Giovedì prossimo inaugura la mostra «Gianni Berengo Gardin. Cose mai viste», ospitata nelle Sale d’Arte di Alessandria dal 6 giugno al 15 settembre.
Tra i più noti fotografi italiani, Gianni Berengo Gardin (Santa Margherita Ligure, 1930) la sua lunga e prospera carriera annovera la realizzazione di 263 libri. L’ultimo risale al 2023 quando, aiutato dalla figlia Susanna, ha rimesso mano all’intero archivio selezionando 114 immagini inedite al grande pubblico, fatta eccezione per cinque scatti pubblicati in precedenza. È questa la genealogia di Cose mai viste. Fotografie inedite, pubblicato dalla casa editrice «Contrasto», raffigurante immagini presentate in mostra per la prima volta al Ma.Co.F di Brescia lo scorso anno. Le curatrici della mostra Giovanna Calvenzi e Susanna Berengo Gardin ne propongono una selezione diversa, focalizzata: un percorso alla scoperta delle donne e degli uomini «mai visti» che il fotoreporter ha incontrato nel corso del suo lavoro.
Il viaggio nel suo archivio inizia nel 1954 e termina nel 2023. Passa per Parigi, la Francia, la Croazia, l’Ungheria, la Spagna, la Norvegia, sosta a Mosca, in Cina, in Giappone, a Londra e approda a New York, percorrendo ampie distanze spazio-temporali. Il considerevole portfolio documenta l’evoluzione del paesaggio e della società italiana dal dopoguerra a oggi. Fin dall’inizio focalizza la sua attenzione su una varietà di tematiche di stampo umanista che vanno dal sociale, alla vita quotidiana, al mondo del lavoro sino all’architettura. Un fotografo eclettico dunque, apprezzato a livello internazionale.
Berengo ritiene che «Non conta come si fotografa ma quello che si fotografa». Una dichiarazione che sembra alludere alla centralità dell’oggetto piuttosto che al talento dell’autore, declassato a mero testimone. Ma indipendentemente da quello che Berengo desidera, le sue fotografie vanno aldilà della testimonianza dei fatti. I suoi lavori comunicano la sensibilità che lo contraddistingue nel raccontare le persone con rispetto ed empatia, la tentazione involontaria di partecipare a quanto accade davanti al suo obiettivo e una saggezza stilistica nella scelta dei momenti e della composizione che hanno fatto di lui un vero maestro, nonostante l’umiltà con la quale si autodefinisce.
In chiusura della mostra è collocata una sezione inedita di fotografie di Berengo Gardin realizzate nel 1994 in occasione della rievocazione storica della Battaglia di Marengo a Villa Delavo, un evento storico che ha cambiato le sorti dell’Europa. Le immagini del maestro compongono il catalogo Gianni Berengo Gardin – Marengo, 1994 che contiene anche testi dell’esperto di storia napoleonica Giulio Massobrio e sarà presentato nel corso dell’inaugurazione. La mostra, realizzata da ASM Costruire Insieme e dalla Città di Alessandria, con la collaborazione di Alexala Agenzia Turistica locale per la Provincia di Alessandria, si avvale del contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria nell’ambito del progetto «Alessandria e i grandi maestri della fotografia. La cultura. per la comunità e lo sviluppo locale» destinato a portare in città mostre di livello nazionale ed internazionale.