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Papeschi colpisce ancora con Full metal Karma

Photo by Arianna Bonucci
Photo by Arianna Bonucci
“Tre cose non possono essere nascoste a lungo: il sole, la luna e la verità”.
Buddha

“La storia è una successione di bugie sulle quali siamo d’accordo.”
Napoléon Bonaparte

Queste due citazioni introducono all’installazione, a cura di Stefania Morici, ospitata dal TAM Teatro Arcimboldi che vede come protagonista una statua di marmo con il corpo di Buddha e la testa dai Napoleone, un ossimoro visivo tipico della tradizione Papeschiana.
Alle spalle della statua svetta un mandala tibetano con elementi geometrici che rimandano all’estetica Napoleonica, il tutto accompagnato dall’eco di una colonna sonora metafisica che riempie la stanza rendendo l’istallazione meditativa e immersiva.
A completare l’installazione due video, uno realizzato da Giorgio Angelico e uno realizzato da Maurizio Temporin, che trascinano lo spettatore in un’atmosfera surreale e mistica, ma altamente familiare.
Photo by Arianna Bonucci
Papeschi ci ha abituato a non abituarci e questo a mio avviso è il senso della mostra. Le creazioni dell’artista sono idee geniali che chiarificano la realtà trasponendola, ma che allo stesso tempo sono immagini che stavano “dietro l’angolo”.
Mi spiego meglio: quando vediamo Topolino vestito da nazista o un Napoleone-Budda possiamo pensare “caspita, poteva venire in mente anche a me”, però è venuto in mente a Papeschi. Qui sta la forza di tutta l’epopea splendidamente Pop di Extinction.
Full Metal Karma è appunto uno spin-off del progetto Extinction, e si pone a metà tra il capitolo 1 presentato a Milano a gennaio 2023, e il capitolo 2 che vedrà la luce nel 2025.
 Il concept riprende l’idea alla base del progetto originale, ovvero la rielaborazione erronea di elementi della cultura e della storia degli esseri umani da parte degli alieni-archeologi.
In questo caso specifico il processo di lost in translation va a rimescolare due figure iconiche e diametralmente opposte del pensiero umano: Buddha, fondatore della filosofia orientale, che anela alla pace interiore per raggiungere l’illuminazione e Napoleone Bonaparte, emblema del pensiero filosofico occidentale votato all’azione e figlio del periodo illuminista.
Partendo dal crossover semantico tra Illuminazione e Illuminismo, si sviluppa quella che secondo gli alieni era la principale dottrina terrestre, vale a dire la ricerca della pace interiore attraverso un perenne stato belligerante. Una delle ipotesi sull’estinzione di massa verte proprio sulla teoria secondo la quale gli umani, una guerra dopo l’altra, si sarebbero infine annientati tra loro.
Attraverso questa installazione si cerca, quindi, di far riflettere gli spettatori sull’assurdità della guerra, giocando su simbologie aneddotiche che emergono da più livelli di lettura con riferimenti che vanno dalla cultura pop alla saggistica.
In grande sintesi Papeschi colpisce (e mi colpisce) ancora per la tendenza a fare quello che l’artista dovrebbe sempre fare e cioè non parlarsi addosso ma stupire stupendosi e camminare un po’ guascone su un filo sottile ed evocativo, a volte leggero, a volte inquietante.
Dove finisce la realtà della storia e della cronaca e dove comincia la fantasia di Papeschi? Nessuno può dirlo.
Photo by Arianna Bonucci
FULL METAL KARMA
EXTINCTION  CHAPTER 1 1⁄2

INSTALLAZIONE ARTISTICA DI MAX PAPESCHI

a cura di Stefania Morici

TAM TEATRO ARCIMBOLDI MILANO

DAL 14 MAGGIO AL 5 GIUGNO 2024

Un progetto realizzato con la collaborazione di Flavia Vago, Giorgio Angelico, Maurizio Temporin, Arianna Bonucci, Fabrizio Campanelli e la consulenza speciale di Gianluca Marziani

Prodotto e organizzato da Show Bees & Arteventi con la speciale partnership di Terzago Robotics

ENG:
Papeschi strikes again with Full Metal Karma
DATA ART by Alessandro Brunello

“Three things cannot be hidden for long: the sun, the moon and the truth.”
Buddha

“History is a succession of lies on which we agree.”
Napoléon Bonaparte
These two quotes introduce the installation, curated by Stefania Morici, hosted by TAM Teatro Arcimboldi that features a marble statue with the body of Buddha and the head from Napoleon, a visual oxymoron typical of the Papesque tradition.
Behind the statue stands a Tibetan mandala with geometric elements that recall Napoleonic aesthetics, all accompanied by the echo of a metaphysical soundtrack that fills the room making the installation meditative and immersive.
Completing the installation are two videos, one made by Giorgio Angelico and one made by Maurizio Temporin, which draw the viewer into a surreal and mystical yet highly familiar atmosphere.

Papeschi has accustomed us to not getting used to it, and this in my opinion is the point of the exhibition. The artist’s creations are ingenious ideas that clarify reality by transposing it, but at the same time they are images that were “around the corner”.Let me explain better: when we see Mickey Mouse dressed as a Nazi or a Napoleon-Buddha we may think “it could have occurred to me too,” however it occurred to Papeschi. Therein lies the strength of the whole beautifully Pop epic of Extinction.
Full Metal Karma is precisely a spin-off of the Extinction project, and stands between Chapter 1 presented in Milan in January 2023, and Chapter 2 that will see the light of day in 2025.
 The concept picks up on the idea behind the original project, which is the erroneous reworking of elements of human culture and history by alien-archaeologists.
In this specific case, the lost-in-translation process remixes two iconic and diametrically opposed figures of human thought: Buddha, the founder of Eastern philosophy, who yearns for inner peace in order to achieve enlightenment, and Napoleon Bonaparte, the emblem of Western philosophical thought devoted to action and a child of the Enlightenment period.

Starting from the semantic crossover between Enlightenment and Enlightenment, we develop what the aliens thought was the main terrestrial doctrine, namely the search for inner peace through a perpetual state of warfare. One of the hypotheses about mass extinction revolves precisely around the theory that humans, one war after another, would eventually annihilate each other.
Through this installation, therefore, an attempt is made to make viewers reflect on the absurdity of war, playing on anecdotal symbolism that emerges from multiple levels of reading with references ranging from pop culture to nonfiction.
In grand summary Papeschi still impresses (and impresses me) with a tendency to do what the artist should always do, and that is not to talk himself down but to amaze by marveling and walking a little Gascon on a subtle and evocative thread, sometimes light, sometimes disturbing.
Where does the reality of history and chronicle end and Papeschi’s imagination begin? No one can tell.

FULL METAL KARMA
EXTINCTION CHAPTER 1 1⁄2
ART INSTALLATION BY MAX PAPESCHI
curated by Stefania Morici
TAM TEATRO ARCIMBOLDI MILAN
FROM MAY 14 TO JUNE 5, 2024
A project realized with the collaboration of Flavia Vago, Giorgio Angelico, Maurizio Temporin, Arianna Bonucci, Fabrizio Campanelli and the special advice of Gianluca Marziani
Produced and organized by Show Bees & Arteventi with the special partnership of Terzago Roboticsa

Photo by Arianna Bonucci

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