Per tre giorni a Todi grandi nomi del panorama culturale italiano a parlare del mondo antico. Dai popoli italici agli Etruschi, dalla Grecia classica a Roma
“Ci sono tanti motivi per parlare di storia in Umbria. Per i suoi borghi incastonati tra monti e colline. Per gli archi etruschi, i teatri romani e millenarie tavole di bronzo”. Con queste parole il direttore Andrea Fioravanti contestualizza il Festival Umbria Antica, che per tre giorni attira a Todi grandi nomi del panorama culturale italiano. Dal 15 al 17 marzo archeologi e storici si alternano per raccontare le tante sfumature del mondo antico. Dai popoli italici agli Etruschi, dalla Grecia classica a Roma. A partire da Umberto Galimberti, celebre psicanalista e filosofo, che nell’affascinante scenario del Teatro Comunale del centro umbro guiderà il pubblico in una riflessione sul rapporto tra essere umano e tecnica. Partendo da una provocazione: non è più l’umano a governare la tecnica, ma è la tecnica a governare l’umano.
La seconda giornata del festival, che da quest’anno avrà sede permanente a Todi, si aprirà con Costantino d’Orazio, il nuovo Direttore della Galleria Nazionale dell’Umbria e dei Musei regionali, con un intervento dedicato al patrimonio umbro (La sottile linea d’Umbria, tra Antico e Contemporaneo). Sarà poi il turno dell’archeologia con Marcella Frangipane e a seguire di Andrea Carandini, che presenterà il suo ultimo libro Io, Nerone (Laterza 2023). Fra gli altri relatori da menzionare Valentino Nizzo con la lezione Tuder/Tular: città, persone, confini, e Paolo Giulierini, già direttore del Maec di Cortona e del Museo Archeologico Nazionale di Napoli, che porterà il pubblico sulle tracce degli antichi popoli italici a partire dal suo ultimo libro L’Italia prima di Roma (Rizzoli 2023).