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La forza centrifuga di Rita Ackermann sublima Chelsea

Rita Ackermann (Credits: Hauser & Wirth)
Rita Ackermann (Credits: Hauser & Wirth)

Una delle mostre più interessanti della stagione primaverile a New York è sicuramente quella di Rita Ackermann da Hauser & Wirth. Nella sede di Chelsea, sulla ventiduesima, l’artista 56enne ungherese porta l’ultima serie di dipinti e stampe in una doppia simultanea che si svolgeranno nelle due sedi di West Chelsea. Al 542 West 22nd Street, Ackermann fa debuttareuna serie di nuove tele che ampliano le tecniche, i temi e le immagini che ha esplorato nel corso della sua carriera dall’inizio degli anni ’90, mentre al 443 West 18th Street svela una serie di complessi serigrafie di grandi dimensioni.

Rita Ackermann (Credits: Hauser & Wirth)

Annunciando un salto significativo nella sua pratica artistica, queste stampe rappresentano una drammatica convergenza dei processi tecnici della stampa con la continua esplorazione di forma, movimento e cancellazione di Ackermann. Nel tentativo di portare su tela le forme metamorfiche che sarebbero diventate le “Split”, Ackermann si imbarca in una nuova impresa artistica, addentrandosi nel regno dell’incisione. Nelle risultanti sette serigrafie di grandi dimensioni, che ha prodotto in collaborazione con il maestro stampatore Keigo Takahashi, la sua preoccupazione di rendere manifeste tali immagini si è permeata di un obiettivo correlato: la trasformazione dei dipinti in stampe, senza ricorrere alla riproduzione di un modello. Sebbene queste serigrafie divergano dai principi compositivi degli ‘Splits’, come loro sondano i confini della percezione ottica. A sottolineare ciò, la mostra comprende due dipinti recenti. Uno di questi, “The Rule of Nature” (2023), che appartiene agli “Splits”, porta anche i segni della preoccupazione di Ackermann di combinare la stampa monotipica con la pittura. Gli spettatori che percepiscono ciò troveranno tuttavia difficile distinguere tra l’aspetto dell’altro dipinto – “Misfit” (2023) – e le serigrafie.

Rita Ackermann (Credits: Hauser & Wirth)

Questa impresa visiva è dovuta tanto alla decisione dell’artista di avvicinarsi alla realizzazione di queste serigrafie come se stesse lavorando su una tela, quanto a qualsiasi gioco di prestigio consentito dalla loro produzione. Ackermann ha iniziato sovrapponendo i disegni sulla carta e poi ha gradualmente sovrapposto pennellate gestuali, macchie di colore e delicate goccioline di pigmento sui disegni sottostanti, accogliendo con favore il verificarsi di incidenti attraverso questo processo. Ciò non solo ha reso visibile il contrasto tra le forme emergenti e quelle che scompaiono, parte integrante di molti dei suoi dipinti, ma ha anche trasmesso il senso del movimento centrifugo che spesso ne consegue. Pertanto, coloro che contemplano queste prime serigrafie dell’artista potrebbero trovarsi a chiedersi se la presunta divisione tra incisione e pittura sia, in realtà, puramente teorica. Intitolati “Splits”, gli ultimi dipinti di Ackermann segnano l’apice della continua preoccupazione dell’artista per la creazione di immagini dinamiche e in movimento. In queste tele, le forme scendono verso il basso e verso l’alto, a volte fondendosi perfettamente l’una nell’altra.

Rita Ackermann (Credits: Hauser & Wirth)

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