Negli anni Rebecca Russo ha dato vita a una collezione ricchissima e ancora in pieno divenire, che espone in eventi spesso curati da lei stessa. È convinta che l’arte faccia bene alla vita e alle persone, che abbia un effetto positivo e rigenerante sul mondo e sulla società, e ancor più sulla psiche. Ho avuto il piacere di collaborare con lei alla mostra “Il Sospetto”, in corso fino al 31 maggio al Museo Irpino di Avellino, scrivendo il testo in catalogo. Nell’intervista qui sotto si legge del suo profondo amore per l’arte, mentre ci racconta qualcosa della mostra, dove sono presenti opere di artisti di rilievo, da Masbedo a Marzia Migliora, Marinella Senatore, Iva Lulashi e molti altri.
Sei una collezionista molto attiva e attenta. Mi racconti qualcosa della tua collezione?
Ogni opera d’arte della mia Collezione è metaforicamente un petalo di me. Tutti i petali compongono il mio fiore. Non li percepisco in senso cronologico, sono eterni, senza tempo, sempre contemporanei. Esistono in una circolarità senza un prima e senza un dopo. Ogni opera è la personificazione e la divinizzazione di un momento opportuno, frutto di un’azione compiuta seguendo Kairos, il dio dell’opportunità, dell’occasione esistenziale preziosa. Vivo attraverso l’Arte, trasformando il Kronos in Kairos. Lo slancio mentale e sentimentale che provoca l’acquisizione dell’opera è sempre memorabile, naturale, vergine, una motivazione estetica vitale. Collezionare è per me un rituale magico, frutto di illuminazione, di levitazione interiore. Scelgo con l’intuizione, l’insight, opere che elevino, rigenerino, celebrino la vita, suggeriscano soluzioni. Sono una collezionista veggente, visionaria, vedo nel futuro attraverso l’Arte. Ogni opera della mia Collezione cela profezia, lungimiranza, anticipa gli eventi del futuro. L’arte è un talismano, ha un potere magico, propiziatorio, portafortuna, benefico. Aiuta, orienta, protegge. La custodisco, fuori e dentro di me, sempre, ovunque. È un caleidoscopio interiore, suscita stupore e meraviglia. È un elisir di giovinezza e di bellezza, una bussola, una sfera magica: orienta, svela orizzonti, evoca ciò che è altro, l’invisibile.
Come hai cominciato a collezionare?
Per me l’arte celebra la vita. Colleziono in piena libertà per ricercare significati, costruire narrazioni, dialogare con l’universo, leggere il futuro. Ho iniziato a collezionare nell’infanzia: sceglievo sassolini colorati e multiformi sulla spiaggia dell’Incanto di Positano, li raccoglievo e li custodivo in piccole bottiglie di vetro. Con l’arte si dialoga a livello conscio e inconscio. L’opera d’arte è misteriosa, sollecita domande, nutre la mente, rivela segreti, provoca evoluzione. Mi prendo cura dell’arte che cura anima e corpo, che ispira attitudini e talenti, che migliora la qualità della vita. L’arte è un’esperienza dinamica, soggettiva, catartica, proiettiva e interpretativa. Condivido con amore, coraggio, gratitudine la Collezione con il mondo, promuovendo Mostre museali, Programmi di Arte e Cura Videoinsight® negli Ospedali, esperienze d’interazione con l’arte finalizzate alla prevenzione e alla promozione del benessere psicofisico.
Come scegli le opere che collezioni?
La Collezione comprende centinaia di opere, è in progress. Ogni opera commuove, contagia e fa risuonare emotivamente, stimola sentimento, provoca il respiro. Interroga, fa riflettere, attiva memorie, attribuzioni di significato, narrazioni, immaginazioni. Spinge verso le frontiere dell’ignoto, sposta nell’altrove, attiva possibilità, aumenta la consapevolezza. L’arte è condivisione relazionale: crea ponti, produce empatia, partecipazione; è simbolica e indiziale, veicola significati, provoca rispecchiamento, catarsi, proiezione, narrazione, trasformazione. Contiene messaggi afferrabili attraverso interpretazioni. È un’esperienza totale, cognitiva e affettiva: abbassa le difese, attiva la presa di coscienza, l’intuizione, il cambiamento, sollecita l’emergenza di nuove risorse, offre punti di vista alternativi. Rappresenta una chance evolutiva perché fa guardare avanti e indietro, lontano e vicino, dentro e fuori, sopra e sotto, dall’angolo e intorno, oltre l’hic et nunc, oltre il proprio contingente. L’interazione con le opere della Collezione muta le distanze, rompe gli schemi rigidi, riduce le resistenze, rovescia il pensiero comune, catalizza la rigenerazione. L’Arte è la mia missione. Mi prendo cura dell’arte. L’Arte si prende cura di me. La sostengo come filantropa. La condivido con gli altri. Continuerò a creare occasioni per diffonderla e celebrarla.
Qual è secondo te il ruolo dell’arte per l’essere umano?
L’arte non si ferma, non muore. Il mondo umano è predisposto all’Arte, in qualsiasi condizione. L’arte è dentro ogni persona. Anche in situazioni di crisi, emergenza, disagio, declino, rappresenta una sfida, un vascello per affrontare acque tempestose, una luce nel buio, una stella polare che brilla di luce propria, un’ancora di salvezza. È possibile immaginare un’Apocalisse dell’arte? Una fine dell’arte? Assolutamente no. La luce dell’arte non si spegne, sconfigge la morte. È ricerca, esplorazione, avventura, innovazione. L’opera d’arte è possibilità archetipica, eleva ciò che è precario all’eterno. È una forma di magia, che trascende l’operazione estetica. L’arte nel corso dell’intera storia non è mai tramontata. Esiste da sempre e sempre esisterà. Dopo ogni guerra, catastrofe naturale, genocidio l’uomo ha sentito il bisogno di creare nuova arte per celebrare la salvezza, la vittoria, la sopravvivenza, la rinascita. L’arte indossa un pietoso velo bianco e candido, muove ali grandi, simili a quelle della Fenice, l’uccello favoloso d’Arabia che, secondo la leggenda, muore lasciandosi bruciare, per poi rinascere dalle sue stesse ceneri. La vita passa, l’Arte resta.
