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Bamboo dragonfly: una libellula di bambù vola a Milano, la prima mostra di Veló Project

Bamboo dragonfly
Yu ChengChen Rui Wu, Bamboo Dragonfly, 2024 Installation view, velò project, Milan – Courtesy of the artists and velò project, Milan – Photo: t-space

Bamboo dragonfly è un gioco della tradizione cinese, una libellula di bambù semplice, leggera, colorata. Da ciò prende il nome la nuova mostra promossa da Veló Project e curata da Lorenzo Pagliani e Veronica Recchia.

Milano come palcoscenico vivace e movimentato, apre le porte di un nuovo spazio in Via Romili 20, poco distante da Fondazione Prada, visitabile fino al 14 aprile. Nell’ampio magazzino industriale si crea un percorso che affonda le proprie radici nella tradizione della cultura cinese. Due pratiche artistiche, quelle di Yu Chengchen e Rui Wu, distanti ma con diversi punti di congiunzione: entrambi gli artisti sono nati in Cina nel 1991, per poi trasferirsi a Milano e laurearsi all’Accademia di Belle Arti di Brera.

Yu ChengChen Rui Wu, Bamboo Dragonfly, 2024 Installation view, velò project, Milan – Courtesy of the artists and velò project, Milan – Photo: t-space

Yu Chengchen dipinge in modo libero, tralasciando schemi visuali e sperimentando tecniche miste. Per Yu l’arte pittorica diventa un’esperienza ludica, come suggeriscono alcuni dei titoli delle opere: Lilith’s luna park, Childhood adventure… Il risultato sulla tela è pura improvvisazione immaginativa, fatta di colori accesi e forme suggestive. E così, come da bambini, un po’ ingenuamente, facendo volteggiare una libellula di bambù, Yu scopre il suo mondo in totale libertà.

I quadri in mostra esibiscono paesaggi sconosciuti abitati da creature biomorfe, più o meno riconoscibili. Spesso Yu rimanda ad una sfera sessuale fatta di simboli da scoprire, velati e innocui. D’altronde la pratica artistica dell’artista in sé coinvolge tutti i sensi, i movimenti del corpo, le emozioni inconsce, in un atto formativo volto a conoscere se stessi.

Rui Wu è invece un fotografo professionista, dedito alla sua arte e legato alle sue origini. Le opere in esposizione si rifanno alla cultura popolare cinese e all’immaginario della sua terra d’origine. Una serie di sei riproduzioni di Mao Zedong percorre lo spazio espositivo. Il volto è quello ritratto sulla valuta cinese, che però viene deformato con un semplice atto, piegandone i lati del volto, formando una smorfia sorridente.

Yu ChengChen Rui Wu, Bamboo Dragonfly, 2024 Installation view, velò project, Milan – Courtesy of the artists and velò project, Milan – Photo: t-space

Infine due scatti fotografici – Quando viene il rosso e Raggi rossi – rappresentano il lavoro più impegnato dell’artista. Ispirato da un canto folkloristico, Rui vuole immortalare una particolare colorazione delle montagne della Cina sudorientale durante il periodo primaverile. In un anno di ricerca, Rui riesce nell’intento grazie ad un esercizio quasi pittorico, contornando le montagne con un laser da due chilometri di distanza. Il risultato è l’illuminazione forzata artificialmente, che rimanda al naturale colore rosso della montagne del canto Azalee.

Bamboo dragonfly è la prova che il panorama milanese è il giusto palcoscenico delle giovani leve per misurarsi con l’arte a livello internazionale. Rui Wu e Yu Chengchen riescono, grazie all’impianto espositivo, a intrecciare la loro tradizione passata con la novità del loro presente.

Veló project – info@veloproject.com

Fino al 14 aprile 2024

Via Romili 20, Milano

THU – SAT

4.30 – 7 pm by appointment

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