Verrà inaugurata mercoledì 29 maggio, nella sede della galleria Lia Rumma di Milano, «Sistemi Semplici», la mostra collettiva pensata da Lia Rumma e Gigiotto Del Vecchio. Il punto di partenza della mostra è la riflessione sul lavoro interdisciplinare del filosofo, artista e designer argentino Tomás Maldonado. Proprio nella sua terra natia, l’Argentina, comincia una ricerca in qualità di esponente del movimento di arte concreta (un tipo di astrattismo libero da ogni imitazione e riferimento con il mondo esterno, di orientamento prevalentemente geometrico).
Maldonado riflette sulla concezione razionale della forma, del colore e delle loro possibili derivazioni psicologiche e percettive, gettando le basi del design algoritmico grazie a metodi di progettazione computazionale. Orienta così l’educazione all’arte e al design verso il pensiero sistemico, credendo fermamente nella profonda tecnicità della dimensione intellettuale. L’obiettivo ultimo è quello di raggiungere un equilibrio tra scienza e progetto, tra teoria e pratica, incorporando metodi di pianificazione e principi della psichiatria, della percezione e della semiotica. Quest’urgenza di concretezza conduce a una svolta etica del ruolo del progettista: Maldonado promuove una pratica impegnata dal punto di vista sociale, politico ed ecologico. L’architettura si apre alle problematiche di contesto, dischiudendosi dalla sterile autoreferenzialità. Fino alla sua scomparsa Tomás promuoverà un pensiero laterale, preannunciando alcune delle tematiche centrali nel dibattito contemporaneo, quali la società digitalizzata e la crisi ambientale.
A proseguire la sua opera, un nucleo di artisti generazionalmente vicini o consequenziali– gli italiani Piero Dorazio, Enzo Mari, Bruno Munari, Enrico Castellani e l’americanoDonald Judd – fino a «eredi» più recenti, protagonisti dell’evoluzione contemporanea di tale processo modulare. L’astrazione “televisiva” di Heimo Zobernig, il rimando alle pixel boxes di fine anni Novanta antesignani dei primi videogames di Angela Bulloch sino ai moduli ealle possibilità della rete, che sul finire degli anni novanta rappresentavano per Daniel Pflumm socialità, interazione e la sublime possibilitàpolitica di manipolare l’informazione, fino al punto di renderla forma pura, spogliata di ogni suo orpello comunicativo. Sistemi Semplici si può dunque definire una mostra di artisti, attivi dal dopoguerra agli anni duemila, accomunati dalla volontà di svincolare l’arte da una dimensione psicologica o realistica, con un’attenzione particolare al segno e alla forma che diventano elemento unico di espressione.
La mostra sarà visitabile dal martedì al sabato, dalle 11:00 alle 13:30 e dalle 14:30 alle 19:00, alla galleria Lia Rumma di Via Stilicone 19 a Milano.