Il nuovo capitolo della Fondazione Zegna è il progetto ATMOSFERICA. Stagioni e temperamenti, un percorso tra arte e natura concepito appositamente per l’occasione da Rebecca Moccia (Napoli, 1992), a cura di Ilaria Bonacossa. Dal 25 maggio al 15 settembre. L’artista da alcuni anni esplora le atmosfere e le “temperature” dei luoghi, indagando i contesti spazio/temporali in cui le relazioni umane e non umane si sviluppano e puntando i riflettori sulle influenze reciproche tra emozioni e luoghi. Il progetto site-specific sviluppato per Casa Zegna si concentra sulle trasformazioni atmosferiche e attinge alle peculiarità dello spazio per costruire una riflessione dedicata al legame tra mutamenti climatici e ambientali e temperamenti di coloro che li sperimentano.
Il titolo e sottotitolo della mostra ATMOSFERICA. Stagioni e temperamenti raccontano la volontà di indagare le modalità in cui si forma l’affettività umana in relazione all’ambiente che ci circonda, e come l’impatto di uno sviluppo non sostenibile, che ne altera ritmi ed equilibri, si riflette anche sulla nostra sfera percettiva ed emotiva.
Il progetto scaturisce dalle numerose visite di Rebecca Moccia a Casa Zegna, polo archivistico e museale, e all’Oasi Zegna, il territorio di 100 km quadrati che circonda l’omonimo lanificio, voluto e creato da Ermenegildo Zegna all’inizio del secolo scorso come modello unico di coscienza sociale e ambientale. L’esposizione prende vita nell’ex giardino d’inverno di Casa Zegna, ambiente completamente vetrato dove la luce cambia a seconda dell’orario e della stagione e dove il condizionamento artificiale della temperatura è ridotto ai minimi termini. Lo spazio, che offre una simbiosi quasi totale con il paesaggio montano circostante, si trasforma con ATMOSFERICA in un organismo vivente attraverso l’uso attento del tessuto, elemento su cui si fonda la rispettosa collaborazione tra Fondazione Zegna e l’ambiente.
L’opera di Rebecca Moccia concepisce due diverse atmosfere ambientali in tessuto, l’una legata al caldo e l’altra al freddo, restituiti in maniera visiva e tattile. L’artista intreccia materiali opposti che disperdono o trattengono il calore, consentono o impediscono il passaggio della luce, ammorbidiscono o acuiscono gli effetti sonori che si diramano nello spazio per vestire l’architettura di Casa Zegna. Il passaggio delle temperature è enfatizzato anche attraverso l’uso di colori freddi per la stagione estiva e di colori caldi per quella invernale. I tessuti modellano l’ambiente anche attraverso moduli di forme scultoree che disegnano zone intime e spazi in cui sostare, realizzate in collaborazione con il laboratorio di Manifattura Tessile della Comunità di San Patrignano. Le opere sono affiancate da arazzi tessuti a mano che restituiscono simbolicamente il rapporto fisico tra luoghi, corpi e temperature.