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Casa Zegna in un tripudio di stoffe e colori in nome dell’ambiente e dell’affettività umana

Rebecca Moccia, Atmosferica, Installation view, Courtesy the Artist and Fondazione Zegna, Photo Matteo Zin
Rebecca Moccia, Atmosferica, Installation view, Courtesy the Artist and Fondazione Zegna, Photo Matteo Zin
Nella suggestiva cornice di Casa Zegna a Trivero Valdilana (Biella) Fondazione Zegna presenta, sino al 17 novembre, un nuovo capitolo della saga tra arte e natura con il progetto «ATMOSFERICA. Stagioni e temperamenti», concepito dall’artista Rebecca Moccia (Napoli, 1992) come opera site-specific dalla natura binaria.

L’artista da alcuni anni esplora le atmosfere e le «temperature» dei luoghi, indagando i cambi di stagione in cui le creature viventi interagiscono, puntando i riflettori sulle influenze reciproche tra emozioni e luoghi. Il progetto dal duplice allestimento si concentra sulle trasformazioni atmosferiche e attinge al genius loci per costruire una riflessione connettiva, che leghi mutamenti climatici e ambientali al tessuto sociale.

È dimostrato che le condizioni climatiche dell’ambiente che abitiamo influiscono sul temperamento umano e dunque sullo stile di vita, il benessere psicofisico e la socialità. Così come è assodato che il contatto con la natura sia benefico per l’equilibrio e la salute psichica, arrivando addirittura a ridurre la probabilità di sviluppare disturbi. Il titolo e sottotitolo della mostra «ATMOSFERICA. Stagioni e temperamenti» è di per sé evocativo della volontà di indagare le modalità in cui l’affettività umana è connessa e influenzata dall’ambiente che ci circonda, e come l’impatto di uno sviluppo non sostenibile, che ne altera ritmi ed equilibri, si riflette anche sulla nostra sfera personale ed emotiva danneggiandola.

L’esposizione prende vita nell’ex giardino d’inverno di Casa Zegna, una sorta di serra dall’atmosfera rarefatta. La luce filtra attraverso le vetrate, mutando a seconda dell’orario e del momento dell’anno. L’intervento umano e dunque artificiale è ridotto ai minimi termini. Lo spazio, in simbiosi con il paesaggio montano circostante, si trasforma in un organismo vivente che cambia con il passare delle stagioni attraverso il sapiente uso del tessuto, elemento su cui si fonda la rispettosa collaborazione tra Zegna e l’ambiente.

L’opera di Rebecca Moccia concepisce due diverse atmosfere ambientali rese attraverso la materialità del tessuto, che si susseguono nel tempo producendo così un mutamento sostanziale dello spazio, tra stagioni calde (tra primavera ed estate) e fredde (tra autunno e inverno), restituito in maniera visiva e tattile. I due diversi momenti vengono scanditi dall’utilizzo di materiali opposti che disperdono o trattengono il calore, consentono o impediscono il passaggio della luce, addolciscono o acuiscono gli effetti sonori che si diramano nello spazio. Il passaggio delle temperature è simbolico e al contempo disorientante, enfatizzato attraverso la scelta di colori freddi per la stagione estiva e di colori caldi per quella invernale.

I tessuti modellano l’ambiente materializzandosi in moduli di forme scultoree che disegnano zone intime e spazi dell’attesa. Le opere sono affiancate da arazzi tessuti a mano e termografie intrecciate realizzate in collaborazione con il laboratorio di manifattura tessile della comunità di San Patrignano che restituiscono simbolicamente il rapporto fisico tra luoghi, corpi e temperature.

Rebecca Moccia, Atmosferica, Installation view, Courtesy the Artist and Fondazione Zegna, Photo Matteo Zin

Spiega Rebecca Moccia: «Ho lavorato sul cambiamento e il susseguirsi delle stagioni e quindi delle temperature che sono incorporate nelle opere stesse in mostra e sulle atmosfere che questi cambiamenti portano con sé: il loro valore pratico/simbolico nell’era della crisi climatica, soprattutto in ambiente montano; i sentimenti di perdita e nostalgia legati al loro graduale scomparire; i gesti/azioni di resistenza per invertire questa tendenza che valorizzano l’interconnessione tra esseri umani e non umani».

Ilaria Bonacossa, curatrice della mostra, afferma come la materialità dei filati tessa una trama inestricabile tra i luoghi e i nostri corpi, rivelatori di un inconscio rapporto con l’ambiente. La suddivisione dello spazio trasformato in due stagioni ci porta a una visione critica del nostro rapporto con esse. Inoltre, l’ingaggio della comunità locale e la natura collaborativa dell’opera, realizzata con San Patrignano, rende l’intervento partecipato e poetico.

Un’installazione multi-canale riprodotta a monitor restituisce una selezione di primi piani di mani raccolti dall’artista nel corso delle interviste realizzate durante le ricerche sull’Oasi Zegna. Le persone che abitano o frequentano la valle e il Lanificio Zegna raccontano, attraverso i gesti, la propria realtà e professione, tratteggiando l’esperienza di cambiamento di abitudini, paesaggi e temperature che sperimentano nella loro quotidianità.

Il progetto scaturisce dalle numerose visite di Rebecca Moccia a Casa Zegna, polo archivistico e museale, e all’Oasi Zegna, il territorio di 100 km quadrati che circonda l’omonimo lanificio, voluto e creato da Ermenegildo Zegna all’inizio del secolo scorso come modello unico di coscienza sociale e ambientale.

La mostra è accompagnata da un soundscape originale in due movimenti, che corrisponde alle due diverse sceneggiature dello spazio. Realizzato dal sound artist e compositore Renato Grieco, il paesaggio sonoro contraddistingue il fil rouge tra frammenti video, opere tessute a San Patrignano e installazione, eco della nostalgia legata al graduale scomparire delle stagioni e al futuro incerto della montagna.

La mostra «ATMOSFERICA. Stagioni e temperamenti» si inserisce nel percorso che Fondazione Zegna dedica alla relazione tra natura, arte e scienza, avviato nel 2020 con il piano di rinnovo boschivo Zegna Forest volto a monitorare lo stato di salute dell’Oasi Zegna. L’ecosistema è al centro di un piano di rigenerazione della durata di un decennio, che coinvolge diversi artisti nell’interpretazione degli aspetti filosofici, visivi ed emotivi che evoca.

Con questo capitolo, la Fondazione Zegna ribadisce la volontà di aprirsi alle ricerche contemporanee dando spazio ai talenti emergenti, invitati a realizzare progetti esclusivi concepiti ad hoc.

INFORMAZIONI
Apertura tutte le domeniche
25 maggio – 17 novembre 2024
dalle 11:00 alle 17:00
Aperture straordinarie: sabato 25 maggio, sabato 1giugno
Ad agosto aperto tutti i giorni
Ingresso: intero 7 euro, ridotto 5 euro

Casa Zegna
Via Marconi, 23 – Trivero Valdilana (Biella)
tel. +39 015.7591463
casazegna@fondazionezegna.org
www.casazegna.org

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