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Maurizio Cattelan “debutta” da Gagosian a New York con la grande personale Sunday

Installation view Artwork © Maurizio Cattelan. Photo: Maris Hutchinson. Courtesy Gagosian
Installation view. Artwork © Maurizio Cattelan. Photo: Maris Hutchinson. Courtesy Gagosian

Nella sede di Gagosian al 522 West 21st Street è stata inaugurata ieri “Sunday” (fino al 15 giugno), curata da Francesco Bonami, «la prima mostra personale in galleria di Maurizio Cattelan in oltre due decenni e il suo debutto personale da Gagosian», ha dichiarato la galleria.

«I visitatori della sede di Gagosian sulla 21ma Street si trovano immediatamente di fronte a un’imponente parete di pannelli dorati alta 17 metri e larga circa 68 metri. Di fronte ad essa si trova November (2024), una fontana di marmo che raffigura una figura dinoccolata che urina a terra.
Cattelan definisce l’opera “un monumento alla marginalità”, un’immagine di una realtà che abitualmente ignoriamo. Facendo eco al Manneken Pis (1619), una famosa scultura pubblica di un ragazzo che urina in una fontana, presenta allo spettatore una scomoda contravvenzione alle norme sociali. Ma, come chiede Bonami, “se si è liberi di comprare un fucile d’assalto in un grande magazzino, cosa c’è di male nel pisciare in pubblico?”» ha spiegato la galleria.

«Simile ad America – una toilette funzionale in oro massiccio installata al Museo Solomon R. Guggenheim di New York nel 2016 – il nuovo progetto di Cattelan, esposto in galleria, sfida ancora una volta le contraddizioni della società e della cultura americana e tocca questioni delicate affrontate dal mondo in generale
In una nuova installazione, Sunday (2024), Cattelan completa la risposta alla disuguaglianza economica incarnata da America (2016), utilizzando il metallo prezioso per decostruire il rapporto del Paese con l’accessibilità delle armi (una condizione contro la quale il privilegio non offre alcuna difesa). Pannelli di acciaio inossidabile, placcati in oro a 24 carati, sono stati “modificati” dagli spari. Le superfici precedentemente lisce dei componenti sono state lasciate piene di crateri e fori, evocando una storia delle armi nell’arte che va da L’esecuzione dell’imperatore Massimiliano di Edouard Manet (1868-69) a Shoot (1971) di Chris Burden e ai dipinti di fucili da caccia di William Burroughs», ha raccontato la galleria

«Cattelan – ha proseguito la galleria – fa risalire l’opulenta composizione di entrambe le nuove opere alla tradizione spirituale cattolica in cui è cresciuto, sottolineando anche che la facilità di fondere e riutilizzare l’oro conferisce al materiale una natura fungibile e non fissa che gli permette di scomparire efficacemente. Anche quando affronta temi così delicati, tuttavia, rimane un artista “domenicale”, che evita il giudizio esplicito a favore della presentazione della realtà così come la osserva».

 

 

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