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Bookabook: un modello di editoria che funziona? Opinioni e risultati  

In questi giorni si parla molto della casa editrice Bookabook, soprattutto per via del caso editoriale “Il paese più bello del mondo” del giornalista di Wired Luca Zorloni.

Ma come funziona davvero Bookabook? In cosa è diversa dalla case editrici tradizionali? In che modo mette al centro le opinioni dei lettori? E soprattutto può essere una buona scelta per pubblicare il proprio libro?

Saltiamo subito alle conclusioni: sì, è una via alla pubblicazione seria e valida, ma al tempo stesso non è necessariamente detto che faccia per voi.

Vi consigliamo di leggere tutto l’articolo per capire se può fare al caso vostro.

Vediamo come funziona Bookabook, casa editrice che, come vedremo, fa del crowdfunding il suo elemento distintivo.

Il contratto

Il contratto di Bookabook è scritto in modo comprensibile, sono circa 10 pagine, e salvo qualche piccola variazione i contratti che abbiamo visto sono sostanzialmente molto simili tra di loro.

Il contratto esclude in modo esplicito che gli autori debbano pagare qualcosa e non ci sono clausole capestro: la durata varia da 1 anno a 3 anni, in ogni caso rinnovabile a discrezione dell’autore. Una durata ragionevole.

Prevede tutta una serie di impegni di promozione del libro da parte dell’editore, elencati per punti. E l’impegno a rendicontare quanto fatto per dare visibilità al libro, oltre naturalmente alle copie vendute.

È importante sottolineare che la maggior parte delle attività promozionali si svolgono dopo la pubblicazione, mentre prima della pubblicazione è previsto che sia l’autore a dare vita al passaparola, promuovendo in prima persona il suo libro, con un supporto della casa editrice che è soprattutto, appunto, un supporto.

E qui arriviamo al primo nodo da sciogliere: il crowdfunding. Ha senso impegnarsi nella campagna di crowdfunding? Secondo noi, sì. Ma valutando bene lo sforzo che comporta. Ne parliamo qui sotto.

Il crowdfunding

Il crowdfunding è una fase di pre-ordini del libro che serve a costruire il primo pubblico di lettori e il passaparola.
Avere un pubblico di lettori è molto utile, soprattutto per un autore esordiente che, come dice la parola stessa, non si porta dietro dei lettori da esperienze precedenti.

Nel crowdfunding i lettori pre-ordinano il libro qualche mese prima della pubblicazione e lo ricevono in anticipo rispetto all’uscita in libreria. In ogni caso Bookabook rende consultabili le bozze dopo il pre-ordine, in modo da limitare l’attesa.

La parte più sfidante del crowdfunding è la promozione del libro da parte dell’autore. E vi invitiamo a valutare se fa per voi.

Nel mercato editoriale di oggi è quasi impossibile avere successo (anche discreto), se l’autore non si sa promuovere sui social e nel mondo reale. Bookabook non fa eccezione. Con la differenza che con Bookabook l’attitudine a promuovere il tuo libro ti serve anche per arrivare alla pubblicazione.

Del resto, se dopo l’impegno iniziale dell’autore parte il passaparola, la comunità si allargherà in modo costante. Se il passaparola non parte per qualche ragione, può essere un buono stimolo per lavorare di nuovo sul libro facendo tesoro delle opinioni dei lettori.

Distribuzione, vendite, guadagni per gli autori

Il distributore di Bookabook è Messaggerie Libri, il principale distributore indipendente italiano. È un grande punto di forza che mette Bookabook una spanna sopra ai medio/piccoli editori con distribuzioni meno forti e, naturalmente, al self-publishing.

Le vendite post pubblicazione sono, mediamente, circa 6-7 volte quanto venduto durante la campagna di crowdfunding (dati relativi al 2022). Le vendite in libreria si aggirano attorno 70% del totale. Si tratta in realtà di medie: sono dati che variano molto da titolo a titolo.

I diritti d’autore sono su ogni copia venduta e vanno dal 10% (vendite in libreria) al 50% (vendite sul loro sito). La differenza tra i due canali è data dal “costo di filiera” (la percentuale trattenuta da distribuzione, intermediari, librario) che naturalmente sul sito dell’editore non esiste. È bene tenere presente però che, come detto, la maggior parte delle vendite avviene in libreria.

Cura editoriale

Bookabook seleziona i testi basando la selezione “sulla qualità e sull’originalità del manoscritto”. Tuttavia la casa editrice non ha reso pubblico l’elenco di parametri editoriali. È una scelta legittima, ma altre case editrici dichiarano pubblicamente i loro criteri e la cosa può essere utile anche agli autori in fase di candidatura.

Veniamo ai libri pubblicati. La lettura è piacevole e si capisce che c’è un lavoro professionale alle spalle – almeno nel caso dei titoli che abbiamo letto – soprattutto considerando che si tratta, in molti casi, di opere di esordienti o comunque di autori non professionisti.

Giudizio positivo anche su impaginazione e copertine. Il lavoro grafico è di buon livello e le copertine sono, con poche eccezioni, di impatto. Avremmo gradito un maggior livello di suddivisione in collane dell’offerta e delle copertine. Al momento non c’è ma crediamo sia utile per la casa editrice lavorare anche in questo senso in futuro.

È interessante vedere come è strutturato il lavoro redazionale. La casa editrice si propone come innovativa per molti aspetti legati al digitale e alla comunicazione, ma dal punto di vista editoriale ha scelto un approccio più simile a quello tradizionale.

Il verdetto

Bookabook fa per te: se cerchi supporto editoriale (editing, distribuzione, marketing) e non ti spaventa l’idea di dover promuovere in prima persona il tuo libro.

Bookabook non fa per te se: non vuoi o non puoi relazionarti con i lettori, non vuoi sottoporre il tuo manoscritto a un percorso di selezione e di lavorazione editoriale.

In un mondo editoriale dove 9 esordienti su 10 pubblicano “a pagamento” e con un self-publishing che non è mai realmente decollato come è successo invece negli Stati Uniti e nel Regno Unito, Bookabook rappresenta un’alternativa valida e concreta. Soprattutto per i lettori in cerca di novità e nuove storie.

In conclusione, il percorso di Bookabook per pubblicare un libro combina editoria tradizionale e self publishing, prendendo dall’editoria tradizionale la lavorazione sul testo, il supporto editoriale, la distribuzione e dal self publishing diritti d’autore alti e la necessità di rimboccarsi le maniche per promuovere il proprio libro.

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