Una delle raccolte di monete britanniche e romane tra le più rare e ricercate mai apparse sul mercato. Tanto che per esitare la Cope Collection, in asta a Zurigo a maggio e ottobre 2024, collaborano tre tra le principali maison esperte di numismatica: Numismatica Ars Classica, Classical Numismatic Group e Numismatica Genevensis.
La collezione, accumulata in cinquant’anni dal noto numismatico Geoffrey Cope, è composta da 170 monete di bronzo dell’antica Roma e oltre 800 monete e medaglioni britannici. Tra questi, tutti eccezionalmente conservati, alcuni dei più importanti pezzi attualmente conosciuti. Tra questi tre monete raffiguranti altrettanti re inglesi e un sesterzio romano in bronzo commissionato dall’imperatore Adriano al completamento del Vallo di Adriano nel 130 d.C.
La più preziosa di queste monete è la Petition Crown of Charles II, di cui esistono solo 16 esemplari, stimata 750 mila dollari. Coniata da Thomas Simon, fu creata dal celebre medaglista nel 1663 per persuadere il re a riassumerlo come unico capo incisore presso la Royal Mint. Utilizzando una nuova particolare tecnologia, Simon ha stampato un messaggio comparativo lungo il bordo della moneta, che invitava il re a “confrontare questo suo pezzo di prova con l’olandese”. Al di là di questo dettaglio, il ritratto impreso nel centro della moneta è sorprendente, così dettagliato che si possono distinguere anche le vene sul collo del re.
Un altro pezzo chiave della vendita è King Henry VIII Testoon, che raffigura il re in un imponente ritratto frontale. La moneta fu coniata nel 1544 e probabilmente modellata sul famoso dipinto di Hans Holbein il Giovane. La moneta rappresenta un momento chiave del regno di Enrico VIII, quando la mancanza di fondi nel tesoro portò il governo Tudor a manipolare la valuta introducendo metalli a buon mercato, fenomeno noto come la Grande Svalutazione. Questo particolare esemplare è considerato il più bello tra quelli esistenti.
Altrettanto famosa l’Oxford Crown raffigurante King Charles I, coniata nel 1644. La moneta testimonia la presenza di re Carlo I a Oxford durante la guerra civile inglese. Le due guglie centrali appartengono alla Chiesa di Ognissanti e alla Chiesa universitaria di Santa Maria sulla High Street. Della moneta si conoscono solo undici esemplari, di cui otto conservate in collezioni museali.
Quanto alle monete romane in bronzo, la più importante è il sesterzio di Adriano che celebra le sue legioni di stanza in Gran Bretagna. Esposta da diversi anni al British Museum, la moneta presenta su un lato il ritratto di Adriano e, sul rovescio, l’Imperatore nell’atto di rivolgersi al suo esercito. La qualità dell’incisione artistica e lo stato di conservazione sono tali che il ritratto sul retro è riconoscibile anche in scala così minuta. Probabilmente l’occasione che ha portato all’emissione della moneta fu il completamento del Vallo di Adriano nel 130 d.C..
Tra le altre monete romane troviamo in catalogo un sesterzio di Agrippina, emesso dal figlio Caligola per commemorare la morte di sua madre – il rovescio raffigura un carro funebre trainato da due asini – e un sesterzio di Vespasiano che commemora la vittoriosa campagna in Giudea.