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Milano Art Week 2024: le mostre assolutamente da non perdere in città

“Pino Pascali”, Fondazione Prada, Milano, Ph. Roberto Marossi, Courtesy Fondazione Prada “Pino Pascali”, Fondazione Prada, Milano, Ph. Roberto Marossi, Courtesy Fondazione Prada
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La Milano Art Week è entrata nel vivo. In attesa che miart sveli la sua 28.ma edizione (12-14 aprile 2024) e MIA Photo Fair faccia lo stesso (11-14 aprile 2024), con entrambe le fiere per la prima volta affiancare negli spazi di MiCo Milano, l’intero tessuto urbano si è attivato per riempire la città di mostre di livello assoluto.

Fondazione Prada
Pino Pascali
28 marzo-23 settembre 2024

“Pino Pascali”, Fondazione Prada, Milano, Ph. Roberto Marossi, Courtesy Fondazione Prada
“Pino Pascali”, Fondazione Prada, Milano, Ph. Roberto Marossi, Courtesy Fondazione Prada

La mostra si divide in quattro sezioni, ciascuna delle quali propone una precisa prospettiva sulla produzione di Pino Pascali, e si sviluppa in tre edifici della sede di Milano: il Podium, la galleria Nord e la galleria Sud. Concepito da 2×4, il percorso allestitivo include 49 opere di Pino Pascali; nove lavori di artisti del secondo dopoguerra; una selezione di fotografie e un video che ritraggono l’artista con le sue opere. Nonostante la breve carriera, Pascali ha contribuito in modo significativo agli sviluppi della scena artistica italiana e internazionale del secondo dopoguerra. L’intento di questa mostra è approfondire il carattere innovativo della sua opera, specialmente in relazione alla produzione scultorea, che negli ultimi cinquant’anni ha avuto un impatto fondamentale su diverse generazioni di artisti e critici e continua ad attirare l’attenzione del pubblico internazionale.

Fondazione Trussardi
Italia 70. I nuovi mostri
8-22 aprile

Il manifesto di Maurizio Cattelan

I 70 artisti coinvolti nella mostra – da Giorgio Andreotta Calò a Vanessa Beecroft, da Giulio Paolini a Rudolf Stingel – sono stati invitati dalla Fondazione a produrre ognuno un’immagine inedita o a scegliere un’opera speciale da riprodurre su centinaia di manifesti. Tutte le immagini realizzate sono ora protagoniste (non senza polemiche) di una massiccia campagna di affissioni pubbliche che tappezza le strade e le piazze e che coinvolge addetti ai lavori e curiosi in una caccia al tesoro da un estremo all’altro della città, disegnando una nuova mappa di Milano, dal Cimitero Monumentale al Centro Storico, da City Life a Porta Romana. Insieme, le immagini di ITALIA 70 compongono una collezione temporanea di arte a cielo aperto: un museo metropolitano, nascosto tra le comunicazioni commerciali, che riflette i desideri e inquietudini dell’Italia di oggi».

Pirelli Hangar Bicocca
Nari Ward
Ground Break 
28 marzo-28 luglio 2024

Nari Ward, “Ground Break”, veduta della mostra, Pirelli HangarBicocca, Milano, 2024. Foto Courtesy l’artista e Pirelli HangarBicocca, Milano
Foto Agostino Osio

La retrospettiva raccoglie per la prima volta una selezione di opere che indaga la ricerca di Nari Ward con la performatività e i progetti incentrati sulla collaborazione. Con un focus specifico su opere basate sull’idea di tempo, che comprendono video, lavori sonori, sculture performati­ve e installazioni, la mostra esplora a fondo la pratica trentennale dell’artista, presentando sia opere storiche e seminali sia nuove produzioni. La narrazione si snoda attraverso le installazioni di grande formato che Ward realizza tra il 1996 e il 2000 per la coreografia Geography Trilogy di Ralph Lemon, e che per la prima volta da allora vengono qui presentate in un contesto espositivo. Le tre opere creeranno una nuova coreografia insieme ad altre sculture, video, in­stallazioni e al corpo stesso dei visitatori. Il concetto di performatività anima la mostra stessa, caratterizzata da un programma di azioni collaborative dal vivo che si svolgeranno durante l’esposizione.

PAC- Padiglione d’Arte Contemporanea
Adrian Piper
Race Traitor
19 marzo-9 giugno 2024

PAC Milano – Adrian Piper RACE TRAITOR – photo Nico Covre – Vulcano Agency

La prima retrospettiva europea dopo oltre vent’anni dedicata all’artista Adrian Piper (1948, New York), vincitrice del Leone d’Oro come miglior artista alla Biennale di Venezia 2015. La mostra ripercorre oltre sessant’anni di carriera, con importanti prestiti internazionali provenienti dai più prestigiosi musei, tra i quali il MoMA e il Guggenheim di New York, il MoMA di San Francisco, l’MCA di Chicago, il MOCA di Los Angeles e la Tate Modern di Londra. Affermatasi come artista concettuale, minimalista e performer nella scena artistica newyorkese degli ultimi anni Sessanta, Adrian Piper solleva domande spesso scomode sulla politica, sull’identità razziale e di genere, e chiede alle persone di confrontarsi con verità su sé stesse e sulla società in cui vivono. Le opere in mostra fanno emergere in particolar modo l’analisi della “patologia visiva” del razzismo: attraverso installazioni, video, fotografie, dipinti e disegni l’artista porta avanti una ricerca sull’immagine delle persone afroamericane determinata dalla società e dai tanti stereotipi diffusi.

Fondazione ICA Milano
Formafantasma
La Casa Dentro
10 aprile-19 luglio 2024

Ph. Andrea Rossetti Courtesy Fondazione ICA Milano E Gli Artisti
La Casa Dentro. Ph. Andrea Rossetti Courtesy Fondazione ICA Milano E Gli Artisti

Una selezione di opere inedite costruiscono una delicata riflessione intorno all’idea della casa, esplorata come spazio fisico e come complesso insieme di relazioni umane e tematiche legate all’identità personale e alla memoria collettiva. Il titolo della mostra – La Casa Dentro – rimanda a una visione introspettiva dell’ambiente domestico, dove si intersecano sfumature psicologiche ed emotive. Partendo dai ricordi legati alle proprie case d’infanzia, popolate da elementi decorativi e oggetti fatti a mano, Formafantasma imposta una lettura critica dei dogmi ideologici ereditati dal Modernismo che identificava nella razionalità e nella sobrietà componenti da promuovere, in antitesi a tensioni ornamentali. Traendo ispirazione dalla propria formazione, Formafantasma sfida il concetto di canone che, nella sua visione mascolina come estensione della razionalità, tende a cancellare dallo spazio abitativo gli elementi sentimentali e le caratteristiche decorative che possono creare una dimensione di domesticità.

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