La più grande retrospettiva di de Kooning mai organizzata in Italia raccontata ai lettori di ArtsLife in video dal curatore Mario Codognato
“Dopo la morte di de Kooning, le sue opere sono state esposte solo raramente in Italia, l’ultima mostra dedicata al suo lavoro risale a diciotto anni fa. Ciò che ci ha convinto è stata la qualità della selezione compiuta dai curatori: circa 75 opere che rappresentano la rilevanza dei periodi più espressivi della sua pratica”. Con queste parole Giulio Manieri Elia, Direttore delle Gallerie dell’Accademia, introduce la grande mostra appena presentata nel museo veneziano. La prima esposizione che esplora i periodi che Willem de Kooning trascorse in Italia nel 1959 e nel 1969 e il profondo impatto che questi soggiorni ebbero sul suo lavoro.
L’esposizione, che aprirà al pubblico il 17 aprile, in concomitanza con la 60. Biennale d’Arte di Venezia, e sarà visitabile fino al 15 settembre, è la più grande retrospettiva dell’artista mai organizzata in Italia. Include una selezione dei grandi disegni Black and White Rome, che de Kooning realizzò durante il primo lungo soggiorno nella capitale nel 1959. I lavori sono esposti insieme a opere della fine degli anni cinquanta eseguite nel periodo precedente la sua prima visita in Italia.
“Per creare il suo lessico personale de Kooning attingeva alla cacofonia dell’eccitazione visiva, alla luce e al movimento della vita quotidiana”, puntualizzano i curatori della mostra, Gary Garrels e Mario Codognato. “L’impatto di ogni esperienza visuale poteva tradurre o generare un’idea per realizzare un nuovo disegno o un nuovo dipinto. Osservando come New York ed East Hampton, le sue città, hanno influenzato le sue opere, si può concludere che lo stesso si sia verificato a Roma, generando una Gestalt di ‘scorci’”. In attesa di un approfondimento, ecco immagini e video dalla preview…