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Antipodi: le sperimentazioni di Giovanna Fra tra pittura e arte digitale. Intervista all’artista

Giovanna Fra. Ph. Matteo Barcella
Giovanna Fra. Ph. Matteo Barcella

Fino al 31 marzo nella chiesa sconsacrata di Santa Maria Gualtieri, a Pavia, la mostra “Giovanna Fra – Antipodi”, a cura di Susanna Zatti, presenta un repertorio di 30 opere «dalle cromie cangianti, caratterizzate dalla contaminazione di tecniche e da una fervida sperimentazione». Abbiamo approfondito la ricerca dell’artista e il percorso espositivo con Giovanna Fra nell’intervista qui sotto.

Exhibition view: Giovanna Fra, Antipodi, Santa Maria Gualtieri, Pavia, 2024. Ph. Marcella Milani
Come è nata la tua mostra personale “Antipodi”, in cui è possibile conoscere le tue opere più recenti?

Giovanna Fra: «”Antipodi” è una mostra nata dall’esigenza personale, dopo diversi anni in cui ho esposto altrove, di presentare le opere nella mia città di origine – Pavia – partendo dal 2019 (periodo in cui ho partecipato alla 58ma Biennale di Venezia – Padiglione Repubblica di San Marino) sino ad arrivare al 2024. 

Nell’arco di questo periodo ci sono state alcune importanti occasioni espositive sul territorio, come l’installazione permanente di una grande tela dal titolo Timelapse nello spazio Extra-Art agli Horti borromaci e una mostra monografica dedicata alla figura di Adelaide, regina longobarda, nelle sale Teresiane dell’Università di Pavia. 

Mi interessava, tuttavia, mettere in relazione questi ultimi dipinti di recente realizzazione – compresa una video-installazione – all’interno di Santa Maria Gualtieri, chiesa sconsacrata dell’anno mille, che presenta evidenti tracce di epoche successive e dall’architettura sorprendente».

Exhibition view: Giovanna Fra, Antipodi, Santa Maria Gualtieri, Pavia, 2024. Ph. Marcella Milani

Quali sono le principali caratteristiche delle tue opere più recenti?

GF: «Le ultime opere sono caratterizzate da una tecnica esecutiva molto particolare, sono ingigantimenti fotografici di miei dipinti su tela, alcune pennellate o segni sono addirittura eseguiti su smartphone o sul tablet e successivamente manipolati, stampati e ridipinti. Sia i titoli delle opere che i segni (Ideogrammi) hanno a che fare con il mondo del digitale, come ad esempio Hashtag, Pixel o Tag. Mi affascina indagare questo aspetto così prevaricante e in continua evoluzione che sta modificando rapidamente le nostre abitudini, il nostro relazionarci e la nostra quotidianità.

Con le mie Texture posso dimostrare che si può dipingere anche utilizzando nuovi strumenti tecnologici senza abbandonare quella creatività e poetica necessaria a far si che il lavoro non si trasformi in una fredda e virtuale traduzione del visibile. Per me è importante evidenziare l’aspetto umano rispetto alla tecnologia, la prova che questi due universi agli Antipodi non sono poi in contrasto, ma indagano realtà parallele e ne parlano».

Exhibition view: Giovanna Fra, Antipodi, Santa Maria Gualtieri, Pavia, 2024. Ph. IBC

Come si incontrano pittura e arte digitale nella tua ricerca e come è nata questa connessione? 

GF: «Questo modo di approcciarmi alla pittura è iniziato nel 2014 con una serie di opere intitolato Ipergrafie. Il titolo di questa serie stava a indicare un’indagine nelle zone più interne della pittura, avvalendomi di fotografie al microscopio che traducevano le stratificazioni del colore, una tecnica scoperta attraverso il mio lavoro di restauratrice, che ho svolto per trentacinque anni parallelamente alla mia ricerca pittorica.

