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Nomisma presenta in asta le medaglie celebrative di Napoleone Bonaparte

1948 Umberto I, una delle 145 monete da 100 lire d’oro del 1880 che Nomisma propone a 80.000 euro
698 Medaglia per i funerali di Napoleone a Sant’Elena.

Probabilmente Napoleone è stato il personaggio ricordato con il maggior numero di medaglie. Quando era in vita e quando morì. Una selezione di medaglie coniate all’indomani della sua morte, il 5 maggio 1821, a Sant’Elena, sono proposte nell’incanto Nomisma del 23 e 24 marzo.

Apre la sequenza la medaglia-testamento col ritratto dell’imperatore al diritto e al rovescio l’incipit del testamento: “Je desire que me scendres reposent sur les bords de la Seine au milieu de ce peuple francais que j’aitant aimé”, “Desidero che le mie ceneri riposino sulla riva della Senna, in mezzo al popolo francese che ho tanto amato”. In argento e pesante 18,72 grammi, la medaglia con pendaglio partirà da 120 euro. Con 350 euro si può concorrere all’acquisto della medaglia uniface in bronzo dorato battuta per i funerali a Sant’Elena. Raffigura, tra salici piangenti, l’erma di Napoleone circondato da compagni piangenti.

1948 Umberto I, una delle 145 monete da 100 lire d’oro del 1880 che Nomisma propone a 80.000 euro

Buona pure la selezione di medaglia coniate a ricordo del trasferimento delle spoglie dell’imperatore dall’isola di Sant’Elena a Parigi, per la solenne tumulazione all’Hotel Royal des Invalides. Due, in particolare, si fanno notare: quella che ricorda l’arrivo a Rouen della nave che trasportava la Salma di Napoleone e quella dei funerali parigini, il 15 dicembre 1840. Stime, in questo caso di 200 e 250 euro. Molto decorativa la medaglia, quasi una fotografia, del trasferimento del corpo agli Invalidi (stima 300 euro) e interessante quella del 1853 per l’inaugurazione della tomba, alla quale è stata assegnata la stima di 350 euro.

La vendita, s’intende, comprende monete di pregio. Come due esemplari, entrambi proposti a 12.000 euro, delle 100 lire d’oro coniate rispettivamente nel 1866 e nel 1868 da Pio XI il quale, quando ormai lo stato Pontificio agli sgoccioli, cambiò il valore nominale delle proprie monete nella speranza di poter entrare nella Lega monetaria Latina e salvare così i suoi bilanci pressoché fallimentari. Sforzo vano, in quanto i restanti soci della Lega non ne vollero sapere di aprire le proprie porte alla Santa Sede.

Un esemplare delle 100 lire d’oro del 1880 di Umberto I, battute in appena 145 esemplari, sono a loro volta offerte a 80.000 euro.

1948 Umberto I, una delle 145 monete da 100 lire d’oro del 1880 che Nomisma propone a 80.000 euro

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