Che cos’è il metodo Videoinsight?
Il Metodo Videoinsight®, divulgato dal 2010, è la cura del benessere psicofisico attraverso l’esperienza dell’arte contemporanea. La Fondazione Videoinsight®, nata come realtà no profit nel 2013, promuove il benessere della psiche e del corpo, introducendo opere d’arte nei contesti sanitari, culturali e sociali, per migliorare la qualità della vita, riabilitare le risorse umane, attivare consapevolezza ai fini dell’evoluzione e della salute. La Fondazione si avvale della Collezione Videoinsight® ed esporta il Metodo Videoinsight®, che dal 2011 è stato sperimentato in Medicina ed è stato riconosciuto dalla Comunità scientifica internazionale. La Fondazione ha creato 40 Videoinsight® Room negli Ospedali del mondo: luoghi dove i pazienti, ricoverati o in attesa di Pronto Soccorso, possono guardare videoarte per la riduzione dell’ansia e dello stress, la stimolazione della fiducia e della motivazione, l’innalzamento del tono dell’umore, l’attivazione delle risorse sane della personalità. Obiettivi della Fondazione sono la ricerca scientifica per l’applicazione del Metodo Videoinsight® nella Medicina negli ambiti della prevenzione, della riabilitazione, del sostegno e della cura; la creazione di eventi artistici nei contesti sociali e culturali per la sensibilizzazione del pubblico sui temi della prevenzione e della cura della salute.
Recentemente hai curato una bellissima mostra al Museo Irpino di Avellino, per la quale ho avuto il piacere di scrivere il testo in catalogo. Vuoi raccontare qualcosa di questa mostra ai lettori di Artslife?
La Mostra “Il Sospetto”, è stata inaugurata in Aprile 2024 ed è tuttora in corso, in Irpinia, nell’Ex Carcere Borbonico di Avellino. Chiude un ciclo di Collettive concepite e prodotte per la sensibilizzazione del pubblico sul tema dell’abuso psicologico, dell’odio, della manipolazione, della relazione tossica, del Narcisismo Perverso. Dopo la Mostra “Sirene” all’ Archiginnasio di Bologna, le Collettive “Waiting for the Prince”, “Love Bombing. Gaslighting”, “Hater” al Centro Videoinsight® di Torino, ho ideato e realizzato al Museo Irpino l’Esibizione “Il Sospetto” finalizzata alla prevenzione della violenza di genere, del femminicidio. È stata prodotta dalla Fondazione Videoinsight®, in collaborazione con Ri.Genera Impresa Sociale. Il percorso espositivo, coinvolgente e ricco di significati, include 70 opere di artisti internazionali: dipinti, installazioni, sculture, fotografie e video. Ho sperimentato per la prima volta un allestimento cromatico finalizzato alla promozione dell’insight: le opere sono state allestite sulla base del loro colore: il rosa, che rappresenta il love bombing attuato dal narcisista aggressore e il pollyannismo che caratterizza la sua vittima empatica; il verde e il blu, simboli di impegno, ragionamento, motivazione al cambiamento, fiducia nel futuro; infine l’oro, che rappresenta il risveglio interiore, l’autostima, l’amore per se stessi, la cura, fondamentali per la salvezza, per la liberazione. Il titolo trae ispirazione dall’omonimo film di Alfred Hitchcock, nel quale è narrata una vicenda coniugale inquietante. Nella storia Lina sospetta che Johnnie, l’uomo seduttore, manipolatore, opportunista, che ha sposato stia tramando per ucciderla. Il sospetto di Lina è fondato? È sano oppure nasconde una paranoia? Johnnie è un narcisista perverso? Il messaggio della Mostra è “Chi sospetta si ferma, si risveglia. Chi sospetta si salva. Chi sospetta cambia il finale”.
In mostra sono presenti le opere di: Maria Josè Arjona, Cristian Avram, Raffaella Baldassarre, Irene Balia, Marcela Barceló, Janet Biggs, Thomas Braida, Savina Capecci, Gianluca Capozzi, Keren Cytter, Saghar Daeiri, Nezaket Ekici, Angelo Farina, Kate Gilmore, Silvio Giordano, Niklas Goldbach, Goldiechiari, Ragnar Kjartansson, Selena Leardini, Iva Lulashi, Ursula Mayer, Marcello Maloberti, Elisabetta Mariuzzo, Masbedo, Marzia Migliora, Ottonella Mocellin – Nicola Pellegrini, Eugenia Mussa, Beatrice Pediconi, Nunzio Paci, Margaréta Petrzalovà, Eleonora Picariello, Cheryl Pope, Julika Rudelius, Giuliano Sale, Marta Scavone, Mario Scetta, Marinella Senatore, Milena Sgambato, Sebastiano Sofia, Melati Suryodarmo, Ian Tweedy, Sofie Tobiásová, Roberta Toscano, Eulalia Valldosera, Ulla Von Brandenburg, Sophie Whettnall. La mostra sarà visitabile fino al 31 maggio 2024.