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TEFAF Maastricht 2024: le vendite principali di un’edizione memorabile

La sensazione dei primi giorni è stata ampiamente confermata: TEFAF Maastricht 2024 è stata un successo. Le vendite che già fioccavano nei primi giorni di fiera non si sono fermate nei successivi, con la 37ma edizione che ha visto tutti gli espositori concordi nel dire che la fiera olandese è tornata al suo massimo splendore. Un successo testimoniato dai 50 mila visitatori accorsi negli otto giorni di fiera. Tra questi sono stati registrati 300 direttori di musei, 650 curatori e 40 gruppi di mecenati che hanno percorso gli stand alla ricerca di possibili acquisizioni.

A proposito di vendite, non erano passati che pochi minuti dall’apertura quando il Rijksmuseum di Amsterdam ha annunciato di aver acquisito l’unico dipinto firmato di Gesina ter Borch (1631-1690), membro di una delle più importanti famiglie artistiche olandesi del 17th secolo. Il dipinto è stato acquistato da Zebregs&Röell, galleria al debutto nella main section. Ma non è stato l’unico ad effettuare acquisti lampo, come parlavamo qui.

Nel campo dell’antiquariato, Deborah Elvira ha completato quattro cessioni a musei, tra cui il Muzeum Narodowe w Poznaniu in Polonia. Tra le vendite ai privati spicca una croce processionale di San Domenico, realizzata nel XVI secolo in ferro battuto e venduta per una somma a cinque cifre. La Pendulerie ha venduto 15 orologi, uno dei quali, a forma di vaso, a un collezionista statunitense per una cifra a sei zeri. L’unico altro orologio conosciuto di questo tipo si trova al Museo del Cremlino.

ZEBREGS&RÖELL FINE ART AND ANTIQUES Gesina Ter Borch Portrait of Moses ter Borch as a two-year old, Circa 1667
ZEBREGS&RÖELL FINE ART AND ANTIQUES
Gesina Ter Borch
Portrait of Moses ter Borch as a two-year old, Circa 1667

São Roque, che si dice entusiasta dei tanti nuovi clienti incontrati in fiera, ha venduto il suo specchio safavide del 17th secolo alla Fondazione Aga Khan di Toronto per circa 200 mila euro. Aronson Delftware ha venduto un magnifico fiore piramidale blu e bianco in ceramica, precedentemente di proprietà del fotografo di moda britannico Cecil Beaton, per circa 300 mila euro. Charles Ede ha dichiarato di aver venduto quasi la metà del suo stand, tra cui i due pezzi forti: un vaso greco a figure rosse di Sotades del 450 a.C. circa, a un collezionista statunitense; e un’elegante donna ellenistica in marmo drappeggiata, a un collezionista europeo. La galleria ha realizzato vendite ogni giorno della fiera, alcune di queste per valori a sei cifre.

L’italiana Antonacci Lapiccirella Fine Art ha venduto un totale di 13 dipinti, tra cui un’importante opera del pittore britannico Sir Edward Burne-Jones, uno dei protagonisti del movimento preraffaellita inglese, e un autoritratto dell’artista italiano Pierre Troubetzkoy. La Galleria Caylus, con sede a Madrid, ha registrato forti vendite, tra cui il Ritratto dell’Infanta Catalina Micaela, Duchessa di Savoia del pittore spagnolo Alonso Sánchez Coello e l’Annunciazione della bottega di El Greco, entrambi venduti a collezioni private a circa 150 mila euro.

CARETTO & OCCHINEGRO Pieter Coecke van Aelst A triptych: The Transfiguration of Christ, 1530 c.
CARETTO & OCCHINEGRO
Pieter Coecke van Aelst
A triptych: The Transfiguration of Christ, 1530 c.

La galleria S. Rau di New Orleans, a TEFAF per la prima volta, ha realizzato alcune vendite significative di pittori francesi come Claude Monet, Berthe Morisot e Henri Martin, oltre alla vendita principale rappresentata da Tête de Paysanne à la Coiffe Blanche di Van Gogh. Matteo Salamon ha venduto Crocifissione con due angeli del 1360 circa, del pittore italiano Andrea Bonaiuti, per una cifra a cinque zeri a un collezionista svizzero che sta fondando un proprio museo. Caretto & Occhinegro ha venduto a un collezionista olandese un trittico del XVI secolo raffigurante la Trasfigurazione di Cristo del pittore e scultore belga Pieter Coecke Van Aelst per circa 850 mila euro.

Passando al moderno e contemporaneo, White Cube ha concluso diverse vendite, tra cui alcune le opere dell’artista inglese Tracey Emin, dell’artista tedesco Imi Knoebel e del pittore e scultore tedesco Georg Baselitz, tutte cedute per cifre comprese tra 300 e 525 mila sterline. Alon Zakaim ha venduto a un collezionista privato La Liseuse II dello scultore lituano Jacques Lipchitz a 970 mila euro, oltre a un’opera di Renoir. La galleria tedesca Utermann ha venduto Femme au tablier di Pablo Picasso per quasi 2 milioni di euro a una collezione privata americana, oltre a un acquerello del pittore e grafico tedesco Ernst Wilhelm Nay, venduto per 125 mila euro a un collezionista privato tedesco.

ALON ZAKAIM FINE ART Jacques Lipchitz Return of the Child, 1941-43
ALON ZAKAIM FINE ART
Jacques Lipchitz
Return of the Child, 1941-43

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