in una breve poesia: “Mentre mi sussurri, in lacrime, parole perfette, sento l’estate afona, la pace sulla riva, la pletora oltre il limite”, traduzione da “While you are whispering to me, in tears, perfect words, I can hear the voiceless summer, the peace upon the shore, the plethora over the edge”. Cambierebbe qualcosa se vi dicessi che questi componimenti sono redatti in forma poetica non da un nostro simile ma da una IA?
I.L.Y. (acronimo di I Love You) – IA creata, sviluppata e addestrata da Numero Cromatico – è il poeta/poetessa, o meglio, il generatore/generatrice di questi aneliti sussurrati. I.L.Y. è anche in buona compagnia: P.O.E. e S.O.N.H sono altre due intelligenze artificiali, in continuo aggiornamento, frutto del lavoro dello stesso collettivo.
Ad esempio, Resterai con me per tutta la notte, installazione ambientale attualmente nella Sala della Voliera del MAXXI L’Aquila, prende in prestito un verso di P.O.E. Quest’opera, come spiega Numero Cromatico, parte dalla “potenza proiettiva delle immagini ambigue anche a distanza di tempo e nei sogni”.
La lingua inglese viene utilizzata dal collettivo perché è la lingua incisiva degli slogan, è uno strumento in grado di raggiungere il più elevato numero di persone. Già dall’esterno del Gallery Hotel la mostra è annunciata da un’opera che recita “Il mio amore per te non sarà mai semplice luce, ma un fuoco che arde”. Alcune delle opere all’interno dello spazio erano già state esposte nei suggestivi spazi romani di Crypta Balbi, in occasione dell’esposizione Eternal struggle of my desire (curata da Spazio Taverna), e indagano per tale motivo il concetto di amore negato. Interessanti risultano, invece, i nuovi interventi realizzati direttamente sulle pareti dello spazio alberghiero.
La parola tedesca Einfühlung, da connettere all’Estetica di Theodor Lipps (1903), ci rimanda al concetto secondo il quale gli oggetti stimolano, tramite forma e materiali, delle attività psicofisiche durante il fenomeno della percezione. Le forme naturali e organiche, in particolare, ci coinvolgono e predispongono le nostre energie vitali verso l’esterno.
Anche Robert Vischer avanza il concetto di “simpatia simbolica” nei confronti delle forme naturali e nelle teorie sull’emotional design si indaga la componente emotiva della percezione. Gli arazzi di Numero Cromatico da una parte, riprendono la gamma delle vesti mimetiche, introducendo numerose varianti, dall’altra, si soffermano sull’aspetto tattile della lana utilizzata.
Numero Cromatico non è infatti solo un collettivo artistico ma un gruppo di esperti provenienti da diversi settori che mettono insieme le loro competenze per fare ricerca e divulgazione, coniugando le neuroscienze con le arti visive.
Dopo aver fondato la rivista Nodes, hanno inaugurato la collana Sinapsi con la prima pubblicazione Estetica dell’intelligenza artificiale e il mito antropocentrico della creatività che indaga come il deep learning e l’intelligenza artificiale (IA) siano entrate gradualmente nel dominio della produzione artistica.