«L’Olimpo sul lago» è un viaggio a ritroso nella mitologia, alla scoperta degli eroi e degli Dei– antichi e moderni – che hanno ispirato Giovanni Battista Sommariva, sommo mecenate e collezionista. Aperta al pubblico dal 22 giugno al 30 settembre 2024, l’esposizione «L’Olimpo sul lago. Canova, Thorvaldsen, Hayez e i tesori della Collezione Sommariva» è organizzata e promossa dall’Ente Villa Carlotta, a cura di Fernando Mazzocca, Maria Angela Previtera ed Elena Lissoni.
Attraverso la raccolta la mostra ci inizia ai temi esistenzialistici e universali– l’amore, la morte, l’amicizia, la virtù –connaturati a ogni epoca e risemantizzati secondo la sensibilità neoclassica e quella romantica. Dipinti, sculture, gemme, miniature, stampe, dalle più importanti collezioni pubbliche e private sono riuniti a formare la più illustre raccolta d’Europa, che annovera capolavori di Canova, Thorvaldsen, Wicar, Migliara, Hayez e non solo…
La scenografia di Villa Carlotta a Tremezzina, sul lago di Como, è di per sé suggestiva. Le celebri opere che ne caratterizzano quotidianamente l’allestimento dialogano con altri capolavori inediti come la serie di oltre cento miniature della Pinacoteca di Brera, che riproducono i dipinti più famosi della raccolta.
L’amore travagliato di Giulietta e Romeo trova espressione nella miniatura di Giambattista Gigola «Storia di due nobili amanti», provenente dal fondo della Bibliothèque Stanislas di Nancy. Tra le opere esposte, anche il raffinatissimo disegno con «La Sepoltura delle ceneri di Temistocle» di Giuseppe Bossi. L’edizione degli Scherzi poetici e pittorici di Giovanni Gherardo De’ Rossi, uno dei più bei libri stampati dal “principe dei tipografi” Giambattista Bodoni, reca la dedica del poeta Vincenzo Monti al conte Giovanni Battista Sommariva. Inedito in Italia, «Girodet dipinge ‘Pigmalione e Galatea’ alla presenza di Sommariva» è uno dei protagonisti in mostra, eccezionalmente concesso dal Musée Girodet di Montargis.
La leggendaria raccolta – divisa tra Parigi e Villa Carlotta – era una delle più importanti dell’epoca, di proprietà dell’abile politico e potente braccio destro di Napoleone a Milano, Giovanni Battista Sommariva, senz’altro uno dei maggiori e più celebri collezionisti tra l’Impero e la Restaurazione. Una selezione vasta ed eterogenea, specchio di interessi versatili e del gusto del suo tempo attraversato da mutamenti epocali. Si deve a lui la ristrutturazione e l’allestimento di Villa Carlotta, che fu il suo soggiorno prediletto per la mitezza del clima e l’incanto del lago di Como già celebrato nell’antichità e nel Rinascimento. Egli ne fece un santuario dedicato alla scultura.
Immersa in uno dei giardini più belli d’Europa, che tuttora conserva esemplari botanici rarissimi e piante monumentali, la Villa era per Sommariva il luogo dove la bellezza dell’arte e della natura si incontravano.
Sculture, disegni e dipinti si specchiano con le incisioni, le preziose gemme incise e le miniature su smalto e avorio, racchiuse in eleganti cornici in bronzo dorato, che Sommariva aveva commissionato con l’intento di realizzare un «museo portatile» dei suoi capolavori da mostrare ed esibire.
Il percorso espositivo comincia dal gruppo dello scultore Luigi Acquisti con «Marte», pronto per la guerra, e «Venere», che lo trattiene, personificazione della bellezza e dell’amore trionfanti. Nella copia del celebre gruppo di Antonio Canova, «Amore e Psiche», la fanciulla di natura umana attraversa difficili prove per riconquistare Amore e viene infine trasportata nell’Olimpo come emblema della forza trasformativa dell’amore.
La «Maddalena penitente», diamante della collezione Sommariva molto amata nel Romanticismo, esalta la sensualità del nudo femminile, caricandolo di valenze emozionali. Antonio Canova ritrae «Palamede», inventore delle lettere dell’alfabeto e degli scacchi, eroe illuminato ingiustamente condannato a morte, mentre il suo grande rivale Thorvaldsen perpetua le gesta di Alessandro Magno nel fregio con «L’ingresso trionfale di Alessandro Magno in Babilonia», versione in marmo di altissima qualità che riprende la prima prova in stucco per il Quirinale.
Sentimenti e valori universali rivivono nella mitologia e nella storia antica in età neoclassica, per poi lasciare spazio ai sentimenti e alle passioni irruente e fatali del Romanticismo. Amore e morte si intrecciano nello slancio della passione giovanile nell’ «Ultimo bacio dato da Giulietta a Romeo», capolavoro di Francesco Hayez, nel quale l’artista ritrae la sua amante e modella Carolina Zucchi come l’eroina di Shakespeare. Un’altra ultima volta è ritratta in un notturno esotico e lontano da Pierre-Jérôme Lordon che sceglie come protagonisti Chactas e Atala, dal famoso romanzo di Chateaubriand.
Questi esempi di virtù e personificazioni di emozioni dimostrano il valore universale e, allo stesso tempo, la straordinaria attualità del sogno del grande mecenate e collezionista.