Partendo dalla memoria di forme già dipinte andavo a valorizzare le qualità interne del linguaggio pittorico astratto. Ne uscivano fotografie affascinanti, con dettagli colti da un obbiettivo molto fedele e preciso. Da questo risultato esteticamente incantevole è stata consequenziale l’idea di stampare le immagini per poi intervenire successivamente con il colore vero. 

Il rapporto tra digitale e pittura da parte mia è molto empirico, una visione d’artista. Il risultato di questo mix tra le due tecniche è sempre una piacevole sorpresa, appunto come dicevo prima, un incanto».

Exhibition view: Giovanna Fra, Antipodi, Santa Maria Gualtieri, Pavia, 2024. Ph. IBC

Come si articola il percorso espositivo?

GF: «Il percorso espositivo in Santa Maria Gualtieri si articola con opere dislocate sulle superfici, sia parietali, sia sulla pavimentazione, attraverso un grande schermo che riproduce un video in loop dove scorrono una serie di slide in movimento dal titolo Timelapse.
Non è stata semplice l’installazione della mostra, poiché vi sono ragionevoli vincoli dovuti alla monumentalità dell’edificio, si potrebbe, quindi, parlare di una mostra site specific, dove accuratamente sono state posate – tra reperti archeologici, colonne e pareti affrescate – le mie opere, che dialogano con l’ambiente antico ed accogliente. Un percorso espositivo che di volta in volta svela preziose ambientazioni».

Exhibition view: Giovanna Fra, Antipodi, Santa Maria Gualtieri, Pavia, 2024. Ph. Marcella Milani

Per l’inaugurazione della mostra, con Andy dei Bluvertigo, avete organizzato un omaggio musicale a David Bowie che, si legge nel comunicato stampa, ha influenzato il tuo percorso artistico. Ci puoi dire di più sul rapporto tra la tua ricerca e la musica?

GF: «Durante l’inaugurazione c’è stato un intervento musicale di Andy (Bluvertigo), caro amico e grande artista poliedrico, anche lui appassionato e ispirato dalla figura di David Bowie, si è prestato a interpretarne alcuni brani prettamente legati ad un periodo, quello di Station to Station.
Station to Station, inoltre, è anche il titolo di un testo critico (pubblicato sul catalogo) firmato da Luca Beatrice, recentemente divenuto presidente della Quadriennale di Roma, in cui fa riferimento alla pittura come forma di viaggio prendendo spunto dalla figura onirica ed eclettica di David Bowie, di cui anche lui è grande conoscitore.
I riferimenti musicali della mia ricerca artistica arrivano da molto lontano. Prescindendo dalla figura più importante dal punto di vista musicale, che è stata appunto David Bowie, dal quale sono partiti alcuni miei interessi culturali, quali il teatro, la cultura giapponese e la letteratura inglese, i miei riferimenti sono la musica classica del Novecento e un interesse successivamente approfondito da una tesi all’accademia di Belle Arti su John Cage, uno dei più singolari compositori e teorici di musica contemporanea. Mi sento di poter dire di essere stata affascinata dalle sue teorie sulla casualità, sulla musica aleatoria e il “rumore” esterno che diventa parte della poetica compositiva. Questo interesse è evidente nella composizione delle mie opere, mai progettate prima del risultato e dove la componente del caso è uno dei punti cardine». 

Exhibition view: Giovanna Fra, Antipodi, Santa Maria Gualtieri, Pavia, 2024. Ph. Marcella Milani

A quali altri progetti (espostivi e non) stai lavorando?

GF: «Nell’immediato sto lavorando a una mostra Biennale Light-Art di Mantova che inizierà a giugno, realizzerò alcune immagini serigrafate e retroilluminate da installare nei luoghi specifici dello spazio che mi saranno affidati. È prevista anche la realizzazione di un catalogo in cui le immagini delle opere vengono accompagnate da un testo in cui ciascun artista descrive l’origine della propria opera luminosa». 

Exhibition view: Giovanna Fra, Antipodi, Santa Maria Gualtieri, Pavia, 2024. Ph. IBC

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