“Elias Sime: Dichotomy ፊት አና ጀርባ jerba” debutterà a Venezia come Evento Collaterale della 60ma Biennale e presenterà undici nuove opere monumentali create con materiali elettronici di recupero per indagare la condizione umana moderna
“Elias Sime: Dichotomy ፊት አና ጀርባ jerba” «incentrata sull’impatto della globalizzazione e della tecnologia sulla psiche umana, sarà inaugurata in aprile con undici nuove creazioni dell’artista di Addis Abeba, tra cui nove opere a parete, una scultura in pietra e un’installazione site- specific. La mostra, in programma dal 20 aprile al 24 novembre 2024 presso Tanarte, a Castello, è un Evento Collaterale ufficiale della 60. Esposizione Internazionale d’Arte – La Biennale di Venezia. Servendosi dei materiali che costituiscono la connessione di ogni comunicazione digitale, Sime crea meditazioni dimensionali che incoraggiano una visione prolungata. Co-curata da Meskerem Assegued, che collabora da lungo tempo con l’artista, e da Felicity Korn, curatrice del Kunstpalast Düsseldorf, Dichotomy ፊት አና ጀርባ jerba mette in luce la tenuità della dualità privato/pubblico dell’umanità. Alcune di queste opere saranno parte di un’ampia retrospettiva dedicata a Elias Sime al Kunstpalast di Düsseldorf, istituzione organizzatrice della mostra, da marzo a giugno 2025», hanno anticipato gli organizzatori.
«Con una prassi artistica multidisciplinare e materica – hanno proseguito – Sime tesse, stratifica e intreccia elementi tecnologici di recupero in assemblaggi scultorei lirici e complessi. L’uso che Sime fa del colore, dei motivi e delle griglie è spesso una citazione di paesaggi naturali, ad evocare l’ambiente e l’impatto dell’uomo sul pianeta. La mostra approfondisce lo sviluppo della serie Tightrope, che Sime ha iniziato nel 2009. In particolare, le nuove opere di Tightrope riflettono sulla centralità del telefono cellulare nella vita quotidiana. Sime considera il dispositivo uno status symbol, ma anche una metafora dei sistemi irti di difficoltà che oggi alimentano la comunicazione globale: gli onnipresenti apparecchi sono realizzati con metalli preziosi estratti in condizioni massacranti, il che solleva serie preoccupazioni etiche ed ecologiche dovute alla scarsa disponibilità geologica e alle relative implicazioni geopolitiche. A Venezia, la zona d’ingresso che va dal canale allo spazio espositivo vedrà un’installazione site-specific in cui pannelli di componenti elettronici e fili elettrici dialogheranno con le antiche infrastrutture della città».
«Sime ha co-fondato, progettato e costruito in collaborazione con Assegued il pluripremiato Zoma Museum di Addis Abeba, un centro d’arte internazionale attento all’ambiente. Lo Zoma Museum è composto da una galleria, una biblioteca, un centro per bambini, un orto, una scuola elementare, una scuola d’arte in lingua locale, un anfiteatro, un caffè e un negozio. Quasi ad ampliare la pratica architettonica, Sime ha iniziato a sviluppare una serie di sculture a sé stanti in pietra scolpita le cui forme sinuose riecheggiano l’architettura vernacolare del museo. “Dichotomy ፊት አና ጀርባ jerba” presenterà le ultime opere di questa serie tuttora in evoluzione».