Casa d’Aste Arcadia propone in vendita la collezione di opere d’arte e arredi appartenuti al critico letterario Enrico Falqui e a suo figlio Antonello Falqui, regista televisivo. Tra i lotti più attesi due lampade Tiffany Studios, le acqueforti di Morandi e i disegni di Scipione. Appuntamento a Roma il 21, 22 e 23 maggio.
“Uno spontaneo e storico concentrato di cultura visiva, senso scenografico e accogliente intimità” è la descrizione che Duccio Trombadori restituisce dell’atmosfera che ancora oggi si respira nella casa che fu di “Antonello Falqui (1925-2019) principe dello spettacolo nella regia del varietà televisivo italiano“.
“Più che la sommatoria delle diverse qualità, casa Falqui persuade infatti e sorprende per l’armonioso effetto d’ insieme che il filtro culturale di uno storico vissuto familiare deposita sulla percezione stessa del mobilio d’epoca“. Vissuto familiare di cui faceva parte anche il padre, di Antonello, Enrico Falqui, critico letterario e collezionista, a cui va il merito di aver raccolto le opere che oggi Casa d’Aste Arcadia propone in vendita.
646 lotti tra dipinti, disegni e sculture di Arte Moderna e Contemporanea, affiches e poster cinematografici e pubblicitari, lampade, mobili e oggetti di Antiquariato e Design, libri e cataloghi d’arte della biblioteca personale di Enrico ed Antonello Falqui. Anche qui la sintesi di Trombadori, posta nel testo di presentazione della vendita, restituisce in modo chiaro il senso della collezione: “La raccolta abbraccia un percorso ideale di corrispondenze tra poesia, pittura e prosa d’arte che avvicenda in armonica consuetudine l’opera degli artisti ben aldilà delle diverse correnti, della congiuntura storica e perfino delle schematiche e contrastanti oscillazioni del gusto“.
Ma di cosa si compone esattamente? Il corpo centrale della raccolta è costituito da circa quaranta disegni da Scipione nel 1929, quando iniziò ad illustrare la rivista L’Italia letteraria (di cui Falqui era redattore capo), tra i quali figurano Le domeniche all’Augusteo (stima 8-16 mila euro) e Al Vero surrealismo – Et Voilà (stima 8-16 mila euro). Ma soprattutto Sensazioni olfattive alla Quadriennale, 1931. Una grande tavolata dove da sinistra a destra troviamo raffigurati Ferrazzi (acido fenico), Guidi (acqua e vino), Sironi ( Tintura di Jodio), Soffici (sublimato), Spadini (acqua di lavanda), Casorati (flit), Tosi (gorgonzola), De Pisis (Cirio tomato), Bartoli (bromuro). La stima per l’opera è di 8-16 mila euro.
A questi si aggiungono le venti acqueforti di Luigi Bartolini, altro solitario, beffardo e irrequieto artista, marchigiano come Scipione. “strapaesano e polemista, scrittore e magnifico incisore a reazione poetica, di cui il famoso “Martin Pescatore” fa onore alle selettive preferenze di Enrico Falqui“. Alcune delle opere appaiono piuttosto accessibili, stimano 100-200 euro, altre arrivano fino ai 1-2 mila euro, certificando l’apprezzamento e il valore che l’autore merita.
Quando Trombadori fa poi riferimento alle “calibrate incisioni di Morandi, disegnini soffiati di De Pisis e con loro aleggiante, nell’ aura condivisa dei “Valori Plastici”, anche il pictor optimus Giorgio De Chirico“, immediata la tentazione di sfogliare il catalogo fino all’acquaforte di Giorgio Morandi, stima 8-12 mila euro, che dettaglia con un intricato intreccio di linee un’altrettanto fitto agglomerato di bottiglie e contenitori di varie forme e dimensioni. Lontano dall’eterea e impalpabile atmosfera dei dipinti, questa Natura Morta con nove oggetti (1954) è carica di matericità intrigante. Ancora più particolare, se vogliamo, la Natura morta con la statuina (stima 5-10 mila euro), in cui appunto questo ultimo elemento spicca per unicità. Di De Chirico, straordinario, invece, il Ritratto di Enrico Falqui (stima 4-8 mila euro), testimonianza della reciproca stima che li legava. Di De Pisis in vendita vari ritratto, di fanciulli e donne, stimati intorno ai 1-2 mila euro.
Ma sono tantissimi gli artisti – Carrà, Severini, Soffici, Martini, Manzù, Tamburi, Fazzini, Guttuso, Scialoja, Gentilini, Cantatore, Afro, Mirco – che negli anni hanno collaborato alle iniziative editoriali di Falqui, che ha così potuto nutrire la sua collezione giovando della vicinanza e dello scambio culturale intrattenuto con loro. Tra i pezzi più interessanti ora in vendita c’è per esempio la scultura in terracotta di Arturo Martini, Corale, stima 5-10 mila euro.
Spiccano per importanza due rarissime lampade Tiffany Studios. La prima è una Lampada da tavolo telescopica Peony, 1910 ca, con un diffusore a cupola di tessere di vetro policromo legate a piombo a decoro floreale; lungo il bordo tessere geometriche verdi si dispongono su due file sovrapponendosi, idealmente, sul fitto disegno naturalistico. La stima è di 20-30 mila euro. La seconda è una Lampada da terra “Curtain Border”, con diffusore a cupola costituita da tessere geometriche di vetro favrile giallo ed ambra legate a piombo; caratterizzante il piede circolare sorretto da quattro supporti incurvati, caratterizzato da motivi a “cipolla” disposti in sequenza lungo la circonferenza a formare una corolla di petali lanceolati. Stima 20-35 mila euro.